Dracula Mountain – 16/11/2015

Nuovo appuntamento con la rubrica di segnalazioni, link e quant’altro, che per l’occasione cambia nome. In effetti “Il meglio del web” faceva veramente schifo e in più era diventato fuorviante, nel senso che in questa serie di post non stavo riportando soltanto link ma anche notizie varie dal mondo del fumetto, ovviamente sempre secondo il mio personale punto di vista. In attesa di un titolo migliore, ho scelto di utilizzare un’intestazione di volta in volta diversa, vagamente o per niente collegata agli argomenti trattati. Potrete comunque riconoscere la rubrica dalla presenza della data nel post, mentre il sommario renderà noti i principali contenuti, cosa che dovrebbe incoraggiare o scoraggiare la lettura da parte vostra.

Finita questa doverosa premessa di cui probabilmente non fregherà niente a nessuno, veniamo al sodo. Scrivo queste righe, almeno quelle iniziali perché mi rimane poco tempo prima di dover iniziare a fare altro, di sabato mattina, 14 novembre, mentre sul mio profilo Facebook arrivano continui aggiornamenti sulle persone che per fortuna sono sane e salve dopo i fatti di Parigi e in tv passano le immagini di quanto accaduto ieri notte. Non sono bravo in queste cose, ma mi sento almeno di esprimere la mia tristezza e la mia vicinanza a quelli che erano lì. Tra questi una delle mie più recenti conoscenze parigine, il francese Gabriel Delmas, autore di Largemouths, uscito di recente per la Hollow Press del mio amico Michele Nitri. A Lucca Gabriel ha realizzato una serie di sketch e un impressionante live painting, che potete vedere nella foto che ho scattato dopo aver assistito passo dopo passo al processo creativo. Non c’entrerà niente, ma quando ho saputo quello che era successo, mi è ritornato in mente questo urlo di terrore.

Delmas live painting

E’ stato poi lo stesso Gabriel a mostrarmi la più recente uscita di Kaboom, rivista sempre di altissimo livello di cui è ora disponibile un bellissimo dodicesimo numero, da non perdere se masticate un po’ di francese. Nel sommario una lunga conversazione tra Brecht Evens e Olivier Schrauwen, un’approfonditissima intervista ad Adrian Tomine condotta da Stéphane Oiry, un reportage dal workshop Pierre Feuille Ciseaux a Minneapolis e tanto altro ancora.

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Passiamo ad altro e in particolare a Bilbolbul, appuntamento ormai alle porte e che come al solito promette un programma stellare. Avevo pensato di fare una piccola guida come quella pubblicata in occasione dell’ultima Lucca Comics, ma poi mi sono reso conto che un articolo di questo genere non avrebbe fatto altro che riportare l’intero programma della manifestazione, tante sono le cose interessanti che succederanno a Bologna dal 19 al 22 novembre prossimi. Cito brevemente alcune mostre (Magnus, Giacomo Nanni, Lili Carré, Benoît Preteseille, Olivier Schrauwen, Breakdown Press, Alice Milani, Martoz), i workshop (Paolo Bacilieri, Elisa Talentino, ancora Carré e Schrauwen), i tantissimi ospiti che non sto qui ad elencare, le tavole rotonde, le presentazioni, gli incontri, le proiezioni, oltre allo spazio BBBZine, mostra mercato che ospita sei realtà europee (Breakdown Press, Tieten Met Haar, kuš! komiksi, Peow Studio, Jean Guichon Editeur, Ion Editions). Per il programma completo vi rimando al sito del Bilbolbul.

Schrauwen Untitled-1

Proprio a Bilbolbul debutterà una nuova collana pubblicata da kuš!, che per la prima volta vedrà la casa editrice lettone impegnata con fumetti “lunghi”. Il formato di kuš! mono sarà ancora l’A6, lo stesso dell’antologia trimestrale š!, e l’onore del debutto toccherà al russo Roman Muradov con le 100 pagine a colori di The End of A Fence. “Cosa succederebbe se fossimo costretti a essere compatibili? Se andassimo d’accordo su tutto, dai tagli di capelli alla filosofia? Se non avessimo motivo di prendere posizione? Cosa rimarrebbe nel mezzo? Ispirato da J.G. Ballard, Ai Weiwei, Jonathan Monk e da tutte le recenti notizie di cronaca. Immaginate una comunità schiava degli algoritmi di OkCupid… O lasciate perdere, perché Roman Muradov l’ha fatto al posto vostro!”. Per un’anteprima più dettagliata vi rimando qui, mentre se non siete a Bilbolbul potete già ordinare il libro a 14 dollari spese di spedizione in tutto il mondo incluse.

Roman Muradov The End of a Fence 600

Sempre a Bologna sarà disponibile š! #23, numero fresco di stampa che con il titolo Redrawing Stories From The Past affronterà il tema delle vittime del nazismo, sviluppato anche in una mostra tutt’ora in corso a Berlino. Anche in questo caso vengono messe temporaneamente da parte le storie brevi per lasciare spazio a cinque fumetti dalla foliazione più consistente, realizzati dal lettone Mārtiņš Zutis, dai tedeschi Max Baitinger e Paula Bulling, dal serbo Vuk Palibrk e dalla polacca Zosia Dzierżawska, con una postfazione di Ole Frahm.

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Festival che viene, festival che va. A New York il 7 e 8 novembre c’è stato il Comic Arts Brooklyn. Tra gli ospiti di quest’anno Daniel Clowes, che al contrario di quanto annunciato qualche mese or sono non ha fatto in tempo a portare in anteprima il suo nuovo libro, Patience, in uscita nei primi mesi del 2015 per Fantagraphics (da noi lo pubblicherà Bao). Per avere un’idea di cosa è sucesso al CAB, che come lo scorso anno era suddiviso in una giornata di mostra mercato e in una seconda di incontri con gli autori, potete leggere (e guardare) un primo reportage del Comics Journal a firma Frank Santoro e John Kelly, un bell’articolo di Nick Gazin su Vice con un’intervista all’organizzatore Gabe Fowler del negozio Desert Island, un pezzo del Publishers Weekly e la galleria fotografica di The Beat. Tra i cartoonist ritratti in quest’ultima c’è anche Brian Chippendale, che ha portato al CAB una settantina di copie in anteprima del suo Puke Force, disponibile in tutta la tiratura per Drawn and Quarterly il prossimo febbraio. Ed esattamente una settimana dopo il festival newyorkese, Chippendale è arrivato in Italia per una serie di concerti dei Lightning Bolt, devastante duo che ho potuto vedere in azione nella data di sabato 14 novembre all’Init di Roma. Qui sotto un video della parte finale del concerto, per cui ringrazio Luca Sancisi. E con questo è tutto.

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