Il fumetto, si sa, è un medium giovane, e come tale ha ancora tanta strada da fare. Tra le varie conseguenze che derivano da questa “gioventù” del fumetto c’è anche quella di identificare totalmente il contenuto con il mezzo. Se, uscendo dalla cerchia di noi appassionati, chiediamo a qualcuno cosa sta leggendo, la risposta è semplice: “un fumetto”. E non è sbagliata, a meno che non stia leggendo Quattroruote ovviamente. Ma vi assicuro che se la stessa persona avesse un libro in mano, risponderebbe in modo diverso, enunciando titolo e forse anche autore del volume. Difficilmente risponderebbe “un libro”. Certo, c’è la differenziazione ormai sdoganata tra “fumetto” e “graphic novel”, ma tra tante categorizzazioni è forse la peggiore che si possa fare attualmente, perché ha finito per essere una differenziazione qualitativa, come se il fumetto fosse robetta per ragazzini e il graphic novel raffinato e intelligente intrattenimento per adulti. In realtà, il fumetto è un medium come un altro, e come tale può essere usato per veicolare storie, fatti realmente accaduti, sogni, suggestioni astratte e chi più ne ha più ne metta. E può essere inserito in una rivista, utilizzato al pari della scrittura per parlare degli argomenti più disparati. Come, e qui veniamo al nostro caso, di fumettisti e non solo che lavorano o hanno lavorato nei cinema, dalle grandi catene a quelli d’essai. Sono i cassieri del titolo, ma anche maschere, proiezionisti e baristi. Nella rivista statunitense Cashiers du Cinéma – il titolo e la grafica rimandano ovviamente ai francesi Cahiers du Cinéma – il fumetto viene utilizzato per raccontare aneddoti, personaggi e situazioni dei cinema americani, mentre gli articoli che occupano la seconda parte di ogni numero approfondiscono l’argomento con interviste a proiezionisti, recensioni di fanzine sul cinema, diari.
Cashiers du Cinéma è pubblicata a New York dalla Obvious Fake Press ed è a cura di Dan Welch e David Cardoza. Il #4 è in uscita in questi giorni negli States e da noi è possibile preordinarlo abbonandosi alla nuova edizione del Just Indie Comics Buyers Club, entro il 31 dicembre 2025. Come, non sapete cos’è il Just Indie Comics Buyers Club? Allora andate subito a leggervi questo post di qualche giorno fa e l’anteprima dell’altro fumetto che inaugurerà il 2026, Zoo #5 di Anand. Oppure, se non avete bisogno di altre informazioni e non vedete l’ora di abbonarvi, potete farlo direttamente sul negozio on line di Risma Bookshop. E ora, un po’ di immagini in anteprima dal quarto numero di Cashiers du Cinéma. Buona visione!








