Arrivederci al webshop di Just Indie Comics

Il prossimo primo settembre il webshop di Just Indie Comics festeggerà quattro anni di attività e lo farà innanzitutto con una serie di offerte speciali e poi… chiudendo lo spazio su Shopify. Sì, lo so che chiudere i battenti non è un grande festeggiamento, ma vi assicuro che si tratta solo di una pausa temporanea, perché il sito tornerà presto on line altrove e con una nuova formula. Purtroppo l’acquisizione degli svedesi di Tictail da parte di Shopify ha lasciato me e molti altri orfani di una piattaforma efficiente e al tempo stesso gratuita, sostituita da nuovi “padroni” che invece fanno pagare i loro servizi a caro prezzo. Ecco dunque che, dato il volume delle vendite, tenere in piedi il webshop di Just Indie Comics con le condizioni di Shopify significava forse rimetterci o nella migliore delle ipotesi pareggiare i conti. L’unica scelta possibile è dunque quella di chiudere temporaneamente in attesa di mettere in piedi un nuovo sito. Continuerà invece con la solita regolarità la proposta presso i vari festival di fumetto indipendente.

Il webshop sarà on line fino al prossimo mercoledì 4 settembre. Fino a quel giorno sarà inoltre possibile approfittare di una serie di sconti, con alcuni titoli a prezzo stracciato. Le quantità sono limitatissime, anzi, in alcuni casi l’offerta è limitata a una sola copia. Inoltre questa può essere una buona occasione per ordinare qualche nuovo arrivo o anche altri titoli dal catalogo, dato che per un po’ non saranno disponibili on line. Cliccate quindi sui link qui sotto e non pensateci più.

OFFERTE SPECIALI (FINO AL 4 SETTEMBRE)

NUOVI ARRIVI

CATALOGO JUST INDIE COMICS

“Bad Gateway” di Simon Hanselmann

Tornano Megg, Mogg e gli altri personaggi creati da Simon Hanselmann in un cartonato di grande formato e totalmente inedito pubblicato ancora da Fantagraphics. Manca all’appello – almeno per questa volta – Owl, andato via di casa perché stufo di essere continuamente vessato dai suoi coinquilini. Il suo posto nell’appartamento è stato preso dall’immancabile Werewolf Jones, che garantisce il solito livello di nefandezze e trasgressioni varie, mentre sullo sfondo aleggia un’aria di freddezza e indifferenza tra Megg e Mogg, ormai in piena crisi di coppia visti i flirt della strega con la donna “dalla faccia strana” Booger e con lo stesso lupo mannaro, oltreché la totale incapacità del gatto di prendere in pugno la situazione. E avendo solo le zampe non c’è da stupirsi più di tanto…

Insomma, si riprende da dove eravamo rimasti al termine dell’edizione originale di Megahex o, per i lettori italiani, in quelle storie di Megahex tradotte nel volume Special K: tutto quanto si è letto nel frattempo tra altri volumi e albi autoprodotti è da considerarsi interlocutorio al “lungo addio” di Owl. Di Hanselmann si è parlato da queste parti in tempi ancora poco sospetti, come testimonia la recensione di Life Zone pubblicata nel vecchio blog nel 2013. Il suo è un cartooning vecchia scuola, con pagine ordinate, quasi sempre di 12 vignette, e basato sulle gag, sulla ripetizione delle situazioni e sulla capacità di giocare sempre con gli stessi personaggi: le sue storie potrebbero benissimo essere strip di una volta, anche se probabilmente nessun quotidiano le pubblicherebbe dato che i protagonisti non fanno altro che drogarsi, scopare, vomitare, scorreggiare, collassare e via dicendo. Oppure potrebbero essere una sitcom, ma con una sostanziale differenza in questo caso, perché Hanselmann ha il coraggio di far uscire di scena uno dei protagonisti. Come se da Frasier se ne andasse Niles, per prendere ad esempio un telefilm più volte citato dall’autore (e ambientato a Seattle, dove Hanselmann vive ormai da qualche anno). Ecco dunque che Bad Gateway non racconta più la storia di personaggi immobilizzati nel tempo e sempre uguali a se stessi unendo gag esilaranti e disperazione esistenziale, ma diventa la storia di “persone”, facendo i conti con il tempo che passa e con i rapporti che cambiano, anche tra coloro che sono rimasti sul palcoscenico. Si passa così da Frasier a How I Met Your Mother, per rimanere ai telefilm citati dall’autore, o da Nancy all’Hate di Peter Bagge, per tornare a parlare di fumetti e rimanere ancora a Seattle. O anche a Love and Rockets, un modello a cui Hanselmann ha dichiarato di ispirarsi per raccontare l’evoluzione dei suoi personaggi.

In Bad Gateway comunque non mancano le varie efferatezze a cui siamo stati abituati, dagli schizzi di sperma alle bottiglie di piscio, con Megg che arriva a farsi mordere i capezzoli fino a sanguinare da un uccello (in senso letterale) per impietosire un assistente sociale, ma l’aria che si respira è ancor più pesante e deprimente che in passato, con il tema principale che è rappresentato dalla crisi di coppia tra Megg e Mogg. I loro silenzi, le facce stonate e mogie abilmente rappresentate da un Hanselmann come sempre maestro delle espressioni, fanno passare definitivamente la voglia di ridere quando i nostri si trovano in mezzo all’ennesimo casino o si rendono protagonisti di un nuovo gesto disperato per procurarsi un po’ di droga. E questo filone subisce un’accelerata notevole nel finale, con l’inizio di un flashback incentrato su Megg da giovane e che verrà approfondito nel prossimo Megg’s Coven, iniziato da Hanselmann già da anni e più volte rimandato: una prima traccia la si trovava già nel suo Tumblr Girl Mountain, in tavole riprese sin dal finale di Bad Gateway, anche se completamente ridisegnate. I temi centrali sembrano essere i rapporti familiari e la droga, per una storia dai contenuti autobiografici che lo stesso autore ha definito il suo Requiem for a Dream. E con queste premesse rimaniamo dunque in trepidante e curiosa attesa.

“Dédales” di Charles Burns su Libération

E’ iniziata sabato 10 agosto sul quotidiano Libération la serializzazione delle prime 25 pagine di Dédales, il nuovo fumetto di Charles Burns, che sarà pubblicato in Francia da Cornélius il 10 ottobre prossimo. Da quanto è stato anticipato finora, si tratta del primo capitolo di una nuova trilogia destinata al solo pubblico transalpino, dato che gli accordi contrattuali presi da Burns con Cornélius consentiranno altre edizioni soltanto dopo l’uscita del terzo e conclusivo volume. L’autore sarà in Francia per presentare il libro, innanzitutto con una sessione di dediche il 10 ottobre stesso presse la Galerie Martel di Parigi, e poi il 12 dello stesso mese al festival Bd Colomiers, per presenziare all’inaugurazione di una retrospettiva sulla sua opera. Il tutto è l’ennesima conferma del legame speciale tra Burns e la Francia, oltreché della forza di un mercato capace di superare non solo altri da sempre minori ma anche quello americano.

Intanto, grazie alla versione digitale di Libération disponibile sul sito del quotidiano, potete dare un’occhiata alle prime pagine, centellinate due al giorno. Fino a oggi se ne sono viste quattro, in cui abbiamo potuto fare la conoscenza del protagonista, Brian, inquadrato di spalle mentre disegna, seduto in cucina davanti a un tostapane che riflette la sua immagine. Nell’altra stanza i rumori di una festa, da cui il protagonista si estrania, perso nei suoi sogni (o incubi) a occhi aperti, che Burns mostra con la sua sempre raffinata lente di ingrandimento nella terza tavola, una splash page dominata da una spora gigante sullo sfondo di uno scenario desolato. A guardare la creatura c’è una ragazza dai capelli rossi, che nell’ultima vignetta di pagina 4 appare anche nel mondo reale mentre si allontana dalla festa per entrare in cucina e avvicinarsi a Brian. Dall’articolo di Marius Chapuis che introduce la pubblicazione di Dédales veniamo a sapere che la giovane, ritratta di spalle sulla copertina del libro, si chiama Laurie e ha con Brian una relazione tormentata, dovendo avere a che fare con il carattere solitario del ragazzo, i suoi atteggiamenti da misantropo, il suo fare spesso assente e distratto, come se fosse più interessato ai b-movie e ai film horror amatoriali di cui è appassionato che a quello che succede intorno a lui. Ma, come sempre in Burns, è possibile che la linea tra il reale e l’immaginario non sia poi così demarcata… Il resto lo scopriremo pian piano nei prossimi giorni e poi a ottobre, quando il libro troverà finalmente la via delle librerie.

Disponibili i primi tre numeri di “Bubbles”

Come promesso qualche tempo fa, arriva nel webshop di Just Indie Comics Bubbles, fanzine statunitense che dopo aver debuttato all’inizio di quest’anno è già giunta alla terza uscita. Non mi dilungo troppo sul progetto in sé, che ho già illustrato in questo post, ma vi lascio piuttosto al sommario di questi primi tre numeri, in modo da farvi scegliere con la massima trasparenza se comprarli tutti, uno in particolare o addirittura nessuno. Da parte mia confermo soltanto la bontà del progetto e il fatto che oggi è ancora di più un piacere sfogliare e leggere una fanzine vecchio stampo.

Bubbles #1, marzo 2019 (disponibile qui)

Speciale Blast Books con storia della casa editrice, interviste alla fondatrice Linda Lindgren e a Hiroo Yamagata, traduttore dal giapponese all’inglese di Hell Baby di Hideshi Hino.

Intervista a James Hudnall, traduttore dell’edizione Viz di Mai, the Psychic Girl.

Interviste a Jesse Poimboeuf, Steve Sweet e Steve Cunningham, gli autori di Music from Nancy, curioso tentativo di adattare la striscia a fumetti di Ernie Bushmiller in uno spettacolo musicale. Questo numero della fanzine include anche un inserto di 16 pagine che riproduce il libretto della performance del 1979 (che potete vedere anche su You Tube: https://www.youtube.com/watch?v=QkX2-LncA0M).

Ebay Finds, rubrica dedicata alle curiosità trovate su Ebay in qualche modo legate al mondo del fumetto.

Intervista a Shades7000, uno dei membri della comunità You’re Welcome Scans, che mette on line la traduzione in inglese di alcuni manga.

Comic You Should Read, con mini-recensioni di fumetti di Lale Westvind, Patrick Kyle, Abraham Diaz e altri.

The Road Home, traduzione di una storia breve della giapponese Tsurita Kuniko, il cui Flight è uscito anche da noi per Coconino.

Bubbles #2, maggio 2019 (disponibile qui)

Mail Bin, la pagina delle lettere.

Talking “Kramers Ergot” with Sammy Harkham: l’editor e cartoonist di Los Angeles parla della storia dell’antologia, recentemente arrivata al decimo numero pubblicato da Fantagraphics.

Un fumetto di una pagina a firma Jordan Chu.

Ancora Ebay Finds, con il fermacravatte di Yellow Kid, una spilletta del 1972 della Ec Comics, una risposta a un fan da parte di Steve Ditko (“Dear Jeffrey, no answer for your questions – Steve Ditko”) e altro ancora.

Intervista al “comic scholar” Thomas Inge.

Un breve articolo su The Family Circus di Bil Keane.

Intervista a Katharine Gates, fondatrice dell’etichetta Gates of Heck, che ha pubblicato tra le altre cose l’edizione originale di Facetasm, libro di illustrazioni che ha visto collaborare Charles Burns e Gary Panter, e la mega strip collettiva The Narrative Corpse.

Altra pagina di fumetto, questa volta a firma Rellie Brewer.

Un’occhiata a tre diverse edizioni di Delirius di Druillet.

La rubrica Comic You Should Read, con fumetti di Bill Griffith, Tom Scioli, Josh Pettinger e altri.

Bubbles #3, luglio 2019 (disponibile qui)

Mail Bin, l’immancabile pagina delle lettere.

Due pagine dedicate a Mike Taylor, con un disegno inedito e un breve testo sull’autore della zine Late Era Clash e del recente In Christ There Is No East or West.

Intervista al critico e traduttore Ryan Holmberg, che ha curato la versione anglofona di tantissimi fumetti giapponesi d’autore (Yuichi Yokoyama, Seiichi Hayashi, Tadao Tsuge ecc.).

Una recensione di Alay-Oop di William Gropper, appena ristampato da New York Review Comics.

Intervista a Bob Lewis, proprietario di Richmond Book Shop, libreria storica della capitale della Virginia.

Un articolo sul webshop giapponese Mandarake.

Intervista a Tetsunori Tawaraya, autore ben conosciuto anche in Italia grazie alle sue pubblicazioni per Hollow Press e prossimo ospite del Treviso Comic Book Festival.

Ebay Finds con altri pazzi manufatti dal mondo delle aste on line, come una tavola da surf con disegno di Rick Griffin.

Intervista a Brian Blomerth, che ha di recente pubblicato Bicycle Day per Anthology, coloratissimo adattamento a fumetti del famoso “primo trip” di Albert Hofmann.

Who Cares About the Comics?, un saggio di Thomas Inge sull’unicità del medium fumetto.

Due pagine di mini-recensioni con titoli come The Book of Weirdo, Clyde Fans di Seth, Alienation di Inés Estrada, Cannonball di Kelsey Wroten e molti altri.

Un nuovo mini-fumetto di una pagina, questa volta a firma Archie Fitzgerald.

Just Indie Comics Fest 3 a Roma dal 18 al 20 ottobre

In arrivo la terza edizione del Just Indie Comics Fest, a Roma da venerdì 18 a domenica 20 ottobre presso Studio Co-Co in via Ruggero d’Altavilla 10. Per chi non sapesse di cosa si tratta, vi rimando ai reportage delle precedenti edizioni, che trovate in questo e in quest’altro post. Ci saranno come al solito un ospite d’onore, una mostra, la musica, tante novità a fumetti e magari anche qualcos’altro che ci verrà in mente strada facendo. Per ora non dico altro ma vi ho avvisato perché così non prendete impegni in quelle date. Quindi adesso mare mare mare, ma poi tornate sempre a naufragare qui su Just Indie Comics.