“Benemerenze di Satana” di Marco Corona

Dopo un decennio – e la pubblicazione a puntate su Blue, Canicola, Lo Straniero – arriva in volume Benemerenze di Satana di Marco Corona, opera dimenticata dell’autore di Bestiario padano e Krazy Kahlo, che sembrava destinata all’oblio come il libro da cui è tratta. Ci ha pensato Hollow Press a ripescare questo adattamento dell’omonimo diario di Domenico Vaiti, trovato dal fumettista piemontese al mercatino romano di Emmaus nell’edizione Marsilio del 1974. Un’iniziativa editoriale senz’altro singolare per la casa editrice di Michele Nitri, abituata a percorrere i dungeon e le lande desolate del dark weird fantasy più che gli spazi interiori: eppure il fantastico non manca in queste pagine, con le divagazioni della psiche dell’autore che assumono forme immaginifiche generando mostri più inquietanti che orribili.

Domenico Vaiti era un riservato impiegato della pubblica amministrazione che nelle notti insonni si trasformava, come lo definisce Corona in una delle tavole scartate che arricchiscono il volume, in un “graforroico pazzo”. Il suo diario era un modo per vincere questa “pazzia”, perché le sue riflessioni e le sue angosce sono anche drammaticamente umane. Vaiti le spinge oltre i confini del comune buon senso, andando a parare nei territori della paranoia, della misoginia, della misantropia e finendo per cercare una dimensione trascendente a quella del reale in un processo che diventa appunto fantastico, visionario, a tratti delirante. Si definisce un ermafrodita psichico per intendere bisessuale, anche se in una sequenza ritiene di essere posseduto al punto da convincersi che gli stia crescendo il seno. Le sue pulsioni, ripetute in modo ossessivo, sono sicuramente più per le donne che per gli uomini, soprattutto per quelle in carne, dai 90 kg in su ci tiene a specificare, qui rappresentate con un tratteggio à la Crumb. Quando si accompagna alla magrissima L., questa volta disegnata con linea spessa e spigolosa, la disprezza al punto da insultarla utilizzando coloritissime espressioni di scherno: non si capisce bene perché la frequenti e forse l’unico motivo è perché disprezza se stesso. Anche la causa della sua insonnia è attribuita alla “strega”, probabilmente una prostituta, colpevole di averlo chiamato “frocio impotente” dopo che non era riuscito ad avere un rapporto con lei. E l’episodio fu così rilevante per lo scrittore che Corona gli dedica la pagina iniziale, in apertura di volume.

L’adattamento ha il merito di non fermarsi agli aspetti più coloriti del personaggio per spettacolarizzarne la “stranezza”, cosa che sarebbe stata facile se non scontata, ma di guardare oltre. Innanzitutto c’è uno sguardo esaustivo alla biografia di Vaiti, da cui emerge una figura piena di contraddizioni, ai limiti della schizofrenia, con un dualismo che torna in ogni ambito: dimensione privata vs. dimensione pubblica, ermafroditismo psichico, ambivalenza politica e infine una visione del mondo che al Bene oppone il Male, considerato come parte della vita e pertanto “benemerito seme di sviluppi” (da qui il titolo Benemerenze di Satana). C’è poi una visione completa della filosofia dell’autore, che utilizza il suo diario come una terapia, non fermandosi alla rappresentazione del quotidiano ma cercando una spiegazione alla sua condizione attraverso gli strumenti della psicologia e della teologia, quest’ultima sviluppata sotto forma di un panteismo che niente ha a che vedere con il cattolicesimo (tanto da arrivare a insultare il Dio cristiano in persona in una delle tavole più potenti del volume).

In quanto allo stile della rappresentazione, Benemerenze di Satana conferma Marco Corona come autore poliedrico, se non schizofrenico a sua volta. Il libro inizia con un tratteggio leggero che diventa via via più intenso, prosegue con una galleria di volti femminili che ricordano Muñoz, si avventura nel colore con tecniche diverse, alterna tavole dove il bianco la fa da padrone ad altre barocche, gioca con le ombre come un film espressionista, fa seguire capitoli con pagine strutturate su una griglia di vignette da altri costruiti solo su splash page. Alla presentazione a Roma, in occasione del Just Indie Comics Fest, sollecitato su questo aspetto Corona ha sottolineato di non avere uno stile definito ma di scegliere l’approccio a seconda dell’opera e che in questo caso la varietà di soluzioni gli è venuta spontanea.

Sempre in occasione dell’incontro dello scorso 20 ottobre, ho chiesto all’autore una curiosità sul finale, in cui Vaiti scompare dalla scena e lascia spazio a Corona in giro per Roma in motorino. Pensavo che la sequenza suggerisse un parallelo tra i due e di conseguenza tra Vaiti e tutti noi, quasi a sottolinearne l’umanità e la solitudine. Ma Corona ha piuttosto spiegato che in quelle ultime pagine ha voluto rappresentare se stesso in fuga da Vaiti, in fuga cioè da un mondo – mentale e proprio per questo estremamente coinvolgente – di cui era ormai stanco e di cui si doveva in qualche modo liberare. E se l’autore nel frattempo ne è uscito, adesso tocca a noi lettori entrarci dentro e lasciarci coinvolgere e sconvolgere, perché Benemerenze di Satana è un libro aspro, sfaccettato, intenso, potente e complesso: un libro che, pur nella rappresentazione di un personaggio a suo modo estremo, riesce a porre questioni sulla vita e sull’arte, come solo pochi fumetti sanno fare davvero.

P.s. Ulteriore merito ad Hollow Press per aver dato alle stampe anche un’edizione inglese del volume, con la traduzione di Valerio Stivè.

Just Indie Comics Fest 2 a Roma

Torna a Roma dal 19 al 21 ottobre il Just Indie Comics Fest, rassegna di fumetto underground e non solo, che quest’anno vedrà protagonista Spugna con una mostra di illustrazioni e tavole originali tratte da Una brutta storia, The Rust Kingdom e Rubens. Il luogo è lo stesso della passata edizione, lo Studio Co-Co in via Ruggero d’Altavilla 10, dove per tre giorni ci saranno anche il bookshop di Just Indie Comics, presentazioni, musica e altro ancora.

La scelta di dedicare una personale a Spugna, già ospite di Just Indie Comics all’Arf, è stata facile e quasi scontata: il suo The Rust Kingdom è finito nel mio Best Of 2017 e il suo stile affilato e già maturo è un tesoro prezioso nel panorama fumettistico italiano. L’autore presenterà per la prima volta a Roma il nuovo Gnomicide, fatto uscire da Hollow Press in occasione del Treviso Comic Book Festival a settembre.

A fare compagnia a Spugna nell’incontro con i lettori, sabato 20 ottobre alle 19, ci sarà un ospite d’eccezione come Marco Corona, che sempre per Hollow ha di recente pubblicato Benemerenze di Satana, adattamento a fumetti del misconosciuto diario in cui il “graforroico pazzo” Domenico Vaiti discetta senza freni inibitori di ermafroditismo, religione e fantasie sessuali.

Ancora sabato pomeriggio, in apertura di giornata alle ore 18, Vitt Moretta presenterà Il tramonto del Sea Breeze, il suo corposo graphic novel d’esordio edito da Coconino Press e appena uscito in libreria, tra il fumetto d’avventura classico e i migliori cartoonist americani di oggi.

 

La domenica vedrà invece ospiti Valerio Bindi e Bambi Kramer, che porteranno al festival le ultime uscite Fortepressa, con uno sguardo ai paesi fuori dalle tradizionali geografie del fumetto. Si parlerà in particolare dell’antologia africana This Life del Kollektivo Illuminoso Fresco e di Cosmografie, debutto in lingua italiana di uno dei più brillanti autori europei contemporanei, il finlandese Tommi Musturi. Il volume, di cui anticipiamo la cover qui sotto, sarà disponibile al festival in anteprima italiana. E sempre per guardare oltre i soliti confini verrà dato spazio a tutto il catalogo O Panda Gordo, etichetta portoghese con base a Glasgow di cui ho già scritto in questo post.

L’immancabile spazio dedicato al fumetto statunitense dedicherà un approfondimento ai fumetti di Josh Simmons, in particolare Black River edito da 001 EdizioniFlayed Corpse and Other Stories, volume pubblicato da Fantagraphics denso di racconti orrorifici e geniali, tra cui il bootleg di Batman Twilight of the Bat (ne avevo parlato qui).

Al Just Indie Comics Fest ci saranno i Cristoforo Coglione con uno scoppiettante live set, il bookshop con tutto il catalogo Hollow Press e tanti fumetti internazionali, le stampe firmate di Spugna e altro ancora. Sarà inoltre possibile acquistare alcune tavole originali di The Rust Kingdom.

Il festival è organizzato da Just Indie Comics, dallo Studio Co-Co e dall’Associazione Culturale Empty Fridge, di cui Just Indie Comics fa parte ormai da qualche mese. Se siete scettici e prima di venire volete farvi un’idea di come sarà il festival, potete dare un’occhiata a questo reportage della passata edizione. Di seguito il programma, in costante aggiornamento sull’evento Facebook, che vi invito a seguire per rimanere sul pezzo. E, ovviamente, vi aspettiamo il prossimo weekend.

Venerdì 19 ottobre

ore 18.30 apertura bookshop e inaugurazione mostra di Spugna con aperitivo e DJ set

Sabato 20 ottobre

ore 16 apertura mostra e bookshop

• ore 18 incontro con Vitt Moretta per la presentazione de Il tramonto del Sea Breeze edito da Coconino Press

ore 19 incontro con Spugna e Marco Corona
Presentazione di
Gnomicide – A Rust Kingdom Tale di Spugna e di Benemerenze di Satana di Marco Corona pubblicati da Hollow Press, con uno sguardo a tutta la produzione della casa editrice

a seguire: Cristoforo Coglione live
(Giacomo Orondini & Stefano Di Trapani)

Domenica 21 ottobre

ore 16 apertura mostra e bookshop

ore 18.30 Just Indie Comics presenta:

Black River e Flayed Corpse and Other Stories di Josh Simmons, i fumetti di O Panda Gordo

ore 19 incontro con Valerio Bindi e Bambi Kramer per la presentazione di This Life del Kollektivo Illuminoso Fresco e di Cosmografie di Tommi Musturi editi da Fortepressa

JICBC pt. 4: “Cobra II” di Teddy Goldenberg

La prassi di rielaborare tendenze stilistiche e temi degli anni ’80 è ormai diffusissima nel fumetto statunitense, basti pensare all’operazione All Time Comics coordinata da Josh Bayer, a fumetti come Night Business di Benjamin Marra, alla rilettura storica di Ed Piskor in Hip Hop Family Tree e X-Men Grand Design. E gli esempi non finiscono qui, anche perché il discorso potrebbe benissimo ampliarsi ai ’90 di Image-memoria. Non stupisce dunque che questa moda, se così vogliamo chiamarla, sia arrivata anche in paesi fuori dalle geografie abituali del fumetto. Parliamo in questo caso di Israele, da dove proviene Cobra II, una nuova autoproduzione che è riuscita, grazie ai potenti mezzi della rete, ad arrivare fino ai nostri italici occhi, diventando così la quarta e conclusiva protagonista del Just Indie Comics Buyers Club 2018.

A realizzare questo albetto brossurato di 36 pagine a colori è Teddy Goldenberg, autore che vanta una bibliografia piuttosto ampia anche se per lo più in lingua ebraica. Cobra II è invece in inglese ed è, come alcuni di voi avranno già immaginato dalla copertina, il seguito del film con Sylvester Stallone datato 1986. In una Los Angeles violenta, dove stupri e omicidi sono all’ordine del giorno, il tenente Marion “Cobra” Cobretti se la deve vedere con una creatura che uccide a colpi di artigli e con lo scetticismo dei suoi superiori. Ma le difficoltà riscontrate a causa dei suoi metodi poco ortodossi non gli impediscono di farsi strada tra gangster e malviventi balordi per iniziare una vera e propria caccia al mostro… Di più non vi anticipo per non rovinarvi il piacere della lettura, anche perché la storia non si conclude in queste pagine ma proseguirà nel secondo atto.

Gli abbonati Small riceveranno via posta nei prossimi giorni Cobra II, mentre chi ha scelto l’abbonamento Large troverà insieme al fumetto di Goldenberg anche un altro albo, sempre in lingua inglese e sempre di piccole realtà editoriali indipendenti internazionali. Cobra II chiude l’edizione 2018 del Buyers Club, che ha proposto finora come albi “uguali per tutti” il primo numero dell’antologia Now della Fantagraphics, Book of Daze di E.A. Bethea e Roopert di August Lipp. Il Buyers Club ritornerà come da tradizione nel 2019, con le prime sottoscrizioni già disponibili prima di Natale.