I più attenti tra voi avranno scoperto già da qualche tempo l’esistenza di una nuova fanzine dedicata al fumetto, che ultimamente spopola sui profili Instagram di negozi, addetti ai lavori e semplici lettori d’oltreoceano. L’oggetto in questione si chiama Bubbles, si presenta come una “independent fanzine about comics & manga” ed è frutto dell’impegno davvero monumentale di un singolo appassionato con base a Richmond, Virginia.
Le ragioni del successo di una fanzine nata dal nulla si nascondono dietro una semplice domanda: chi fa più riviste amatoriali dedicate al fumetto oggigiorno? Praticamente nessuno, o quasi (l’unico altro esempio recente che mi viene in mente è But is it… Comic Aht? della Domino Books). E invece Bubbles è una fanzine cartacea vecchio stile in bianco e nero e con grafica essenziale, è ricchissima di testi e interviste lunghi e approfonditi ed esce con una periodicità a dir poco spaventosa di questi tempi, dato che dal suo debutto nel marzo di quest’anno è già arrivata al terzo numero, appena uscito negli Usa.
Finora io sono riuscito a leggere i primi due numeri e devo dire che lo spirito entusiasta dell’anonimo curatore di Bubbles è trascinante, mentre i temi sono interessantissimi per chi segue certo fumetto. Cito a caso uno speciale dedicato all’adattamento musicale di Nancy di Ernie Bushmiller (con tanto di riproduzione del libretto dello spettacolo del 1981), approfondimenti e interviste sulle pubblicazioni di case editrici storiche come Blast Books e Gates of Heck, un’intervista a Sammy Harkham sulla storia dell’antologia Kramers Ergot, ecc. E il terzo numero non si preannuncia da meno, dato che contiene inverviste a Tetsunori Tawaraya, Ryan Holmberg e Brian Blomerth.
Per ora non dico altro, perché tornerò su Bubbles con un altro post. Un po’ di copie dei tre numeri della fanzine stanno infatti viaggiando dagli Stati Uniti verso il quartier generale di Just Indie Comics e sarà dunque possibile ordinarli comodamente dal nostro on line shop. A risentirci dunque tra qualche settimana.