15 fumetti del 2025

Solito post con il meglio dell’anno, almeno secondo me. Questa volta le scelte sono ancora più idiosincratiche del solito, dato che ho scelto tutti fumetti “alla Just Indie Comics”. Ma d’altronde siamo su Just Indie Comics, no?

Bedetruite di Samplerman (Le Dernier Cri) – Incontrato qualche anno fa al Crack! a Roma, l’artista meglio noto come Samplerman mi chiese dettagliate informazioni su dove trovare vecchi fumetti italiani usati. Come molti di noi, Yvan Guillo – questo il suo vero nome – è un drogato di fumetti, da cui trae il materiale alla base della sua arte: ritagli che vengono categorizzati, associati, uniti, modificati, capovolti e ricolorati, per dar vita a un risultato del tutto nuovo e imprevedibile, in cui vignette classiche si trasformano in avanguardia pura. Frammentata in decine di fanzine e sparute pubblicazioni, l’arte di Samplerman trova il meritato compendio in questo volumone di 224 pagine pubblicato da Le Dernier Cri in un’edizione limitata di 700 copie. Accaparratevelo finché siete in tempo.

Bernadette #2 di AA.VV. (autoprodotto) – Se seguite con costanza le vicissitudini di questo sito avrete già letto del primo numero di Bernadette, l’antologia newyorkese a cura di Angela Fanche e Katie Lane che ha debuttato a maggio 2024. Qualche mese fa è arrivata questa seconda uscita, che conferma quanto di buono già visto all’esordio, pur con significative variazioni. Accantonati il colore, la fotografia e le arti applicate, ci si dedica a un bianco e nero totale che alterna fumetti e illustrazioni, inframmezzati di tanto in tanto da testi e poesie. Tra le autrici coinvolte vecchie e nuove conoscenze di Just Indie Comics, come Allee Errico, Tana Oshima, Ellen Addison (di cui leggerete tra qualche riga), Jenny Zervakis ed E.A. Bethea, ma tutti i lavori sono degni di nota ed esaltati dal formato, dato che Bernadette #2 è uno spillatone 31 x 24 cm. L’antologia del momento? Forse sì.

Big Gamble Rainbow Highway di Connie Myers (Cram Books) – Una ragazza chiusa in casa, tormentata dalle telefonate anonime. Un’amica che (forse) la va a trovare. Paranoia allo stato puro, che viene da dentro. Ma anche musica, con una delle migliori rappresentazioni dell’atto di suonare viste in un fumetto. E un disegno che diventa specchio delle emozioni della protagonista. Per qualche dettaglio in più vi rimando a questo post.

Campground Slut di Johnny Ryan (The Mansion Press) – Non sono rimasti in tanti a portare avanti quel fumetto trasgressivo, eccessivo e provocatorio che tanto andava di moda negli spillati degli anni ’90. Johnny Ryan è uno di questi e la sua è un’autentica sfida a spararla sempre più grossa. Quindi cosa c’è di meglio di un volume di 268 pagine in cui si susseguono stupri come se fossimo in una versione porno di Prison Pit? Esilarante, ma non fatelo vedere alla mamma.

Christmas in D.C. di Stipan Tadic (Cram Books) – Ancora da Cram Books, per me una delle migliori realtà USA del momento, arriva questo albetto autobiografico di Stipan Tadic, fumettista croato trapiantato a New York, che qui ci racconta una vacanza a Washington D.C. durante il Natale del 2023. Tra cene al McDonald’s, visite ai musei, riflessioni sul processo creativo e racconti sulla vita nell’Europa dell’Est, queste 24 pagine scorrono che è un piacere. Il fumetto autobiografico, da tanti ingiustamente osteggiato, è un’arte e bisogna saperlo fare bene. Tadic ci riesce e ci porta dentro alla sua intimità senza che nemmeno ce ne accorgiamo. E non è cosa da poco.

The Complete C Comics di Joe Brainard (New York Review Books) – Per comprare gli originali di questi fumetti creati dall’artista, poeta e scrittore Joe Brainard negli anni ’60 ci volevano diverse centinaia di dollari, tanto che qualcuno aveva messo in giro delle versioni bootleg a pochi spicci, come quella di C Comics No. 2 che già trovava spazio nella mia libreria. Ci pensa ora la sempre lodevolissima, anzi direi eroica, New York Review Books a raccogliere l’opera omnia di Brainard – aiutato ai testi da gente come Frank O’Hara, John Ashbery, Ron Padgett e altri – in un hardcover “lungo”, dal bizzarro formato 36 x 22 cm. The Complete C Comics è un volume che non può mancare nella collezione di chi ama esplorare i rapporti tra arte contemporanea, fumetto e poesia.

The Devil’s Grin Book One di Alex Graham (Fantagraphics) – I più fedeli seguaci di Just Indie Comics sapranno già tutto di Alex Graham e beh, beati loro, perché io mi sono dovuto andare a rileggere il mio post su Dog Biscuits per ricordarmi cosa avevo scritto. E ora vorrei prendermi a schiaffi! Ma chi è lo snob antipatico autore di quella recensione? Gabriele Di Fazio pezzo di merda! Ok ok, contestualizziamo. Dopo un grande debutto con Angloid, per me libro rivelazione di qualche anno fa, Graham aveva tirato fuori quel Dog Biscuits che non mi aveva granché entusiasmato. Ora Fantagraphics raccoglie in un volumazzo di 450 pagine la prima parte della serie The Devil’s Grin, tutt’ora in corso di pubblicazione in albi autoprodotti, e beh, sembra quasi che Graham abbia recepito le mie fastidiose critiche, perché qui supera se stessa regalandoci la sua migliore storia finora. The Devil’s Grin segue dall’infanzia fino all’età adulta la storia di Robert, un orfano abbandonato dalla madre artista e diventato un dongiovanni narcisista ed egoista. Intorno a lui gravitano una serie di personaggi femminili e soprattutto delle misteriose presenze demoniache, che sembrano guidare la mano di Gary, un fumettista capace di alterare la realtà con i disegni. Graham mette in piedi una storia sfaccettata in cui i personaggi sembrano reali, riuscendo a raccontarne inquietudini, problemi, desideri. Straconsigliato.

How to Quit Smoking Cigarettes di Nick Bunch (Cram Books) – Terzo titolo targato Cram Books della lista, questo non-manuale di Nick Bunch traduce il nervosismo alla base del fatidico tentativo di smettere di fumare in una linea nervosa, tremolante e visivamente cacofonica. Ne viene fuori uno strano oggetto, che mette in fila una trovata grafica dopo l’altra, riempendo le pagine di segni neri come la pece. Bunch è la mente dietro l’antologia Reptile House di Philadelphia, che gli abbonati al Buyers Club già conoscono da tempo. Qui realizza la sua opera finora più compiuta, liberandosi dalle spesso inutili maglie della narrazione.

Laser Eye Surgery di Walker Tate (Fantagraphics Underground) – Ormai famosissimo in Italia per essere stato pubblicato su Mulinex, Walker Tate arriva al debutto sulla lunga distanza per una big dell’editoria come Fantagraphics (seppur per la sua etichetta underground). E che debutto! Laser Eye Surgery potrebbe essere un saggio di come si fa un fumetto e ha il merito di non scendere a compromessi, non allontanandosi di una virgola dalla ricerca stilistica e artistica del cartoonist statunitense. Anzi, qui le intuizioni squisitamente concept dei suoi spillati autoprodotti trovano maggior respiro e si esaltano. Le vicende sempre paradossali del protagonista, convinto da un volantino trovato per strada a tentare un’operazione con il laser agli occhi, danno vita a un tripudio grafico in cui la linea chiara di Tate – scusate il gioco di parole – non è mai stata così chiara, mostrandoci un artista al punto più alto della sua carriera. Almeno per ora.

Lifehole di Mary Moore Dalton (autoprodotto) – Per leggere la gran parte dei contenuti di Lifehole bisogna girare di 90 gradi questo spillato formato rivista, dato che Dalton ha cercato di sfruttare al massimo l’orizzontalità della singola pagina. Da questo già si capisce l’approccio anticonformista e spontaneo alla base di questi fumetti, tipico d’altronde di tutta la scena che prima con base San Francisco e poi New York sta portando un vento fresco e liberatorio nel fumetto underground statunitense contemporaneo. E non a caso alcuni di questi lavori sono già comparsi in Cowlick, Jaywalk e BernadetteLifehole è un flusso di coscienza per immagini capace di unire disegni a carboncino con testi che partono dal diarismo per arrivare alla poesia. Stupefacente.

Ms. Understood di Juliette Collet (Neoglyphic Media) – Esce per Neoglyphic Media – già nota da queste parti per aver preso in carico la pubblicazione di Looking for the Cat di Matthew Thurber e per l’antologia Alive Outside finita tra i migliori fumetti del 2024 – il lavoro finora più sostanzioso di Juliette Collet, 100 pagine di pura creatività contenute in un brossurato 23 x 18 cm. Di Collet ho promosso il lavoro sin dagli esordi, e fa piacere qui verificare la sua costante crescita, seppur nel segno di una continuità stilistica che ama sviluppare l’azione per lo più in orizzontale e in 2D, come se fossimo in una strip d’altri tempi. Inserendosi in una tradizione di fumetto underground al femminile che parte da Wimmen’s Comix passando per Aline Kominsky, Dori Seda e Julie Doucet, Collet ne attualizza il lavoro andando a toccare tematiche del tutto attuali inquadrate con una sensibilità unica, libera e autoironica. Ms. Understood è una pornostar che cerca di colmare il suo vuoto interiore passando pazze serate in compagnia delle amiche e immaginando scene di sesso lesbico, salvo subire le telefonate della madre e chiudere l’albo con le mani sul volto mentre mugugna “I should call him…”. D’altronde, come si domandava qualche pagina prima: “Cosa vi aspettavate, di essere felici? Mi sembra irragionevole”.

Pothole #3-6 di AA.VV. (autoprodotto) – Uno degli obiettivi che mi sono posto con questo Best Of 2025 è di guardare più avanti possibile, cercando di riportare le ultime tendenze del fumetto che… piace a me. Quindi non potevo di certo omettere i quattro nuovi numeri di Pothole usciti – tutti insieme tra l’altro! – nel 2025, dopo che già avevo lodato i primi due visti l’anno scorso. A voler essere generosi potremmo definire Pothole una rivista formato tabloid, ma in realtà si tratta di un unico foglio serigrafato 84 × 30 cm che viene proposto ripiegato in quattro. Ed è davvero un bel vedere, perché la qualità della carta assorbe alla perfezione colori pregni e a volte sgargianti, come nel paginone di apertura del #3 a firma James Tonra. Oltre a lui, e ovviamente al padrone di casa Mikaël Choukroun, che si è occupato in totale solitudine della stampa, vanno citati i lavori di Ashton Carless, una sola bellissima pagina che racconta le angosce degli Stati Uniti di oggi (sempre nel #3), e di Charlotte Pelissier, unica intestataria di quello che credo sia il #4 (difficile dirlo, anche perché una delle riviste non riporta né titolo né numero). La sua è una splendida storia, in francese tra l’altro, colma di suggestioni rivettiane e vicina al lavoro della sopracitata Juliette Collet. E visto che ci siamo vi segnalo che Pelissier – autrice di quel The Loser Zeitgeist che qualcuno di voi si sarà accaparrato tempo fa dal negozio online di Just Indie Comics – quest’anno ha pubblicato anche il breve ma bellissimo The Life of Marie-Anne, sempre stampato da Choukroun.

Smoke Signal #44 di Gary Panter (Desert Island) – Un intero numero della rivista formato tabloid Smoke Signal, pubblicata dal negozio di Brooklyn Desert Island, dedicato all’arte di Gary Panter. C’è bisogno di dire altro? No, perché ne ho già parlato qui. Anche se poi il vero consiglio è procurarvela dal negozio online di Just Indie Comics, prima che diventi oggetto da collezione. E, se proprio volete fare i secchioni, potete accompagnare la visione con questa approfondita analisi del Comics Journal.

Turning di Ellen Addison (autoprodotto) – Uno di quegli albetti perfetti che piacciono a me, in grado di farti entrare in un mondo tutto suo. Autoreferenziale nel senso migliore del termine, realizzato da un’autrice di cui non sapevo nemmeno l’esistenza prima di scovare i suoi fumetti sul sito di Domino Books. 24 pagine strutturate su una griglia fissa di 9 vignette e tanto spazio bianco sul fondo della pagina, scelta misteriosa che però aggiunge quel nonsoché. Lo stile è essenziale ma al tempo stesso caldo e comunicativo, mentre la storia è quella di una donna che per ragioni imprecisate abbandona tutto per trasferirsi in una grande città. Lì si dovrà barcamenare tra un lavoro ripetitivo e i labirinti che le appaiono in sogno, decidendo quale “svolta” far prendere alla sua vita.

World Within the World di Julia Gfrörer (Fantagraphics) – Non poteva mancare in questa lista uno dei miei “oggetti” preferiti, ossia la raccolta di storie brevi. A vincere il prestigioso premio di apparire nel Best Of di Just Indie Comics è stavolta questo volume che raccoglie i fumetti brevi pubblicati, per lo più sotto forma di fanzine autoprodotte, dalla statunitense Julia Gfrörer dal 2010 al 2022. Sono storie ambientate in gran parte nel passato, in un’America rurale pregna di atmosfere gotiche e dark, in cui l’orrore è sempre dietro l’angolo e sentimenti come la violenza, la gelosia e l’avidità la fanno da padrone, per non parlare delle pulsioni sessuali. Ma ci sono anche racconti che si svolgono ai giorni nostri, più qualche stranezza assortita come Frasier Has Left the Building. Che un editore dedichi tempo e denaro a un progetto del genere fa ben sperare per il futuro dell’umanità.

Anteprima “Cashiers du Cinéma” #4

Il fumetto, si sa, è un medium giovane, e come tale ha ancora tanta strada da fare. Tra le varie conseguenze che derivano da questa “gioventù” del fumetto c’è anche quella di identificare totalmente il contenuto con il mezzo. Se, uscendo dalla cerchia di noi appassionati, chiediamo a qualcuno cosa sta leggendo, la risposta è semplice: “un fumetto”. E non è sbagliata, a meno che non stia leggendo Quattroruote ovviamente. Ma vi assicuro che se la stessa persona avesse un libro in mano, risponderebbe in modo diverso, enunciando titolo e forse anche autore del volume. Difficilmente risponderebbe “un libro”. Certo, c’è la differenziazione ormai sdoganata tra “fumetto” e “graphic novel”, ma tra tante categorizzazioni è forse la peggiore che si possa fare attualmente, perché ha finito per essere una differenziazione qualitativa, come se il fumetto fosse robetta per ragazzini e il graphic novel raffinato e intelligente intrattenimento per adulti. In realtà, il fumetto è un medium come un altro, e come tale può essere usato per veicolare storie, fatti realmente accaduti, sogni, suggestioni astratte e chi più ne ha più ne metta. E può essere inserito in una rivista, utilizzato al pari della scrittura per parlare degli argomenti più disparati. Come, e qui veniamo al nostro caso, di fumettisti e non solo che lavorano o hanno lavorato nei cinema, dalle grandi catene a quelli d’essai. Sono i cassieri del titolo, ma anche maschere, proiezionisti e baristi. Nella rivista statunitense Cashiers du Cinéma – il titolo e la grafica rimandano ovviamente ai francesi Cahiers du Cinéma – il fumetto viene utilizzato per raccontare aneddoti, personaggi e situazioni dei cinema americani, mentre gli articoli che occupano la seconda parte di ogni numero approfondiscono l’argomento con interviste a proiezionisti, recensioni di fanzine sul cinema, diari.

Cashiers du Cinéma è pubblicata a New York dalla Obvious Fake Press ed è a cura di Dan Welch e David Cardoza. Il #4 è in uscita in questi giorni negli States e da noi è possibile preordinarlo abbonandosi alla nuova edizione del Just Indie Comics Buyers Club, entro il 31 dicembre 2025. Come, non sapete cos’è il Just Indie Comics Buyers Club? Allora andate subito a leggervi questo post di qualche giorno fa e l’anteprima dell’altro fumetto che inaugurerà il 2026, Zoo #5 di Anand. Oppure, se non avete bisogno di altre informazioni e non vedete l’ora di abbonarvi, potete farlo direttamente sul negozio on line di Risma Bookshop. E ora, un po’ di immagini in anteprima dal quarto numero di Cashiers du Cinéma. Buona visione!

Vincent Mollica – A College Projectionist in: “Trailer Trouble”

 

Heather Loase – Lust, Caution

 

Evan Salazar – Marquee Blues

 

David Enos – A Place to Slumber

 

A.T. Pratt – The Gift

 

David Cardoza – A Cinema Lover’s Dream

Anteprima “Zoo” #5 di Anand

“Arrivai nella casa nell’estate del 1988. Avevo finito la scuola d’arte da qualche mese, e avevo capito che non sarei mai diventato un artista, né sarei mai riuscito a fare dei soldi con i miei quadri. Mi convinsi che sarei stato più felice come uno scrittore squattrinato. Così mi trasferii in una grande citta per diventarlo”. Con questo incipit da romanzo di formazione prende il via Vulture, una delle tre storie brevi contenute in Zoo #5, il nuovo numero della serie antologica del cartoonist indiano Anand, nonché primo fumetto del Just Indie Comics Buyers Club 2026. Vulture è uno di quei racconti brevi così perfetti da racchiudere un mondo, tanto da saperci restituire con autenticità le sensazioni di un ragazzo ritratto in un momento cruciale della propria vita. Sullo sfondo della vicenda narrata, che ha a che fare sostanzialmente con un plagio a fumetti, si muovono temi sociali ed esistenziali che sono sia particolari che universali. Da una parte, il complesso dove va a vivere l’aspirante scrittore si trova in un quartiere decadente, vicino a una fabbrica chiusa da tempo. E’ un luogo poco invitante, privo di identità e di senso, una specie di purgatorio fatto di palazzoni e crepe nel muro, dove chi arriva in città sbarca il lunario in attesa di un destino migliore. Ma se il futuro sorride ai vicini di casa, esso sembra lontano se non impossibile per il nostro protagonista. In tal senso sono magistrali le ultime vignette di pagina 2, con il protagonista che forza un sorriso per salutare un vicino pronto a partire, per poi tornare mogio dentro casa. E qui arriva l’altra dimensione della storia, ossia quella esistenziale. Anand fa diventare la condizione di un ragazzo indiano alla fine degli anni ’80 – evidentemente inserito in un contesto sociale, lavorativo ed economico tutt’altro che agevole – un emblema universale di qualcuno che cerca con rabbia il suo posto nel mondo, tanto da essere pronto a tutto pur di trovarlo. Anche a fare gesti disperati come mettersi a copiare i fumetti di un altro.

Per qualche informazione in più su Zoo #5, vi rimando a questo post sul Just Indie Comics Buyers Club 2026, ricordandovi che per abbonarsi c’è tempo fino al 31 dicembre 2025 e che potete farlo sul negozio online di Risma Bookshop. Se invece volete approfondire i fumetti di Anand, vi rimando a questo articolo sulla raccolta Stories from Zoo. E ora via a Vulture.

Just Indie Comics Buyers Club 2026

Superate agilmente le insidie della doppia cifra, torna anche quest’anno il Just Indie Comics Buyers Club, con un’undicesima edizione che si prospetta come sempre scintillante. Di che si tratta ormai lo sapete tutti, quindi non mi dilungo in spiegazioni… O forse è meglio di sì? Come dite voi due lì, di quel paesino perso nella brughiera? Siete arrivati per la prima volta su questo sito? Ma come avete fatto, dico io? Tra tante pagine che affollano il World Wide Web proprio su questa dovevate capitare? E dalla brughiera poi? Ma chi ve l’ha fatto fare? Va bene va bene, rispiego tutto da capo…

Il Just Indie Comics Buyers Club è un abbonamento disponibile fino al 31 dicembre 2025 che vi permetterà di ricevere nel corso del 2026 uno o due fumetti ogni tre mesi, a seconda della tipologia di abbonamento scelto. Gli abbonati avranno inoltre diritto a uno sconto del 10% su tutto il materiale acquistato dal sito e ai festival nel corso del 2026. La prima spedizione sarà a fine gennaio, le successive ad aprile, luglio e ottobre. I fumetti saranno in lingua inglese e pubblicati da piccoli editori internazionali, oppure autoprodotti. E ora FATE ATTENZIONE anche voi che già sapete tutto perché quest’anno le soluzioni per abbonarsi al Buyers Club sono diverse e sempre più complesse (e non escludo possano diventare ancora più complesse in futuro).

Per il 2026 sarà possibile scegliere tra QUATTRO differenti versioni del JICBC:

1) Abbonamento SMALL con spedizione ordinaria (piego di libri) o tracciata, scegliendo uno dei due fumetti del lancio – Riceverete quindi 4 fumetti in totale nel corso del 2026

2) Abbonamento MEDIUM con spedizione ordinaria (piego di libri) o tracciata, scegliendo entrambi i fumetti del lancio – Riceverete quindi 5 fumetti in totale nel corso del 2026

3) Abbonamento LARGE con spedizione ordinaria (piego di libri) o tracciata, con entrambi i fumetti del lancio e con due fumetti anche nelle spedizioni successive – Riceverete quindi 8 fumetti in totale nel corso del 2026

4) Abbonamento EXTRALARGE con spedizione ordinaria (piego di libri) o tracciata, con cinque fumetti nella prima spedizione e due fumetti nelle spedizioni successive – Riceverete quindi 11 fumetti in totale nel corso del 2026

Come i più attenti di voi avranno capito, la notizia di quest’anno è il lancio della versione EXTRALARGE dell’abbonamento. Ma prima di arrivare a questo devo dare un’altra notizia, ossia che quest’anno il Just Indie Comics Buyers Club partirà non con un semplice fumetto indie ma con un fumetto che arriverà direttamente dall’India, diventando almeno per un attimo il Just Indian Comics Buyers Club! Un passo doveroso giunti a questo punto, anche perché non è molto più interessante l’India dell’indie? Scherzi a parte, Zoo #5 è il quinto numero dell’antologia personale e totalmente autoprodotta del cartoonist indiano Anand, contenente tre fumetti inediti. Il primo è Notty Sis-in-Law: A Four Ears Story, in cui due fratelli molto diversi tra loro si dividono tra università e cinema a luci rosse, mentre sullo sfondo si agitano bizzarre gang giovanili. Vulture è invece la storia di uno scrittore spiantato che trova l’opera mai pubblicata di un ignoto fumettista e decide di dedicare la sua vita al plagio, ricevendo apprezzamenti persino da Gary Groth. In One Foot in the Grave la protagonista incontra in farmacia la nonna morta… O forse no? Quelle di Zoo #5 sono storie che parlano di rapporti familiari, dolore, lutto, insicurezze e difficoltà di stare al mondo ma con un senso dell’umorismo persistente e singolare, tanto da risultare a volte alieno alla sensibilità di noi occidentali. Per ulteriori approfondimenti vi rimando a questo articolo sulla raccolta Stories from Zoo di Anand pubblicata da Bubbles, che raccoglie alcune storie dei precedenti numeri della serie. Ah, allegato a Zoo #5 ci sarà in omaggio un albetto di 32 pagine con la storia 4 Ears del 2021.

Il secondo fumetto della prima spedizione del JICBC 2026 sarà il #4 di Cashiers du Cinéma, l’antologia statunitense realizzata da fumettisti e scrittori che hanno lavorato nelle sale cinematografiche. Riprendendo la vecchia grafica della rivista francese Cahiers du Cinéma e con uno dei giochi di parole più geniali di sempre, l’antologia dà spazio non alla critica speculativa sui film ma ai racconti di cassieri, maschere, baristi. Tra gli autori pubblicati in questo quarto numero, in uscita l’11 dicembre, ci sono Dan Welch, David Enos, A.T. Pratt, Josh Bayer ed Evan Salazar ma oltre ai fumetti, per lo più autobiografici, ci sono anche interviste a proiezionisti, recensioni di fanzine sul cinema, diari scritti da lavoratori del settore cinematografico che raccontano le loro esperienze nelle sale (in questo quarto numero Anthony Scalzo ci porta dentro all’Alamo Drafthouse di Manhattan).

E a proposito di Cashiers du Cinéma, chi sceglierà la versione EXTRALARGE dell’abbonamento riceverà a un prezzo speciale tutti i numeri usciti finora della rivista, così che la prima spedizione, oltre ovviamente a Zoo #5, conterrà Cashiers du Cinéma #1, #2, #3 e #4, consentendovi di fare un viaggio totalizzante nel mondo delle sale cinematografiche, tra profili di cinefili, sesso nelle ultime file, attacchi di diarrea letteralmente incontenibili, memorie dai vecchi cinema californiani, vezzi di star come Udo Kier e Jim Carrey, interviste a proiezionisti che raccontano i segreti del mestiere, articoli su film inerenti l’esperienza cinematografica come Goodbye, Dragon Inn e Popcorn. Ma al centro di tutto c’è l’essenza stessa del lavoro nelle sale, una soluzione ideale per studenti del college con aspirazioni artistiche ma anche un mestiere su cui molti – tra cui tanti cartoonist, appunto – hanno finito per costruire una carriera, incontrando compagni di disavventure, amici o persino amanti. Insomma, oltre ai semplici aneddoti c’è largo spazio per racconti di vita vera che restituiscono pienamente l’essenza stessa del mestiere di questi “cassieri” (e non solo) del cinema.

Per abbonarsi al Just Indie Comics Buyers Club bisogna cliccare sul link qui sotto entro il 31 dicembre 2025, scegliendo la versione desiderata:

JUST INDIE COMICS BUYERS CLUB 2026 ITALY

Se invece vivete all’estero, e nello specifico nell’Unione Europea, vi suggerisco di cliccare qui:

JUST INDIE COMICS BUYERS CLUB 2026 EUROPE

E per qualsiasi domanda potete scrivermi a justindiecomics [at] gmail [dot] com e vedrò di rispondere nel limite delle mie possibilità. Buon abbonamento!