Non vi dirò dell’atmosfera decadente tra degrado metropolitano e futuro post-apocalittico, né dei corpi mutanti à la Cronenberg, o degli inevitabili riferimenti all’estetica delle avanguardie e dei movimenti del primo ‘900 (costruttivismo ed espressionismo in primis). E non vi dirò nemmeno di cosa parlano le storie di Mister Morgen di Igor Hofbauer, finalmente arrivato in Italia lo scorso novembre per Tabularasa Edizioni in collaborazione con Strane Dizioni, Bisso Edizioni Palermo e Teké Gallery, perché lo fa benissimo l’introduzione di Vittore Baroni: “I rituali di sangue di una donna in rosse vesti sacerdotali individuano allineamenti di monumenti sepolcrali sormontati da sculture aliene, dove anche lei verrà inumata; una non più giovane chanteuse, un tempo celebre, vive rinchiusa nella gabbia di uno zoo e, con la complicità di un inserviente dalle fattezze mostruose, compie crimini efferati; un gruppo di musicisti rock con teste da cani lupo allestisce per strada un eversivo concerto per voce, chitarra, auto e mazza da baseball; un irsuto controllore di contatori elettrici ha un incontro sessuale a tre con la coppia che vive nella sua casetta-barometro; un virus trasforma in feroci zombi antropofagi i passeggeri di un treno e si diffonde rapidamente nei diroccati hotel della costa; una cospirazione di condomini fa incolpare un anziano scrittore di un delitto che non ha commesso, mentre la cavia umana di un ipnotico light show vomita un calamaro nero parlante”.
Di cosa vi dirò, dunque? E perché Mister Morgen è un libro così importante oggi, nel 2020, anche se in Italia è uscito l’anno scorso e io arrivo come spesso succede in ritardo? Citando ancora l’introduzione, Mister Morgen è un libro importante perché sa distinguersi in quello che Baroni definisce “l’attuale panorama di produzioni fumettistiche largamente standardizzate e prevedibili”. Viviamo in un’epoca in cui, anche e soprattutto “grazie” alla rete e ai social media, persino i contenuti “altri” – quelli che abitualmente avremmo chiamato “alternativi”, “indie” o “underground” – si sono standardizzati. Ecco dunque che guardare ad altri riferimenti, a un immaginario lontano nel tempo, che parte appunto dalle avanguardie storiche per arrivare alla new wave anni ’80 – musicale e non – passando per l’estetica dell’autoproduzione dell’Europa dell’Est, è una boccata d’aria fresca. Hofbauer è Hofbauer, ha il suo stile e va per la sua strada, non pensa a promuoversi ma anzi promuove gli altri, soprattutto i gruppi musicali per cui ha realizzato dozzine di manifesti. Sarebbe potuto stare benissimo su Raw o Alter Alter ma è anche attuale: guardando le sue tavole non riesci a capire esattamente di che anno è, potrebbe risalire ai primi anni ’80 come all’altro ieri, e infatti Mister Morgen è stato pubblicato in Francia e in Croazia nel 2016. Quelle di Hofbauer sono pagine che raccontano degrado, disfacimento, deformazioni, spesso in chiave fantastica, ma in cui si sente anche il peso della Storia, perché gli scenari fanno inevitabilmente pensare all’ex Jugoslavia post-bellica.
Un’altra cosa la direi sul linguaggio utilizzato dall’autore croato, che è il vero collante del libro, lo strumento che unisce i diversi racconti, anche quelli che non si collegano in maniera esplicita tra loro. La cifra stilistica di Hofbauer è il frammento, come si capisce sin dall’Intro, sei tavole che racchiudono pezzi di intrecci che torneranno poco dopo e che ci fanno entrare nel suo mondo con poche essenziali inquadrature cinematografiche. La pagina d’apertura di Branko, il racconto che inaugura il volume, è invece puro fumetto: nella prima vignetta orizzontale un uomo piscia da un ponte e il liquido diventa la linea di demarcazione tra le due vignette sottostanti – dove vediamo dei topi sbranare un uccello – per poi finire in acqua nell’ultima striscia. E che dire dei dettagli rossi che colorano di tanto in tanto il bianco e nero, utilizzati per mettere in risalto personaggi, luoghi, indumenti, secrezioni corporee? Li ritroviamo quando appare Mister Morgen in persona, un vecchio sdentato che dorme per terra in un palazzone fatiscente e va a procurarsi il suo pezzo di carne insieme a dei poveracci come lui (a essere fatta a pezzi da macellai senza volto è l’enorme carcassa di un cetaceo). E pensare che Mister Morgen è in realtà il soprannome di Ivo Robić, un sorridente Sinatra croato con l’aspetto di un impiegato della canzone, ingenuo profeta di tempi migliori. Tempi migliori che, evidentemente, nelle storie di Hofbauer non sono ancora arrivati.
Mister Morgen è disponibile nelle “migliori librerie”, sul sito dell’editore (dove trovate anche un’edizione limitata con copertina serigrafata) e anche nel webshop di Just Indie Comics, dove potete acquistarlo insieme ad altri fumetti anomali, stupefacenti e di difficile reperibilità.