Dopo l’ottavo numero realizzato esclusivamente da cartoonist finlandesi, l’antologia lettone š! torna a dedicare un’intera uscita ad autori di una sola nazione, mettendo insieme con l’aiuto del guest editor Marcos Farrajota del collettivo Chili Come Carne una serie di fumetti realizzati da autori portoghesi e incentrati sul tema dell’inquietudine, ispirato dal Livro do Desassossego di Fernando Pessoa. L’aderenza al tema e il suo sviluppo sono mutevoli ed eterogenee, ma questa non è certo una novità per š!, pubblicazione che numero dopo numero ci ricorda cosa si può fare con il fumetto, mostrando i tanti approcci possibili al medium e al suo linguaggio. Ci sono così artisti come Amanda Baeza, Filipe Abranches e Paulo Monteiro che lavorano su una griglia prefissata di vignette, altri come Rafael Gouveia e Daniel Lima che adattano rispettivamente i testi letterari di Bernardo Soares e Paul Ableman, mentre Cátia Serrão e João Fazenda giocano con spazio, forma, colori e Bruno Borges crea una storia partendo da una serie di scarabocchi.
La vignetta non è la regola nelle pagine di š! e infatti troviamo fumetti costruiti con illustrazioni a tutta pagina o anche con fotografie, come nel caso dei contributi di Tiago Casanova e Joana Estrela. In particolare le sei pagine della venticinquenne Estrela sono una delle cose migliori dell’antologia, dato che combinano brillantemente immagini tratte da un film anni Cinquanta con un testo incentrato sull’inquietudine del giovane cartoonist dei nostri tempi, tra ritratto sociologico e parodia. La Estrela è tra gli autori più giovani della raccolta, mentre il titolo di veterano spetta a Tiago Manuel, autore di una serie di notevoli illustrazioni narrative che ricordano stilisticamente vecchi libri di medicina. Manuel è anche un personaggio tipicamente portoghese, in grado con i suoi oltre 25 progetti eteronimi di poter rivaleggiare con lo stesso Pessoa. L’ombra di Pessoa si avverte in parecchi di questi fumetti e soprattutto in quello di Francisco Sousa Lobo. L’autore della graphic novel The Dying Draughtsman delinea la figura di Fausto M. Fernandes, un misterioso pioniere del fumetto lusitano. Probabilmente è questo il miglior contributo del lotto, dato che centra perfettamente il tema dell’inquietudine ritraendo un protagonista problematico, è poetico senza essere retorico, suscita domande sull’autobiografia e la natura stessa dell’arte.
Arrivati alla fine del volumetto abbiamo un’idea più chiara del panorama fumettistico portoghese, o forse non ne abbiamo idea… D’altronde come potrebbero due sorelle cilene che vivono a Lisbona (Amanda e Milena Baeza), una scienziato sociale precario con una linea accattivante (Daniel Lopes), un fotografo (Tiago Casanova) e una studiosa di linguistica (Cátia Serrão) creare uno stile condiviso? Ci sono un sacco di “lupi solitari” da queste parti – come Marcos Farrajota fa notare nel saggio introduttivo – e forse è questa la bellezza dei fumetti portoghesi e del fumetto indie in generale. Così, più che essere una visione d’insieme di una scena, questo numero di š! è la storia dinamica di un medium in una nazione. O è anche, se preferite, il racconto di una lotta, quella fatta dal fumetto per uscire fuori dalle stanze, dalle case e dagli studi degli autori per arrivare faticosamente ma gioiosamente tra le mani dei lettori.