Al Ratatà di quest’anno sono rimasto per lo più bloccato al banchetto di Just Indie Comics e dunque non ho ben capito cos’è successo di preciso. Ciò non mi impedisce di dire che il Ratatà è il mio festival preferito tra quelli che ho frequentato negli ultimi anni, unico per la sua capacità di far convivere un’offerta artistica di altissima qualità al coinvolgimento di autori, autoproduzioni e piccole realtà editoriali nella struttura stessa dell’evento. Non c’è barriera tra organizzatori e resto del mondo, tutto è spontaneo e diretto e si respira un’aria di comunione e partecipazione come da poche altre parti, che si unisce al piacere di avere a che fare con un pubblico interessato e preparato. Proprio la costante affluenza di pubblico mi ha impedito di allontanarmi dal tavolo per andare a vedere con maggiore attenzione le mostre, gli incontri e i vari eventi del ricco programma. Insomma, in realtà ci ho capito ben poco, e mi risulta impossibile scrivere un resoconto dettagliato di quanto accaduto a Macerata dal 20 al 23 aprile. Le poche mostre che ho potuto vedere – come quella delle serigrafie di Jesse Jacobs, la personale del Professor Bad Trip già incrociata a Roma, la bellissima installazione e le illustrazioni di Anke Feuchtenberger – sono riuscito a visitarle la domenica mattina, quando l’area dedicata alla vendita apriva soltanto alle 15. Peccato che in quella fascia oraria non solo i negozi ma anche alcune gallerie fossero chiuse. Ma è forse questa l’unica cosa da migliorare per un festival che cresce di anno in anno, rinnovandosi di continuo e senza perdere lo spirito giusto.
Di seguito un po’ di foto scattate tra il Mercato delle Erbe, sede della mostra mercato che ha permesso grazie alle sue nicchie di allestire anche un buon numero di esposizioni, e i diversi luoghi del festival. Immagino che così come sono, messe un po’ a caso e senza didascalie, queste immagini possano servire più come curiosità per i presenti che come testimonianza per gli assenti, ma spero che riescano almeno a dare un’idea di cosa è stato Ratatà 2017. Buona visione.
Foto di Serena Dovì