“mini kuš!” #34-37

(English text)

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Nuova serie di mini kuš!, tutti in uscita il 22 agosto insieme al 22esimo numero della più massiccia antologia, che questa volta ha scelto il “fashion” come tema. In attesa di vedere come i vari cartoonist hanno esaltato, deriso, reinventato il mondo della moda, vediamo adesso cosa ci riservano questi nuovi quattro albetti, tutti di 28 pagine a colori, spillati in formato A6 e stampati su una bella carta spessa e opaca.

Il 33esimo mini kuš! è appannaggio di Mikkel Sommer, artista danese classe ’87 che si è già fatto notare pubblicando in Francia per Casterman e in Inghilterra per Nobrow. Al debutto assoluto per l’editore lettone, Sommer tira fuori in Limonchik una storia quasi del tutto muta (ci sono solo 2 pagine su 24 con un accenno di testo) che immagina il ritorno sulla terra della cagnetta “lost in space” Laika, altrimenti nota proprio come Limonchik. I fulmini che escono dagli occhi dell’animale, già mostrati in copertina, preludono a una seconda parte dell’albetto piena di tempeste e distruzioni, in uno scenario apocalittico che alterna tavole su sfondo rosa ad altre blu scuro, in una giustapposizione tra giorno e notte, terra e spazio profondo. L’uomo è qui totalmente assente, ci sono solo un cane e una civiltà prima addormentata, poi devastata.

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Se l’idea di Sommer è efficace ma al tempo stesso piuttosto semplice, lo statunitense Theo Ellsworth viaggia su coordinate più complesse e persino psichedeliche. Sarà che quando ho scoperto il mondo dei comics e dell’arte underground le sue cose erano un po’ dappertutto, ma io in questi giochi visionari che rimandano a riti di rinascita mentale e corporea rivedo sempre l’eco del nostro Matteo Guarnaccia, in questo caso mixato con l’altro americano Jim Woodring. Paragoni a parte, Ellsworth crea in queste pagine una storia totalmente muta ma che riesce al tempo stesso a essere divertente, inquietante e alla fine liberatoria.

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Ma non fatevi incantare soltanto dalle atmosfere oniriche e dalle linee intrecciate di questo Birthday, perché l’autore di Capacity e di The Understanding Monster è un maestro anche nel disegnare volti umani ed espressioni, come la faccia disperata del protagonista nella prima pagina, il suo timore mentre accetta di sottoporsi al rito iniziatico a pag.4, l’incredulità quando capisce cosa gli sta succedendo nella sequenza finale.

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Dato che non c’è due senza tre, anche Lai Tat Tat Wing non fa uso di parole nel suo mini-albo. L’artista di Hong Kong è presenza quasi fissa nelle antologie lettoni e non poteva mancare prima o poi un mini kuš! a lui interamente dedicato. Pages to Pages vede i due protagonisti senza volto ridere, litigare e poi infine inseguirsi, in un crescendo di situazioni degne di un cartone animato ma in cui non mancano elementi surrealisti. Sembro scemo se dico di vedere qua e là l’eco della Doom Patrol di Grant Morrison? Beh, forse sì, ma i libri che si aprono impazziti e le mani che piovono dal cielo possono suggerire questa improbabile analogia. Presente anche il tema metanarrativo del conflitto fra pagina disegnata e tecnologia, che trova degno compimento nella scena finale. A mio parere visto il tono della storia dei colori più incisivi non avrebbero guastato, ma probabilmente è solo una questione di gusti.

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Chi sicuramente non ha fatto economia di colori sgargianti è il veterano del fumetto underground europeo Tommi Musturi, per cui il 2015 è un anno particolarmente importante, dato che a novembre uscirà la raccolta del suo The Book of Hope per Fantagraphics. L’albo si apre con una bionda signora intenta a bere un cocktail e fumare, fino a che qualcosa non le cade in testa… Non vi dirò di che si tratta, ma vi assicuro che è una scena che ben rappresenta l’astio del protagonista nei confronti del mondo intero, degno di un personaggio di Ivan Brunetti. Ma alla fine quest’uomo non è poi così terribile come sembra se sogna arcobaleni e unicorni e se si trova a ballare tutto nudo sulle note di Like a Virgin di Madonna… Al di là della trama, comunque divertente, il lavoro del cartoonist finlandese si esalta in alcune tavole geniali che uniscono inventiva e storytelling: si veda per esempio quella in cui inscena una serie di possibili suicidi per il suo protagonista o tutta la coloratissima sequenza onirica. Insieme a quello di Ellsworth, Snake in the Nose è il mini kuš! più riuscito di questa infornata estiva.

Tommi_Musturi_Snake-1_600I quattro albetti sono già disponibili qui al prezzo di $6 l’uno incluse spese di spedizione.

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