Cosa è successo a Castiglione Tra le Nuvole 2016

di Serena Di Virgilio

Il festival itinerante Tra le Nuvole ha fatto tappa l’1 e 2 giugno a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, con due incontri, un laboratorio, due piccole mostre e una mostra-mercato.

Tra le Nuvole è un ciclo di eventi che da sei anni coinvolge Brescia e dintorni con incontri, corsi e laboratori, voluti e organizzati da Nadia Bordonali e Luigi Filippelli della micro casa editrice MalEdizioni. I lettori di questo blog la conosceranno sopratutto per la pubblicazione di Remi Tot in STUNT di Martoz e per la presenza in vari festival.
L’intento di Tra le nuvole è la diffusione del fumetto e dell’illustrazione, con particolare attenzione all’autoproduzione e all’editoria indipendente, attraverso i luoghi della cultura come le biblioteche comunali ma anche in librerie e centri di aggregazione, rivolgendosi non solo ai lettori ma anche agli operatori.

Quest’anno il festival è cresciuto anche grazie all’interesse di realtà pubbliche e private, tra cui il Circolo Arci Dallò e la Libreria Mutty di Castiglione delle Stiviere che hanno invitato la manifestazione a “espandersi”.
Si tratta di due realtà molto diverse (ruspante e caotica la prima, raffinata e ponderata la seconda) che hanno in comune la voglia di far cultura mettendo insieme le persone, e offrono per questo degli spazi decisamente interessanti.

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In primo piano: Nicola Pezzato ed Ettore Mazza di Brace nel cortile dell’Arci Dallò

Il Circolo Arci Dallò occupa un antico stabile in una delle piazze del centro storico di Castiglione, che comprende un bel cortile ampio e piacevolmente verde e fiorito. Peccato quindi per i temporali intermittenti, che hanno costretto tutti al coperto.
La mostra-mercato comprendeva un’offerta piuttosto varia, con fumetti e libri di saggistica, autoproduzioni e volumi “da libreria di varia”, illustrazione in stampe, cataloghi e carnet, e perfino la raccolta di design di un tatuatore.

Al fianco del Centro Fumetto Andrea Pazienza, che può essere considerato quanto di più simile ad un’istituzione nel panorama del fumetto indipendente italiano, c’erano alcune nuove e promettenti realtà. Brace è un collettivo di studenti del corso di fumetto dell’Accademia di Bologna, che in pochi mesi ha già messo insieme un piccolo e interessante catalogo di racconti più o meno brevi. I milanesi Radice si confrontano tanto con l’illustrazione che con il fumetto, e hanno impreziosito la loro antologia con sovraccoperte stampate artigianalmente. Il progetto McGuffin Comics parte da studenti della Scuola Internazionale di Comics di Brescia e si è da poco concretizzato in un primo volume di “storie di genere”, In Mass Media Res.

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Sara Pavan alla libreria Mutty

Mutty è un ex capannone e laboratorio artigianale meravigliosamente restaurato e riconvertito in spazio multifunzionale, che comprende una bella libreria dedicata sopratutto a volumi illustrati, con anche una selezione di autoproduzioni.
È qui che Sara Pavan ha presentato Il potere sovversivo della carta (Agenzia X, 2014, se ne era parlato qui), libro da lei curato che raccoglie interviste a protagonisti della scena dell’autoproduzione fumettistica italiana tra la fine degli anni Novanta e il primo decennio degli anni Duemila. Diversi di questi autori stanno oggi pubblicando per case editrici, ma non per questo rinnegano il proprio passato. La loro notorietà e le pubblicazioni più accessibili fanno anzi da ponte per ampliare la conoscenza anche di quella che è produzione più di nicchia.

Pavan ha fatto notare come negli ultimi anni l’autopubblicazione abbia assunto una valenza diversa rispetto al passato, quando per tanti nuovi autori era l’unica strada per potersi esprimere. Oggi non è più necessariamente pubblicazione di serie B, riceve più attenzioni e anche chi è già nel mercato vi ricorre per avere maggior controllo e libertà.
Il discorso ha preso presto la forma di un’incitazione a chi ha voglia di fare, anche al di fuori del fumetto o della scrittura, perché “il tipo di energie che si mettono in campo sono le stesse” e “fanno riferimento a quelli che sono i nostri talenti e le nostre passioni individuali”.

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Alessandro Formigoni e Nicola Setti

A sera, di nuovo all’Arci Dallò, c’è stato un divertente concerto di chitarra e disegni durante il quale Nicola Setti, cantautore, e Alessandro Formigoni, illustratore, si sono scambiati più volte i ruoli.

Il giorno seguente si è tornati da Mutty per il laboratorio di narrazione erotica Solo una storia di sesso condotto da Sara Pavan e Nadia Bordonali. Lo scopo era individuare modi di raccontare quella che è una parte essenziale della vita della maggior parte delle persone.
Ciascuno dei partecipanti era stato invitato a contribuire una scena erotica (da un film, un libro, un fumetto) da esaminare insieme e da cui partire per fare delle osservazioni.

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Biro e Stefano Alghisi

Il laboratorio si è protratto più del previsto e ho finito con il perdermi l’incontro successivo al Dallò, ovvero Le relazioni pericolose: quando musica e fumetto… con gli autori Alghisi e Biro, di cui mi sono stati però riferiti i punti salienti.

Stefano Alghisi ha iniziato con una digressione storica sul rapporto tra musica e immagine, dalle illustrazione delle murder ballads alle copertine dei dischi, da Robert Crumb a Bonvi e Guccini, per poi passare a parlare del proprio lavoro. Oltre a produrre manifesti, in Il porto delle anime (MalEdizioni, 2015, di cui aveva scritto Gabriele) Alghisi ha raccontato a fumetti le storie di tre gruppi che hanno riscoperto le radici del rock’n’roll, a cui è legato anche per l’estetica retro-horror.

Biro, autore di Zero e Uno (MalEdizioni, 2014), ha parlato invece della sua esperienza di grafico e illustratore nel creare copertine di dischi, loghi e video musicali, e dello sforzo nel mediare tra il proprio stile e l’immaginario proprio del gruppo committente.

Su di un muro dell’Arci Dallò, purtroppo in un punto un po’ poco luminoso, erano esposte alcune belle tavole originali di Stefano Alghisi, sempre a tema musicale, tra cui il suo contributo al progetto This Is Not A Love Song.

Grazie a organizzatori e volontari del festival e degli eventi, e a Nicola.

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