Dieci fumetti del 2020

Dieci titoli, le copertine, poche chiacchiere. Questo il mio Best Of 2020, assolutamente parziale e senza nessuna pretesa di obiettività, tanto leggo quello che dico io e quando lo dico io. Sono semplicemente dieci fumetti che mi sono piaciuti quest’anno, in ordine alfabetico. Spero di incuriosirvi almeno un po’ e di spingervi a cercare maggiori notizie sui titoli in questione. Buona lettura.

Cowboy di Rikke Villadsen (Fantagraphics Books) – Piccolo grande fumetto della danese Rikke Villadsen, ospite purtroppo soltanto virtuale di BilBOlbul, dove sarebbe stata protagonista di una mostra. Speriamo di rifarci presto, perché le sue tavole sono spesso entusiasmanti e Cowboy (uscito in Danimarca nel 2014 con il titolo Et Knald Til) è un gioiello trasversale pieno di inventiva, contenuti e ironia. Ne ho parlato meglio in questo post.

Cryptoid di Eric Haven (Fantagraphics Books) – Riletto oggi questo breve ma intenso fumetto di Eric Haven sembra quasi una profezia di quanto accaduto nel 2020, dato che metteva in scena sia l’umiliazione di Donald Trump ad opera di una supereroina con la testa di aquila che il dispiegarsi di una misteriosa energia negativa per il mondo intero. Cryptoid è l’ennesima dimostrazione che nel fumetto non è necessario scrivere tanto per raccontare bene, anzi… Ne avevo già parlato in questa recensione.

Five Perennial Virtues #11 di David Tea (autoprodotto) – Mettere un fumetto così sporco e “mal disegnato” nella lista dei migliori dell’anno sembra quasi una provocazione, ma dopo le recenti ristampe come non celebrare un nuovo inedito numero del Five Perennial Virtues di David Tea? Seguiamo dunque ancora una volta le avventure e le dissertazioni del protagonista, che si concentra in modo particolare sui misteri della banconota da un dollaro. Vi avviso: rischia di essere una roba che piace solo a me e a pochi altri amanti del bizzarro.

Grip di Lale Westvind (Perfectly Acceptable Press) – Non ho toccato con mano il volume in questione, avendo già la versione in due episodi stampata in risograph. Questa è in realtà una raccolta (in offset), ma visto che pochi sono riusciti a procurarsi i precedenti limitatissimi volumetti conta come un fumetto nuovo. Grip è interamente muto ma riesce a essere lo stesso una parabola femminista ben più potente di tanti fumetti didascalici che popolano le librerie oggigiorno.

The Puerto Rican War di John Vasquez Mejias (autoprodotto) – Al di là della storia in sé, interessante nei contenuti ma senza grossi picchi nello svolgimento, The Puerto Rican War è il classico miracolo artistico che viene fuori dal nulla. Interamente realizzato in xilografia, è un oggetto singolare rilegato a mano e stampato su carta nera che sporca le mani. E all’interno ci sono alcune tavole impressionanti per intensità e composizione. E’ stato uno dei fumetti del Just Indie Comics Buyers Club 2020, come potete leggere da queste parti, e qualche copia è ora disponibile nel webshop.

Tears of the Leather-Bound Saints (Tad Martin #8) di Casanova Frankenstein (Fantagraphics Underground) – Casanova Frankenstein è il fumettista un tempo noto come Al Frank, autore di The Adventures of Tad Martin per la Caliber, di cui uscirono 5 numeri all’inizio degli anni ’90. Rivitalizzata nel 2015 con il #6 uscito per Profanity Hill e Teenage Dinosaur, la serie è poi passata con il #7 a Domino Books ed è ora giunta con questo ottavo numero all’etichetta “underground” di Fantagraphics. Frankenstein, se così vogliamo chiamarlo, raggiunge in questo albo i suoi vertici grafici raccontando storie di lavori massacranti, violenze domestiche, punizioni corporali, incontri notturni, corse in bicicletta. Fumetti per perdenti, fuori moda, punk, che parlano di cose vere, lontani da ogni moda e tendenza.

Tinfoil Comix #1 di AA. VV. (autoprodotto) – In questo mondo così social e interconnesso, sembra quasi impossibile che arrivi all’improvviso un’antologia che non ha nemmeno un sito internet, piena di autori sconosciuti e di fumetti pazzissimi. E invece eccola qui, direttamente da San Francisco, si chiama Tinfoil Comix, ne sono usciti tre numeri e presto saranno (di nuovo) disponibili nel webshop di Just Indie Comics. Il #1 è per ovvi motivi quello che va a finire in questa lista, ma anche gli altri non sono da meno. Maggiori informazioni a quest’indirizzo.

Ultima goccia di Andrea De Franco (Eris Edizioni) – Finalmente dopo tanti fumetti su personaggi famosi, eventi storici, temi sociali qualcuno che decide di approcciare un argomento serio: il caffè. Ormai sapete tutti che sono un fan di Andrea De Franco, dato che l’ho invitato anche alla terza edizione del Just Indie Comics Fest, da cui è venuta fuori questa chiacchierata con tanto di anticipazioni su Ultima goccia. Il fumetto è stato posticipato per i problemi noti a tutti, ma alla fine ha trovato la strada delle librerie e ne è valsa davvero la pena, perché al di là dell’apparenza sperimentale contiene al suo interno alcune bellissime sequenze di “puro fumetto”. Per non parlare delle implicazioni concettuali e metafisiche del tutto. Che bestia ‘sto De Franco.

Vision di Julia Gfrörer (Fantagraphics Books) – Vi capita mai di leggere qualcosa e poi, passato un po’ di tempo, vi ricordate che vi è piaciuta ma non sapete più il perché? Penso proprio di sì, vero? A me capita sempre più spesso. E allora cerchiamo di rinfrescarci tutti le idee rileggendoci questa bella recensione di Vision di Julia Gfrörer!

William Softkey & The Purple Spider di CF (Anthology Editions) Pierrot Alterations, il precedente albo di CF per Anthology, era finito meritatamente (mi sembra ovvio) nella mia lista del 2019. Non può essere da meno questa nuova uscita dell’autore di Powr Mastrs, che dopo un periodo segnato soltanto da brevi contributi ad antologie e progetti estemporanei sembra essere tornato in pianta stabile nel panorama del fumetto contemporaneo. Bene così, perché di uno come CF c’è sempre bisogno. William Softkey ha l’apparenza di un fumetto fatto in fretta, come se fosse uscito da uno sketchbook, ma in realtà tutto torna in un affresco della contemporaneità davvero azzeccato e oserei dire – addirittura! – metaforico. Ne trovate ancora alcune copie disponibili nel webshop.

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