Cos’è successo al Just Indie Comics Fest

Alcuni di voi avranno già visto le foto sui social o meglio ancora avranno partecipato all’evento, ma mi sembra comunque doveroso pubblicare su queste pagine un sintetico reportage dal festival nato come diretta emanazione di questo sito e che ho organizzato insieme a Serena Schinaia e Donato Loforese dello studio di progettazione grafica Co-Co e con la collaborazione di Serena Dovì. Proprio la sede di Co-Co al Pigneto a Roma è stato il luogo in cui si è svolto il Just Indie Comics Fest dal 2 al 4 giugno scorsi. Per la genesi del progetto vi rimando alla presentazione che ho pubblicato tempo fa, mentre qui mi limito a farvi la cronaca di quanto successo. E prima di iniziare colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato e che ci sono venuti a trovare.

Venerdì 2 giugno

Il programma del primo giorno era incentrato sull’inaugurazione delle personali di Diego Lazzarin e Alessandro Galatola, entrambi ospiti del festival in carne e ossa. In breve, le mostre. Quella di Lazzarin, autore del volume Aminoacid Boy and the Chaos Order autoprodotto nel 2015 con una campagna di crowdfunding, si incentrava su alcuni originali tratti dal libro e su stampe appositamente realizzate per l’occasione, anticipazioni del prossimo lavoro Protector of the Kennel, tuttora in lavorazione. In più trovavano spazio quattro sculture in argilla che raffiguravano i personaggi dei lavori di Lazzarin, mostri, alieni ed esseri deformi che in realtà nascondono la visione del mondo del loro demiurgo e persino autobiografia.

La mostra di Diego Lazzarin

Nelle pareti dedicate a Galatola spiccavano invece le tavole originali tratte dall’albo Dio di me stesso, coprodotto da Just Indie Comics e Co-Co in occasione del festival, con il loro bianco e nero netto e dettagliato. In più una selezione di stampe a colori, che davano conto delle recenti sperimentazioni del nostro con brevi narrazioni di quattro vignette. E in un paio di casi era possibile vedere gli originali in bianco e nero di tavole poi trattate con la colorazione digitale.

Gli originali di Alessandro Galatola

Il pubblico, che non è mancato nonostante il giorno festivo, si è potuto godere anche il dj set di “musica sbagliata” a firma MICA e MICS, che alternava Thurston Moore al trio Morandi-Tozzi-Ruggeri, i Blonde Redhead a Partiti adesso di Giusy Ferreri.

Sabato 3 giugno

Sabato è stata sicuramente la giornata migliore per affluenza di pubblico, tra l’altro curioso e preparato. Le mostre e il bookshop di Just Indie Comics sono rimasti aperti dalle 16 fino a tarda sera, mentre nel corso del pomeriggio si è tenuta una presentazione condotta da me e Alessio Trabacchini su alcuni fumetti statunitensi che ben rappresentano i temi di Just Indie Comics. Si è passati quindi da Puke Force di Brian Chippendale ai fumetti di Conor Stechschulte finendo con le pubblicazioni della Domino Books di Austin English.

Alessio Trabacchini su Puke Force: “E’ un libro che ti sorprende continuamente, perché riesce ad essere super-profondo e super-scemo nello stesso momento, alternando per esempio un lunghissimo flashback sulla formazione di un terrorista della destra fondamentalista americana alla descrizione dettagliata di una partita a solitario. Con la costruzione bustrofedica della pagina e i suoi salti avanti e indietro nel tempo, Puke Force è leggibile all’infinito, come tutti i fumetti belli d’altronde”.

Alessio Trabacchini parla di “Puke Force”

Subito dopo ho fatto un po’ di domande a Diego Lazzarin e Alessandro Galatola sul loro lavoro e sulle opere in mostra al festival. Ho già pubblicato la trascrizione di questa intervista informale in un altro post, quindi non mi dilungo ulteriormente.

Da sinistra Galatola, Lazzarin, Di Fazio, Trabacchini

Di seguito vino, birra, chiacchiere varie, un po’ di acquisti dei fumetti di cui si era appena parlato e che erano tutti disponibili per l’occasione, e soprattutto il live di Marco Bonini in arte uBiK con la sua chitarra e i suoi effetti, le sperimentazioni noise che finiscono per formare avvolgenti melodie.

uBiK

Domenica 4 giugno

E’ un’assolata domenica di giugno ma gli avventori sono sempre attenti e interessati. Chi non aveva visto le mostre ne ha approfittato, altri ancora sono venuti per assistere all’ultimo incontro della serie, con Serena Schinaia che giocava in casa per parlare della sua nuova storia breve Souvenir e i ragazzi di Studio Pilar per la prima presentazione “ufficiale” della loro ultima fatica, l’Atlante illustrato delle nuove Costellazioni, al debutto soltanto una settimana prima all’Arf!.

Da sinistra Schinaia, Tomai, Castagnaro, Chronopoulos, Di Fazio

Con Serena si è parlato di storie mentali, sintesi narrativa, comics as poetry, storytelling fotografico e Frank Miller, e se un giorno leggerete Souvenir (presto disponibile on line nel webshop) capirete perché.

Serena Schinaia sul suo metodo di lavoro: “Preferisco raccontare storie che non si compiono o che probabilmente non sono neanche storie. L’utilizzo di un testo sintetico crea ritmo all’interno della pagina e dà vita a un’energia silenziosa. Quando inizio ho un testo leggermente più lungo ma poi tendo ad eliminarlo passo dopo passo, perché mi piace arrivare al nocciolo delle cose. Le mie storie non hanno un personaggio definito, il protagonista non ha un nome, non ha un volto, è un universale e quindi una voce così sintetica è più adatta a un racconto universale che a uno particolare“.

Con Giulia Tomai, Andrea Chronopoulos e Giulio Castagnaro (mancava Andrea Mongia, in trasferta all’Inchiostro Festival di Alessandria) siamo invece entrati nei dettagli del nuovo progetto di Studio Pilar, che ha visto 62 illustratori internazionali confrontarsi con la creazione di una nuova immaginaria costellazione realizzando poi un disegno ispirato alle sue forme. Ne è venuto fuori un libro affascinante, molto vario nei contenuti ma fortemente coeso nel suo insieme, grazie soprattutto alla decisione di utilizzare il bianco e nero.

Dopo l’incontro ancora qualche ora per tenere aperte le mostre, poi serrande abbassate e arrivederci – magari, chissà – al 2018.

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