“Pluie” (Lagon Revue #7)

È uscita a maggio la nuova antologia dei francesi di Lagon Revue, come al solito caratterizzata dalla raffinatissima confezione. Dietro la copertina, che presenta due fotografie di Marie Quéau sovrapposte ai disegni di Margot Ferrick, si susseguono 312 pagine di grande formato (20 x 28,3 cm) stampate su carte di grammatura e tipologia diverse, con l’occasionale utilizzo di inchiostri al neon e metallici. La rilegatura è con filo a vista e la chiusura del volume è affidata a quattro pagine serigrafate, che diventano una sorta di tasca per riporre il libretto di traduzioni in allegato (Pluie è bilingue, in francese e inglese). L’uscita del nuovo numero ha coinciso con l’inaugurazione di una mostra al Centre Pompidou di Parigi intitolata Revue Lagon – Le Chemin de Terre, che celebra la rivista in occasione del suo decennale e che rimarrà aperta fino al prossimo 19 agosto.

Nata come antologia del meglio del fumetto internazionale, Lagon è cresciuta diventando sempre più curata nella proposta editoriale. Nel corso degli anni siamo così passati da un “best of” del fumetto contemporaneo – in un ambito che partiva dagli art comics per arrivare all’avanguardia pura – a un insieme coeso che sviluppa contenuti e spunti ben precisi. Un po’ com’è successo a Kramers Ergot insomma, secondo un’evoluzione che ha fatto diventare il processo di editing ancora più importante della selezione degli artisti. Ad occuparsi di quest’ultimo compito è ora il solo Sammy Stein, fumettista tra i più originali in circolazione, che alcuni di voi conosceranno per il libro Visage du Temps edito da Éditions Matière (disponibile come Tidens Anleten nell’online shop di Just Indie Comics) e per la mostra che gli ha dedicato nel 2023 il festival Ad occhi aperti a Bologna. È dunque dal suo fumetto, posto in chiusura di volume, che è inevitabile partire per capire quali sono i temi di Pluie. Stein utilizza un ibrido tra il reportage giornalistico e l’indagine poliziesca per raccontare il suicidio di massa della setta dei Preistorici, che sotto il comando di un santone chiamato semplicemente La Guida idealizzava l’era neolitica disprezzando la società contemporanea. I corpi degli adepti vengono ritrovati tra le fiamme di un incendio totalmente ricoperti dall’argilla, nel tentativo di fuggire verso un mondo ultraterreno migliore di quello che conosciamo.

Sammy Stein

Proprio questa dimensione post-apocalittica è centrale in Pluie, ma non nel senso che siamo abituati a ritrovare nella cultura di massa. Nella gran parte di questi contributi la “pioggia” – intesa per lo più come quella di un nuovo diluvio universale – è già caduta da tempo, così che ad essere raccontati non sono gli eventi catastrofici o gli sforzi di sopravvivenza della razza umana, ma un mondo “altro” che assume i connotati del post-umano. Questa dimensione è perfettamente in linea con un fumetto d’avanguardia che dall’inizio del terzo millennio è alla ricerca di forme diverse da quelle tradizionali del figurativismo. In questo senso, il lavoro del team di Lagon rielabora tendenze che si stanno sviluppando da almeno vent’anni e non a caso un autore come CF, che di fatto è stato un traghettatore dalla rivoluzione di Fort Thunder al “nuovo fumetto”, è ospite di questo e di altri volumi del collettivo francese. Ecco così le linee fluide e ondulate accompagnate dai colori tenui di Margaux Duseigneur, i resti dell’umanità che diventano forme tra le forme nei luoghi oscuri di Séverine Bascouert, o il contributo del norvegese Tim Ng Tvedt in cui il linguaggio prende il sopravvento per articolarsi in aggregati capaci di ricodare le creazioni di Alexander Calder. Ed è a volte lo stesso atto del disegnare – la scelta del punto di vista, gli strumenti che vengono utilizzati, il modo in cui la penna viene passata sul foglio – a far perdere i connotati abituali alle figure umane, come in Truce di Joe Kessler.

Margaux Duseigneur

Séverine Bascouert

Tim Ng Tvedt

CF

Il design a cura di Jean-Philippe Bretin e il processo di stampa sono stupefacenti almeno quanto la qualità dei fumetti e la varietà di soluzioni adottate è talmente ampia che sembra impossibile che alcune di queste pagine facciano fisicamente parte dello stesso volume. Penso per esempio all’effetto patinato e riflettente delle prime quattro tavole a firma François De Jonge, alla carta di elevata grammatura che supporta i colori sparati di Leomi Sadler e alle pagine al contrario sottilissime e di colori diversi utilizzate per Golpe di Louka Butzbach (ennesima grande prova di questo fumettista francese classe 1995, il cui Whistle uscito per Breakdown Press sarà presto disponibile nel negozio online). Contributo dopo contributo l’eterogeneità della proposta aumenta, ma senza compromettere quel senso di coesione e di forte progettualità che rimane presente per tutta l’antologia.

François De Jonge

Leomi Sadler

Louka Butzbach

Pluie è stato oggetto di un pre-order riservato agli abbonati del Just Indie Comics Buyers Club ma ne è rimasta disponibile qualche copia, al momento ordinabile dal negozio online.

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