10 fumetti (circa) del 2022

Solita lista – approssimativa, parziale, idiosincratica – dei fumetti migliori che ho letto nel 2022. Prendetela come sempre con le pinze, perché viene dal mio piccolo angolo di mondo. E il “circa” è dovuto al fatto che in realtà sono 11, ma mi sono preso la libertà di considerare i due numeri di Crickets di Sammy Harkham usciti quest’anno come un unico fumetto. Ok, adesso bando alle ciance e cominciamo, in ordine alfabetico.

2120 di George Wylesol (Avery Hill/Coconino) – Autore statunitense (di Philadelphia) ed editore londinese per questo librogame concettuale, a metà tra fumetto e videogioco, già uscito in italiano per Coconino. Non aggiungo altro perché ne ho parlato in questo post.

Crickets #7 e #8 di Sammy Harkham (Secret Headquarters) – Chi è abbonato alla newsletter di Just Indie Comics (piccolo spazio pubblicitario: se non lo siete potete rimediare immediatamente QUI) non ce la fa più a sentirmi parlare di Sammy Harkham e del suo Crickets. La storia lunga che si è conclusa nel #8, Blood of the Virgin, sarà raccolta in volume da Pantheon nel 2023 ed è candidata a imperversare nelle classifiche dell’anno prossimo. Ma qui a Just Indie Comics arriviamo prima degli altri e quindi in questa lista trovate già uno dei migliori fumetti del 2023! Per il resto non ho voglia di riscrivere sempre le stesse cose, quindi se non avete proprio idea di cosa si parli potete leggervi questa recensione di Crickets #4 datata 2015. Ah, vi segnalo anche che quest’anno è uscita sempre per Secret Headquarters la ristampa della storia pubblicata nel 2019 da Harkham su Kramers Ergot 10 (ne avevo parlato da queste parti), sotto forma di Crickets Colour Special #1: ne trovate qualche copia nel negozio online di Just Indie Comics (i Crickets sono invece tutti esauriti, ahimè).

Five Perennial Virtues #12 di David Tea (autoprodotto) – Ognuno ha le sue perversioni e la mia (o meglio, una delle tante) si chiama David Tea, autore misterioso e inclassificabile di albetti autoprodotti in bianco e nero altrettanto misteriosi e inclassificabili. Rubo da me stesso, sperando di non farmi causa da solo in un momento di schizofrenia, riportando quanto scritto nel #4 della newsletter: “Un altro fumetto che vi consiglio caldamente è Five Perennial Virtues #12, il nuovo numero – inedito, autoprodotto e datato giugno 2022 – dell’inclassificabile serie di David Tea rilanciata prima con alcune ristampe e poi con storie realizzate ex novo dopo diversi anni di stop. Sono fumetti che i più si limiterebbero a definire “disegnati male” ma chi come me si è già seduto al Bronze Table of the Blade Masters avrà tutt’altra idea. Stavolta il misterioso autore ci porta in un futuro distopico in cui l’uomo ha colonizzato Marte mentre dei ragni marziani sono arrivati sulla Terra per diffondere una pozione curativa che in realtà – scopriremo a un certo punto – tiene sotto scacco gli esseri umani. Dai ragni fugge il protagonista Dave, che insieme alla bella Pearl prende un treno diretto verso il futuro dopo essere stato opportunamente consigliato dagli Antichi dei miti di Cthulhu. Il tutto è inframmezzato come sempre da momenti di pura saggistica con riflessioni sull’Apocalisse di San Giovanni, la simbologia dei tarocchi e la nascita della fantascienza. E forse mi dimentico pure qualcosa”.

Keeping Two di Jordan Crane (Fantagraphics/Oblomov) – Pubblicato negli USA da Fantagraphics, il nuovo fumetto di Jordan Crane è anche il primo a uscire in italiano. Crane riesce a trarre da un banalissimo intreccio momenti di puro ed esaltante fumetto, in cui è soprattutto la forma a compiere il miracolo di emozionare il lettore: sfida solitamente difficilissima, ma che a lui riesce con disarmante semplicità. E il finale filosofico, anzi direi addirittura metafisico, non fa che confermare l’essenza puramente metanarrativa dell’opera, una sorta di saggio sulle infinite potenzialità del medium.

Måsvarrelsen di Joe Kessler (Lystring Förlag)  E a proposito della forma che determina il contenuto, quasi a ricordarci che nel fumetto l’abito E’ il monaco, cosa dire di questo fumetto muto di Joe Kessler, capace di raccontare una storia densissima senza una sola parola e utilizzando come strumenti narrativi il segno e il colore? E soprattutto perché dire altro quando ho già detto un po’ di cose in questo post? E se volete procurarvelo ne trovate ancora qualche copia nel Big Cartel di Just Indie Comics.

Meskin and Umezo di Austin English (Domino Books)– Alcune delle opere scelte per questo Best Of sfidano le dinamiche di mercato e le convenzioni formali del fumetto contemporaneo, cercando di portare il medium verso nuove direzioni. Ma se tra tutti devo scegliere un autore che si è spinto ben oltre i confini della consuetudine beh, questo è sicuramente Austin English, che ha pubblicato in proprio con la sua Domino Books un fumetto alieno sin dall’impaginazione, con le tavole incastonate in una cornice come se si trattasse di un catalogo d’arte. Meskin and Umezo è un’opera talmente personale da risultare in alcuni passaggi di difficile comprensione, ma rimarrà negli annali come un monolite capace di ricordarci che il fumetto, al pari di tutte le altre arti, non può assoggettarsi a set di regole o libretti di istruzioni. Avevo speso qualche parola in più in questo post, in occasione del pre-order del libro.

Mr. Colostomy di Matthew Thurber (Drawn and Quarterly) – Chi conosce i fumetti di Matthew Thurber (1-800-MICE, Infomaniacs, Art Comic: tutti e tre consigliatissimi) sa già che il cavallo parlante Mr. Colostomy è uno dei personaggi ricorrenti delle sue storie, capace di apparire quando meno te l’aspetti. Qui Drawn and Quarterly raccoglie le strisce realizzate da Thurber tra il 2017 e il 2019 nei bar, nei locali o comunque in luoghi pubblici, per lo più a Brooklyn, in cui Colostomy è assoluto protagonista e impegnato a risolvere misteri sempre più assurdi. Le trame si sviluppano striscia dopo striscia ma spesso vengono lasciate in sospeso e rimangono persino senza una conclusione. Non c’è niente di premeditato in questo divertentissimo volume: sono solo vignette scritte di getto, a volte su quaderni o tovaglioli, in un alternarsi di situazioni che potrebbero essere state spunto per almeno altre 1000 storie e in un’altalena di soluzioni grafiche, tanto che si passa da tavole a colori ad altre in cui il disegno è soltanto abbozzato o la linea è tremolante. Un libro quasi impensabile viste le esigenze del mercato di oggi, e che per questo ci piace ancora di più.

Swag #4 di Cameron Arthur (autoprodotto) – Il fumetto che consiglio a tutti ma che non compra praticamente nessuno. A Lucca l’ho fatto vedere a decine di persone ma alla fine della fiera mi sono reso conto di non averne venduta neanche una copia. Eppure è davvero un bel fumetto. Se volete saperne di più (ma viste le premesse, non credo) ne ho parlato in questo post.

The Path Away di Kevin Hooyman (Magma Bruta) – Ho conosciuto i ragazzi di Magma Bruta, due portoghesi trapiantati ad Amburgo, al Crack! di quest’anno e sono rimasto abbagliato dalla qualità e dalla confezione delle loro produzioni. Questa è dello statunitense Kevin Hooyman, già noto per la serie Conditions on the Ground e che qui realizza un fumetto autoconclusivo su un uomo che vive da solo in mezzo alla natura con il suo gatto. Tutto scorre tranquillo e senza sussulti finché cominciano a succedere strani fatti e un giorno il gatto esce per dirigersi spedito chissà dove… Ok, forse non ho reso benissimo l’idea e mi rendo conto che detta così sembra una storia come tante, ma vi assicuro che siamo davanti a un piccolo fumetto perfetto, poetico e profondo, disegnato divinamente e stampato altrettanto bene. Procuratevene una copia finché siete in tempo perché un uccellino mi ha detto che la tiratura è in via di esaurimento.

Time Zone J di Julie Doucet (Drawn and Quarterly) – Il ritorno al fumetto, personalissimo e fuori dagli schemi, di una delle più grandi cartoonist di tutti i tempi. Non ne sapete ancora niente? Allora vuol dire che non avete letto questa pseudo-recensione di qualche mese fa.

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Le prime pagine di “Anti Baby” di Karla Paloma

Karla ha 34 anni, è danese e abita a Berlino insieme al suo cane Lilsky e all’ex fidanzato italiano, Francesco, che ha a sua volta un cane di nome Dexter. Karla è sposata con Bue, ma i due hanno una relazione aperta e non vivono neanche insieme. La telefonata della sua amica Astrid, che le annuncia di essere incinta, è solo il primo di tanti eventi che sembrano cospirare contro Karla, che non ha mai voluto saperne dei bambini. E così, quando si rende conto che tutte le sue amiche sono già diventate mamme o sono in procinto di farlo, decide di scappare da Berlino e tornare a Copenaghen per qualche giorno. Ma anche lì si troverà circondata dai ragazzini e anzi, dovrà pure sopportare i discorsi della madre, sul genere “datti una mossa che alla tua età è ora di fare un figlio”. Se aggiungiamo che persino il suo cane le dice che ormai “non è proprio giovanissima”, ecco qua che la frittata è fatta e le paranoie su età, maternità e quant’altro cominciano a tormentare la povera Karla…
Volete sapere come andrà a finire? Allora non vi resta che leggere Anti Baby, fumetto autoprodotto di Karla Paloma, di cui qui sotto potete vedere le cinque pagine iniziali. Anti Baby è uno dei fumetti del Buyers Club 2023 e se volete riceverlo con la prima spedizione di gennaio basta abbonarsi QUI entro il prossimo 31 dicembre. Intanto, buona lettura.