Se state ancora decidendo se abbonarvi al Just Indie Comics Buyers Club 2025, spero che questo post vi schiarisca le idee facendovi capire che non potete certo rinunciare a Becoming di Lale Westvind (e magari anche a I Love Comics, Who Loves Me? di Yan Cong, di cui ho già parlato qua). Uscito in occasione della mostra del settembre di quest’anno al Treviso Comic Book Festival, dove Westvind era ospite, questo albo di 24 pagine tutte serigrafate pubblicato da Strane Dizioni in un’edizione numerata di 195 copie è l’ennesimo capitolo di una lunga ricerca della cartoonist di Philadelphia sul tema del movimento. D’altronde è questo un tema centrale per qualsiasi fumettista, in quanto una delle principali sfide di un medium statico come il fumetto è proprio quella di rendere il movimento degli attori rappresentati. Se già le prime storie di Westvind erano ipercinetiche, spesso incentrate più sui mezzi di trasporto che sui personaggi stessi (penso per esempio alla serie Hot Dog Beach), è con Grip che l’autrice realizza la sua opera più importante sull’argomento, rinunciando del tutto al testo e narrando per immagini le frenetiche vicende di una donna che trasforma la realtà circostante con l’uso delle mani. Come detto Becoming è un nuovo capitolo in questa lunga ricerca, e come tale è caratterizzato da tutt’altro approccio al testo e al disegno. Riflessione sul rapporto tra movimento e staticità, l’albo estremizza i due aspetti facendoli collidere in un crash formale che è importante quanto la trama raccontata. Da un lato infatti le figure umane sono sempre più stilizzate, come se fossero impossibili da rappresentare in quanto inafferrabili nella loro continua agitazione. E infatti la storia inizia con l’indeterminato protagonista che parte per un generico “nord” in seguito alle raccomandazioni di un indovino, unendosi ben presto a una banda di nomadi e alle loro scorribande a bordo di velocissimi veicoli. Dall’altro queste vorticose vicende sono raccontate con la soluzione più statica che il fumetto concepisca, ossia con le didascalie a piè di pagina che sanno tanto di albo illustrato, graphic novel nel senso letterale del termine, o fumetto degli albori. E infatti a un certo punto il protagonista, che ora studia esplicitamente il movimento, incontra un’altra misteriosa figura che invece studia l’immobilità. Movimento e staticità sono dunque due lati della stessa medaglia che si confrontano in questo fumetto sia dal punto di vista del contenuto che della forma. Non vi dico altro sul prosieguo della vicenda, invitandovi ancora una volta a iscrivervi al Just Indie Comics Buyers Club per godere di Becoming nella sua splendida materialità fatta di 24 pagine serigrafate di alta grammatura e rilegate a mano. Di seguito, tutte da leggere, sei tavole dalla parte centrale dell’albo.
Infine, ecco un paio di pagine dalla versione stampata, per farvi rendere conto della resa dei colori in serigrafia. Buona visione e, se vi ho convinti ad abbonarvi al Just Indie Comics Buyers Club 2025, dopo aver ammirato le immagini cliccate qui.