Attualità e notizie, che passione. E quindi come non ricorrere al nero su bianco per ricordare a tutti che è uscito il nuovo libro di Chris Ware? E che lo stesso verrà pubblicato in Italia da Coconino nei primi mesi del 2020? Fin qui tutto ok, insomma, sono notizie che sapevate più o meno tutti, ma andiamo un po’ più nel dettaglio per vedere cosa contiene questo librone di 352 pagine pubblicato nel solito formato orizzontale già utilizzato per Jimmy Corrigan. A me è arrivato proprio in contemporanea all’uscita ufficiale di fine settembre ma ho dovuto aspettare di avere un po’ di tempo libero per mettermi lì e leggerlo, se non proprio tutto d’un fiato, in due sessioni da più di due ore l’una. Quindi, in attesa dell’edizione italiana, cominciate a tenervi un paio di sere libere per gustarvi questa pietra miliare. Perché di ciò si tratta, mi sembra quasi scontato dirlo ma diciamolo comunque che non si sa mai.
Entrando più nello specifico, Rusty Brown è in realtà costituito in gran parte da materiale già uscito su riviste e settimanali (per lo più sul Chicago Reader) e poi ristampato con qualche modifica su vari numeri di Acme Novelty Library. E a questo punto vediamo cosa era già stato pubblicato e dove, cominciando da…
Acme Novelty Library #16 – Il primo capitolo di Rusty Brown è ambientato a metà degli anni ’70 e presenta il cast della storia, con una particolare attenzione al personaggio eponimo. Ormai celebre la sequenza iniziale sui fiocchi di neve, una sorta di introduzione “filosofica” a ciò che vedremo svilupparsi nel corso del racconto. Per il resto tutto ruota intorno alla famiglia e alla scuola frequentata dal protagonista, situata a Omaha, in Nebraska, città natale di Ware.
Acme Novelty Library #17 – Come nel volume precedente, l’ambientazione è di nuovo interamente scolastica. Seguiamo così le vicende di Rusty ma anche del padre (e professore) W.K. “Woody” Brown, degli studenti Alison White, Chalky White e Jason Lint, degli insegnanti Joanna Cole e… Franklin Christenson Ware nei panni di Mr. Ware.
Acme Novelty Library #19: dopo la parentesi del #18, che conteneva il nucleo di Building Stories, con questa uscita datata 2008 Ware riprende Rusty Brown cominciando a concentrarsi sul passato dei suoi personaggi. Si inizia con Woody, il padre di Rusty, di cui scopriamo le prime esperienze sentimentali/sessuali fino all’incontro con la moglie. Si trova qui la celebre storia di fantascienza ambientata su Marte, nient’altro che l’adattamento a fumetti di un racconto scritto dal nostro Woody negli anni ’50.
Acme Novelty Library #20: Ware amplia ulteriormente le dimensioni del plot con un intero volume dedicato a Jordan “Jason” Lint, raccontando la storia – dalla nascita fino alla morte – di un qualunque uomo d’affari americano, ricco, viziato, arrogante: una figura senz’altro atipica nella poetica dell’autore, abituato a confrontarsi con personaggi pensierosi, introversi, asociali. E tra una cosa e l’altra si arriva anche ai giorni nostri, fino a toccare il futuro prossimo.
Oltre al materiale citato fin qui, Rusty Brown contiene un nuovo capitolo dedicato a Joanna Cole, di ben 87 pagine, di cui 83 inedite e mai viste altrove (soltanto le prime 4 tavole erano state anticipate nel librone celebrativo dei 25 anni di Drawn & Quarterly). Ebbene, cosa c’è in queste nuove pagine? Beh, spero di non deludervi ma vi dico subito quello che non c’è, ovvero la conclusione della storia, dato che il volume si chiude non con uno scontato “The End” ma con una doppia splash page su cui campeggia imponente la scritta “Intermission”. D’altronde potevano bastare “soli” 19 anni (Ware ha iniziato a disegnare Rusty Brown nel 2000) per chiudere tutte le trame aperte finora? La risposta è ovviamente no e anzi leggendo Joanna Cole si capisce che alcune rivelazioni, qui solamente accennate, devono ancora esplodere del tutto, come se queste 352 pagine fossero soltanto una lunga introduzione…
Nel frattempo ci possiamo godere questo materiale nuovo di zecca, che racconta le vicende della donna protagonista non in ordine cronologico come accadeva in Lint ma con un’attitudine che possiamo definire – ancora una volta – post-moderna e con un uso impressionante di tutti i mezzi del fumetto, dalla costruzione della tavola alla limpidezza di una scrittura più letteraria della letteratura stessa, dalla contrapposizione tra immagine e testo fino al solito impressionante uso della prospettiva. Ne viene fuori un ritratto di donna complesso e sfaccettato, in poche parole autentico, che per ora accenna soltanto all’evento che sembra essere il vero centro drammatico della vita di Joanna e che si ricollega a uno dei temi principali del racconto – e se sarà IL tema lo scopriremo soltanto nella seconda parte – ossia le derive della mascolinità e della sessualità maschile, nel senso peggiore del termine, e anche nel senso lato delle derive della società americana. La cura dei dettagli è sempre minuziosa, e ci ricorda – se ce ne fosse ancora bisogno – che il perfezionismo di Ware non è segno di affettazione o leziosità ma anzi una caratteristica così pronunciata da renderlo di rottura ben più di altri autori apparentemente “alternativi”. E, almeno per quanto mi riguarda, la sua ormai peculiare eleganza formale non è nemmeno un limite alla componente emotiva della storia, fatta di personaggi e situazioni che continuano a risuonare profondamente nella mente e nel cuore del lettore.