Che bello il Just Indie Comics Fest 3! Chi c’era si è divertito, ha bevuto, ha guardato, ha ascoltato, ha chiacchierato, ha comprato, mentre chi non c’era e ha seguito a distanza ci ha fatto lo stesso i complimenti perché a quanto pare sembrava che tutto fosse interessante e ben organizzato. Insomma, ci è voluto il nostro fest(ival) per far dire la verità ai social. Ma adesso cerchiamo di dire anche qualcosa in più su quanto successo a Roma dal 18 al 20 ottobre scorsi, mostrandovi foto rigorosamente in bassa fedeltà, perché eravamo troppo impegnati a vivere il presente per pensare a documentarlo come si deve. In realtà spero di pubblicare in futuro qualche immagine della mostra, magari insieme alla trascrizione dell’incontro di sabato 19 con Andrea De Franco, principale ospite del festival e autore delle tavole originali e dei disegni che tappezzavano le pareti di Studio Co-Co. Con lui abbiamo parlato di ispirazioni, calligrafia, musica, poesia, autoproduzione, analizzando la sua evoluzione artistica, dagli esordi fino a Intonarumori e al futuro prossimo, rappresentato dal libro che uscirà nel 2020 per Eris Edizioni.
Il Just Indie Comics Fest si era aperto in realtà venerdì 18 con l’inaugurazione della mostra di De Franco e con un incontro con Ratigher, intitolato Cosa leggere in prigione quando sei in bagno. C’è da dire che l’incontro era nato per far parlare il nostro dei suoi fumetti preferiti di sempre, tanto che si doveva riprendere il tema classico dei dischi da portarsi sull’isola deserta, ma poi quando abbiamo cambiato il titolo per sostituire l’abusata immagine dell’isola con quella della prigione la cosa ci è scappata di mano, così che Ratigher è finito a raccontarci cinque libri, fumetti e fanzine che ama ma quasi a caso, “scelti in fretta e senza cognizione di causa come se mi stessero arrestando e per la lunga e improvvisa detenzione afferrassi roba mentre mi trascinano fuori dalla mia abitazione” come ha scritto sulla sua pagina Facebook. Abbiamo così parlato dell’atipico giallo Il caso Cragge di Q. Patrick, del manga The Last Man di Tatsuya Egawa, della fanzine Why I Hate Asia (Asia Argento fuori dall’Europa), di Night Fisher di Kikuo Johnson e di Body Bags di Jason Pearson. Insomma, scelte trasversali che per una volta ci hanno fatto uscire dal seminato.
Tornando a sabato 19, dopo l’incontro con De Franco c’è stato un’altra chiacchierata, questa volta a tre, con protagonista Matthias Lehmann. Con lui hanno dialogato Alessio Trabacchini e Luca Ralli, quest’ultimo anche negli ottimi panni di interprete. Si è così parlato de La favorita (senza spoiler, addirittura) e de Le lacrime di Ezechiele, editi in Italia da 001 Edizioni, ma anche di altre sue fatiche, come il primo folle accuratissimo L’Étouffeur de la RN115 e la più recente raccolta di illustrazioni Agora. Alla fine l’autore francese ci ha anticipato i contenuti del suo prossimo libro, ancora in fase di scrittura. La serata si è poi conclusa con il concerto di Andrea De Franco, che ha dismesso i panni del fumettista per indossare quelli del musicista, anche se alla fine era vestito uguale.
Ultima giornata domenica 20 ottobre, aperta con una serie di presentazioni senza autori. Alessio Trabacchini ci ha così introdotto Parallel Lives di Olivier Schrauwen, Serena Dovì ha parlato dei fumetti di Tara Booth, Olivia Ministeri ci ha portato nel mondo di Tetsunori Tawaraya mentre io ho chiuso il discorso con Art Comic di Matthew Thurber.
A seguire con Fulvio Risuleo e Antonio Pronostico abbiamo chiacchierato di Sniff, settimane bianche, scrittura, amore, e soprattutto della Potenza insolita e segreta. Positivo che alla fine delle presentazioni il pubblico si sia lanciato sui libri accaparrandosi le poche copie disponibili. E dopo tutto ciò altre chiacchiere, altro vino e tutti a casa, con grandi ringraziamenti a tutti quelli che hanno collaborato e sono stati con noi in questi tre giorni.