“Starchild” di Jim Pluk

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Nell’ultima tappa del suo tour europeo, l’11 febbraio a Roma negli spazi di Studio Pilar, l’artista colombiano Jim Pluk (di cui avevo già pubblicato il fumetto Si fuera un alma en pena) ha presentato la sua ultima fatica Canosa’s Welcome, edita dalla Perfectly Acceptable Press di Chicago, e una serie di illustrazioni intitolata Starchild. Quest’ultima non è né la classica personale che cerca di dare conto delle diverse modalità di espressione dell’autore né un’opera a tema che predilige un ambito ben preciso per escluderne altri. Anzi, si potrebbe dire che Starchild è l’una e l’altra cosa, dato che all’interno di un unico grande collage a muro sono raccolte tante illustrazioni, realizzate con tecniche e stili diversi, che rimandano a quanto fatto vedere da Pluk nei suoi fumetti e al tempo stesso stimolano lo spettatore sul tema della natura umana, delle sue origini e del suo futuro. Se non mancano alcune scene di vita quotidiana, caratterizzate per lo più dalla presenza degli animali, a dominare sono soprattutto i contatti tra l’uomo e altre forme di vita, espressione grafica dell’interesse preponderante del nostro per il mistero, l’ignoto, l’alieno. Il tema non a caso ritorna in Canosa’s Welcome, dove viene messo in scena l’incontro tra la bambina protagonista e due extraterrestri. E a sentire quanto raccontato nel corso dell’incontro presso Studio Pilar, anche le future opere a fumetti di Pluk rimarranno nello stesso territorio, dato che ha annunciato una nuova storia incentrata sulla teoria della Terra Cava. Intanto godetevi un po’ di foto che sembrano la trasposizione in toni colorati e cartoon di un universo che – come diceva qualcuno – non è terrestre.

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Foto di Serena Dovì

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