Dopo un anno di pausa in cui la disattenzione ha avuto la meglio, torna il tradizionale Best Of di Just Indie Comics. In passato mi ponevo sempre una domanda prima di stilare la lista dei fumetti che più mi erano piaciuti durante l’anno e ossia: ho letto abbastanza fumetti da poter giudicare? Domanda che mi sono posto anche in questa occasione e a cui ho risposto a gran voce NO! ma aggiungendo anche un altrettanto sonoro E STI CAZZI! E allora prendo e sparo 15 titoli selezionati tra i fumetti che leggo io, ossia per lo più antologie, comic book, raccolte di storie brevi e ristampe. E poi c’è anche qualche “graphic novel”, come dicono i lettori più intellettuali. Comunque bando alle ciance e via con la lista, in rigoroso ordine alfabetico.
Alive Outside di AA.VV. (Neoglyphic Media) – Mega antologia nordamericana ma dal respiro internazionale curata da Cullen Beckhorn di Neoglyphic insieme a Marc Bell. Alive Outside prende spunto dalle varie Kramers Ergot, Mould Map e Lagon ma aggiunge di suo un approccio controculturale che vira verso lo psichedelico con una bella spruzzata di nonsense. Pregevole la confezione con una bandella illustrata che contiene un poster e persino dei booklet in carta patinata fissati all’interno tra una pagina e l’altra. Tra i fumettisti e illustratori coinvolti Eden Veaudry, Angela Fanche, Joe Grillo, Becchi Ayumi, Theo Ellsworth, Mark Connery, Matt Lock, Leomi Sadler, Doug Allen e tanti altri. Alla fine se ne esce come dopo una giornata intera in un bel museo, ossia storditi dalla potenza di tante immagini. Se siete interessati fino al 31 dicembre è ancora aperto un pre-order nel negozio online di Just Indie Comics, che vi permetterà di ricevere il volume verso fine gennaio/inizio febbraio. Approfittatene che dopo diventerà molto difficile procurarselo.
Becoming di Lale Westvind (Strane Dizioni) – In attesa di mettere le mani sull’antologico Grand Electric Thought Power Mother, pubblicato di recente per Perfectly Acceptable Press, segnalo questo nuovo fumetto di Lale Westvind uscito per Strane Dizioni in concomitanza con la mostra della cartoonist statunitense al Treviso Comic Book Festival. Westvind continua la sua ricerca sul tema del movimento, questa volta messo in relazione alla staticità. Ne viene fuori un pamphlet dai toni filosofici caratterizzato da disegni talmente ipercinetici da rendere più stilizzata del solito la rappresentazione della figura umana. Il tutto corredato dalla carta di prima qualità e dai colori brillanti della stampa interamente serigrafica. Se volete averlo non c’è soluzione più facile che abbonarsi al Just Indie Comics Buyers Club entro il 31 dicembre. E a tal proposito trovate un’anteprima più dettagliata di Becoming a questo link.
Blessed Be di Rick Altergott (Fantagraphics) – Quando lessi l’annuncio di questo fumetto, mi sembrò quasi di essere in un sogno. E’ possibile – mi chiesi allora – che dopo anni di astinenza o, nel migliore dei casi, di tavole dosate con il contagocce, all’improvviso arrivi un volume di 150 pagine tutte a colori firmato Rick Altergott? Roba da svegliarsi tutti sudati, soprattutto per chi, come me, è fan di Doofus e di Henry Hotchkiss dalle prime apparizioni sull’Hate di Peter Bagge. E Blessed Be, inizialmente serializzato sul comic book Raisin Pie condiviso da Altergott con la moglie Ariel Bordeaux, non ha deluso affatto le aspettative. Anzi, si è rivelato una divertentissima lettura con un feeling inevitabilmente anni ’90, capace non solo di far sbellicare dalle risate con una serie di situazioni per lo più a sfondo sessuale, ma anche di esplorare il mondo delle subculture. E dopo aver chiuso questo bel volume con tanto di copertina cartonata sembra quasi di essere andati al cinema a vedere il film di Doofus.
Distant Ruptures di CF (New York Review Comics) – Altro sogno divenuto realtà è questo cartonato 31 x 24 cm di 180 pagine che raccoglie fumetti e illustrazioni di CF del periodo 2000-2010, accuratamente selezionati da Sammy Harkham. Chi segue questo sito già sa che considero CF uno dei più grandi autori della storia del fumetto, uno dei pochi contemporanei capace di reinventare il medium plasmandolo a sua immagine e somiglianza. Il materiale è da rimanere a bocca aperta e, oltre a materiale già visto su antologie come Kramers Ergot, The Ganzfeld e Monster, ci sono assolute rarità autoprodotte. E sì, c’è anche la ristampa del famoso tabloid in cui CF disegnava la sua versione di Batman. Era davvero difficile immaginare qualcosa di meglio.
Fat Cop di Johnny Ryan (Fantagraphics) – Non mi ricordo con chi stavo parlando ultimamente della brillante capacità di sintesi di Johnny Ryan, ossia del fatto che dai suoi titoli si capisce già tutto della storia (Fuck My Son, Maniac Army, ecc. ecc.). E questo Fat Cop ne è la dimostrazione più lampante, perché come può passare il tempo un poliziotto ciccione se non mangiando in continuazione e abusando del suo potere? Ryan si diverte nei suoi fumetti a fare tutto quello che non si può fare oggi, fregandosene di ogni perbenismo. Anche Who Raped My Horse?, uscito per The Mansion Press sempre nel 2024 non è da meno, ma premio Fat Cop per la sua capacità di andare oltre il puro divertimento ed essere una dissacrante satira dell’autoritarismo.
Froggie World di Allee Errico (Cram Books) – Spillatone in risograph che raccoglie il meglio dei fumetti autobiografici di Allee Errico, originariamente pubblicati sul suo profilo Instagram. Non mi dilungo perché ne ho già parlato in questo post.
Gatto Pernucci di Juta (Coconino) – Questo è l’unico fumetto italiano in lista, ma sta a voi capire se è il miglior fumetto italiano dell’anno o se è l’unico fumetto italiano che ho letto io quest’anno. Gatto Pernucci racconta l’improbabile storia di Gatto Pernucci, un gatto azzurro privo di arti diventato improvvisamente di culto, oltreché generatore dei più disparati gadget. Ma quel è il mistero che si cela dietro Gatto Pernucci? E soprattutto, c’è un mistero dietro Gatto Pernucci? Io non lo so davvero, fatto sta che dopo aver letto il libro ci si ritrova a pensare con insistenza a Gatto Pernucci. E che Juta non sia l’inventore di Gatto Pernucci ma soltanto colui che è stato scelto per raccontare le vicende di Gatto Pernucci rimane un dubbio più che legittimo. E poi – ultima domanda – avrò scritto abbastanza volte Gatto Pernucci?
Goiter di Josh Pettinger (Oblomov) – Sono sinceramente stupito dalla pubblicazione in italiano di una raccolta di racconti di questo tipo, soprattutto perché la gran parte degli editori evitano come la peste le raccolte di storie brevi, a maggior ragione se sono di un autore poco o per niente conosciuto da noi. Ha fatto bene Oblomov a provarci e spero che i fatti diano ragione alla casa editrice diretta da Igort, perché il materiale contenuto in questo volume è di primissima qualità e Pettinger è un autore capace di essere imprevedibile come succede raramente di questi tempi. Se poi volete sapere nei dettagli cosa c’è qui dentro, beh, ci sono i numeri dal 2 al 8 della serie Goiter di cui ho parlato più o meno esaustivamente in questo punto e virgola. Da notare che questa versione, per quanto caratterizzata da qualche tavola un po’ sgranata che non regge benissimo le dimensioni 17 x 24 cm, è comunque di lusso in confronto a quella pubblicata negli USA da Floating World in formato quasi pocket e con una carta che erano meglio i rotoloni Regina.
Hairspray #1 di AA.VV. (autoproduzione) – Questa rivista curata e pubblicata grazie a una campagna su Kickstarter da Karla Paloma, che alcuni di voi ricorderanno per il suo Anti Baby incluso nel Buyers Club 2023, mette insieme fumettiste donne da tutto il mondo, mostrando un notevole lavoro di selezione ed editing, nonché un livello qualitativo davvero alto. Difficile citare soltanto alcune delle autrici coinvolte, quindi tanto vale elencarle tutte: Elsa Klee, Rikke Villadsen, Martina Sarritzu, Vera Bekema, Noémie Barsolle, Juliette Collet, Simone f. Baumann, Esther Samuels-Davis, Jo Rüßmann e ovviamente la stessa Paloma. In Italia Hairspray ha debuttato al Crack! e poi ha trovato spazio a Bologna durante A occhi aperti nell’ambito della mostra Rosa masticato, tanto che – seppur di base a Berlino – questa antologia sembra anche un po’ nostra. Accaparratevela finché siete in tempo.
I Love Comics, Who Loves Me? di Yan Cong (kuš!) – Insieme a Becoming di Lale Westvind pubblicato da Strane Dizioni sarà questa antologia di Yan Cong, che raccoglie storie realizzate dal 2014 al 2020, il primo fumetto del Buyers Club 2025. Se volete sapere perché mi è piaciuta, vi rimando a questa anteprima.
Peep di AA.VV. (Brain Dead) – Altra antologia di questo Best Of, Peep è uno stringato successore di Kramers Ergot, in cui Sammy Harkham si è fatto aiutare dal collega Steven Weissman. Ma che ve lo dico a fare quando ho già scritto tutto in questa recensione?
Pluie di AA.VV. (Lagon) – E a proposito di antologie, questa è davvero bella! Ma lo avete già letto qui, no?
Smoke Signal #42 di AA.VV. (Desert Island) – Ah ah, altra antologia! Ma allora ho proprio il vizio! Vi chiederete a questo punto se si tratta del numero speciale di Smoke Signal dedicato alla nuova scena newyorkese… Esatto, è proprio così! Ma come avete fatto a indovinare? Forse avete già letto questo post?
Sunday di Olivier Schrauwen (Fantagraphics) – Ok, cedo alla tentazione e faccio come quei siti che indicano sempre gli stessi fumetti nelle loro liste mettendo una anno la serie, quello successivo la raccolta, poi l’edizione deluxe e magari anche la traduzione in prussiano. Ma come lasciar fuori da questo Best Of il volumone dell’edizione Fantagraphics di Sunday di Oliver Schrauwen che ho qui vicino a me mentre scrivo? Sì, l’ho ricomprato, perché non mi abbastava (per usare un termine tecnico) l’edizione Colorama con tanto di cofanetto. Parlando di Sunday sulla Just Indie Comics newsletter #8, lo definivo una sorta di Ulisse di Joyce rovesciato, con il protagonista chiuso in casa e i comprimari che si muovono all’esterno, sottolineando come Schrauwen con questo fumetto continui la sua metacritica alla figura del protagonista in quanto tale. E poi dicevo: “Sunday è uno dei fumetti più geniali che siano mai stati realizzati. Geniale sin dalla premessa – quella di raccontare una giornata intera della vita di Thibault Schrauwen, fantomatico cugino dell’autore – geniale nello sviluppo e geniale nella brillante conclusione”. E arrivederci al prossimo anno con – speriamo – una bella edizione italiana a trovare posto in questa idiosincratica classifica.
Uwholesome Love di Charles Burns (Fictopicto/Partners & Son) – E’ quasi incredibile che un autore del calibro di Charles Burns si autoproduca uno dei suoi migliori fumetti di sempre ma il mondo del fumetto oggigiorno ci regala anche questo. Venduto tramite la libreria di Philadelphia Partners & Son, Unwholesome Love è arrivato dalle nostre parti tramite la distribuzione di Just Indie Comics, ma le copie disponibili sono state razziate a Bologna durante A occhi aperti. Se ancora non l’avete fatto cercate di procurarvelo, perché queste 32 paginette ci mostrano un Burns in grandissima forma, che dà corpo e sostanza alle copertine romance horror degli ultimi anni tramite un impianto narrativo degno di un film di David Lynch. Bello davvero, non per scherzo.