Il meglio del web – 18/6/2015

Crack! 2015

Inizio questa rassegna ricordando a tutti che dal 25 al 28 giugno a Roma, come sempre al Forte Prenestino, c’è il Crack!, il festival dei “fumetti dirompenti” che raduna ogni anno tantissime autoproduzioni da tutta Europa e a volte anche da tutto il mondo. Il tema di quest’anno è il Capitale e non a caso collegato all’evento c’è un invito a tutti gli autori partecipanti a disegnare false banconote. Valerio Bindi racconta la storia del festival, il tema e le novità di quest’anno in un’intervista a Zero, che potete leggere qui. Mi raccomando se potete andateci, perché con la sua struttura libera e a volte caotica il Crack! è un festival unico nel suo genere e dà l’opportunità di conoscere dal vivo realtà minori che non trovano spazio veramente da nessun’altra parte.

E a proposito di festival, questo weekend a Londra arriva l’Elcaf. Tra i vari ospiti, che potete leggere nel poster a firma Jillian Tamaki, c’è anche il nostro Manuele Fior. Su Comics & Cola Zainab Akhtar propone la sua buy guide.

 

elcaf 2015

 

Come riportato da Bleeding Cool, il numero di agosto di Heavy Metal uscirà con due diverse copertine, entrambe a firma Jack Kirby. All’interno troveranno spazio una serie di disegni di Barry Geller e dello stesso Kirby raccolti sotto il titolo di Lord of Light. Si tratta dell’artwork realizzato per l’Operation Argo, con cui la CIA riuscì a liberare gli americani rimasti bloccati nell’ambasciata iraniana durante il golpe del 1979. E sì, è la stessa storia raccontata da Ben Affleck in quella cagata di Argo. Sempre su Bleeding Cool potete trovare un’ampia anteprima delle tavole del Re, che come al solito fanno la loro splendida figura sia in bianco e nero che a colori. Da non perdere.

 

Kirby Heavy Metal

 

Ancora novità editoriali. In occasione del suo venticinquesimo anniversario, la Drawn & Quarterly ha annunciato alcune uscite dell’anno prossimo, tra le quali spicca Mary Wept Over the Feet of Jesus, un nuovo libro inedito di Chester Brown, che come anticipato da Fumettologica uscirà anche in Italia per Bao Publishing.

Chester Brown

Tra gli altri libri che l’editore canadese farà uscire nel 2016 ci sono anche Fire!! The Zora Neale Hurston Story di Peter Bagge, Art Comic di Matthew Thurber, una raccolta di sei racconti di Nick Drnaso intitolata Beverly, Big Kids di Michael DeForge, Panther di Brecht Evens e Carpet Sweeper Tales di Julie Doucet, in cui l’autrice di Dirty Plotte partirà dalle immagini dei fotoromanzi italiani anni ’60 per raccontare storie originali.

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Belle le illustrazioni di Heather Benjamin per questo articolo sulle orge a New York pubblicato su Vice Usa. Della Benjamin avevo già parlato, ma sempre di sfuggita, per l’ottimo lavoro fatto nel confezionamento dell’edizione 2013 dell’antologia Monster. Detto che su Vice aveva già illustrato altri articoli, vi invito a dare un’occhiata alle fanzine, alle stampe, ai poster e ai vestiti che realizza per conto proprio e di cui trovate ottimi esempi sul suo Tumblr.

 

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Da Vice passo al sito del New Yorker, dove in tempi di Expo milanese è attualissimo questo nuovo fumetto di Julia Wertz sui resti dell’esposizione universale newyorkese del 1964-1965. Lo consiglio a chi come me è appassionato di luoghi abbandonati, argomento che Julia tratta abitualmente sulle pagine di Adventure Bible School, dove trovate anche parecchie foto dei luoghi utilizzati per disegnare After the New York World’s Fair. Se poi volete approfondire i suoi fumetti, vi rimando a juliawertz.com, ricco di estratti dai vari Museum of Mistakes, The Infinite Wait and Other Stories e Drinking at the Movies.

 

the New York World's Fair

 

Il Wall Street Journal dedica una puntata della rubrica House Call a Robert Crumb, che racconta le case e i luoghi in cui ha vissuto dall’infanzia a oggi.

Tante le interviste che ho visto in giro negli ultimi tempi e molte di queste devo ancora leggerle anche io: vi segnalo comunque quelle a Anders Nilsen (nella foto qui sotto), Julie Doucet (in spagnolo), Chris Cilla (ancora in spagnolo) e Gabrielle Bell, che in un video di The Paris Review racconta la sua serie Book of…, con cui debuttò alla fine degli anni ’90.

 

anders nilsen

 

E ancora a proposito di interviste, continua la lunga serie di chiacchierate con Daniel Clowes. L’ultima che mi è capitata sott’occhio è di The Nerdist. Intanto Ken Parille, autore di The Daniel Clowes Reader, racconta la produzione di Clowes del periodo 1988-1998 in un articolo ricco di riflessioni, spunti, aneddoti.

Se a qualcuno fosse sfuggito, Paperina era una femminista. Dal canto suo Rom potrebbe essere il miglior fumetto di fantascienza di tutti i tempi.

 

Rom

Le foto del Cake di Chicago

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Come avrete notato, da queste parti si parla soprattutto di fumetti (indie o underground o alternativi che dir si voglia) provenienti dal Nord America, venduti principalmente via posta, in negozi specializzati e ovviamente ai festival. Uno dei più importanti eventi del settore è senz’altro il Chicago Alternative Comics Expo, per gli amici CAKE, che raduna i principali editori e cartoonist degli Stati Uniti e del Canada, anche se quest’anno nello stesso weekend del 6-7 giugno oltre al CAKE c’erano festival “indie” anche a Brooklyn, Austin e Olympia. Tuttavia il CAKE è senz’altro quello più importante per dimensioni, eventi e uscite editoriali e così ho deciso di dedicargli una galleria fotografica. Ovviamente tutte le foto sono state pubblicate con l’autorizzazione degli autori, che ringrazio per la gentilezza e la collaborazione, ma se mi fosse sfuggito qualcosa scrivete pure a justindiecomics [at] gmail [dot] com. Ah, per aprire la galleria basta cliccare su una delle immagini qui sotto. Buona visione.

Preview of Andy Burkholder’s “Qviet”

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Andy Burkholder’s new book Qviet, published by 2D Cloud, has officially debuted at CAKE last weekend, amplified by an exhibition at the Learning Machine Gallery featuring the entire collection, open through June 19th. Initially appearing on Tumblr in 2011 as the work of an artist operating under the sole name of Tracy, Qviet intrigued the underground community for not only the mystery surrounding its creator but also for its unique style. In one-page comics, Burkholder revisited the language of the strip with an avant-garde attitude. The lines, the shapes, the symbols are the core of his work, particularly in the initial phase, but at the same time they’re a starting point to move from the abstract to the physical, investigating sexual themes with irony and stark realism. Over time, the line became thicker and so Burkholder created more accomplished comics, very incisive and also refined. Below a preview of the 248-page book, in stores on June 15th for $22.95.

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“Kramers Ergot” #9 is coming

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After the publication of the eighth issue of Kramers Ergot in 2011 for Picture Box, in June of 2012 the editor Sammy Harkham announced with a tweet to be already working to a new issue, describing it as “350 pages of wicked wanda and Ian Svenonius essays” (Svenonius, better known as the frontman of The Nation of Ulysses and The Make-Up, had already contributed to issue 8 with the essay Notes on Camp, part 2). Since then Picture Box closed, Harkham published the fourth issue of Crickets and there wasn’t any news about Kramers Ergot. At least until today, when this cover (by John Pham, I guess) showed up on Amazon, with the pre-order of the ninth issue of this essential anthology. The new publisher will be Fantagraphics, the expected release date is next March 18th and the pages are 250 (and not 350), with comics and illustrations by Michael DeForge, Noel Freibert, Steve Weissman, Anya Davidson, Stefan Marx, Abraham Diaz, Leon Sadler, Julia Gfrörer, Adam Buttrick, Kim Deitch, Ben Jones, Andy Burkholder, Antony Huchette, Trevor Alixopulos, Antoine Cossé, Archer Prewitt, Kevin Huizenga, Renée French and others to be announced.

A Cake 2015 photo gallery

As some of you already know, around here I’m talking mostly about comics (indie, underground, alternative or whatever) from North America and so I find a festival as the Chicago Alternative Comics Expo (CAKE for friends) very interesting, since it gathers a lot of cool cartoonists and publishers from United States and Canada. Even if I wasn’t there on June 6-7, I decided to dedicate a gallery at this event, assembling photos I saw on the various social networks. All the pictures are used with the permission of the authors and if I made any mistake or I’ve forgotten to mention someone, please contact me at justindiecomics [at] gmail [dot] com. Many thanks to everyone for the cooperation. Just click on any image to open the gallery.

Anteprima di “Qviet” di Andy Burkholder

(English text)

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Ha debuttato al CAKE di Chicago lo scorso weekend del 5-6 giugno Qviet, un volume pubblicato dalla 2D Cloud di Minneapolis che raccoglie una serie di strip realizzate a partire dal 2011 da Andy Burkholder su Tumblr, poi ristampate in alcuni mini-comics. Misterioso all’inizio, anche perché l’autore chicagoano si firmava semplicemente “Tracy”, il lavoro di Burkholder si è via via fatto notare per uno stile inconfondibile, che in brevi flash di una pagina rivisitava e rileggeva con piglio avanguardistico il linguaggio sintetico e convulso delle strip. I segni, le linee, le forme sono senz’altro il centro del suo lavoro, soprattutto nella produzione iniziale, ma al tempo stesso rappresentano un punto di partenza per passare dall’astratto al corporeo, andando a sviscerare tematiche sessuali con ironia e affilato realismo. Nel corso del tempo il segno si è fatto più corposo ed è arrivato così a creare tavole estremamente efficaci e più compiute esteticamente. Di seguito alcune pagine in anteprima di Qviet, la cui data di uscita ufficiale è il 15 giugno.

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Marcos Farrajota e la scena portoghese

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Chili Com Carne

Marcos Farrajota è l’editor di š! #20, il numero speciale dell’antologia lettone dedicato ai fumetti portoghesi (di cui ho parlato in quest’altro post), ma è anche la persona dietro a un sacco di interessanti progetti in Portogallo, un bibliotecario alla Bedeteca de Lisboa – uno dei migliori luoghi legati al fumetto in Europa – e un cartoonist, autore di tantissimi mini-comics e della raccolta Talento Local. In Italia si è fatto notare per la collaborazione con il Crack! Festival del 2009 che è sfociata nella pubblicazione dell’antologia Crack On e per il suo contributo a Quadradinhos, un’antologia curata da Alberto Corradi che faceva da complemento alla mostra sul fumetto portoghese realizzata in occasione del Treviso Book Festival del 2014 (qui potete leggere la prefazione dello stesso Corradi). Ho intervistato Marcos per parlare di fumetti portoghesi e altro.

Inizierei questa intervista facendo ordine tra i tuoi vari progetti, dalla fanzine Mesinha de Cabeceira, nata nel 1992, al collettivo Mmmnnnrrrg, di cui nel 2015 si festeggiano i 15 anni, fino a Chili Com Carne, che forse è la realtà più conosciuta fuori dal Portogallo e che ha anche un aggiornatissimo blog. Puoi dirmi come sei passato da un progetto all’altro e come stai dedicando tempo e spazio alle diverse etichette al momento? 

Beh, in realtà è tutto molto organico, nel senso che non c’è obbligo di pubblicare ogni anno un Mesinha de Cabeceira, per esempio tra il 1997 e il 2000 ci sono voluti tre anni per far uscire un nuovo numero… Inoltre, Mesinha è pubblicato a volte da CCC, altre da MNRG… Una confusione per i bibliotecari e i collezionisti, credo.

CCC coinvolge anche più persone e così possiamo dividerci il lavoro… E MNRG siamo Joana Pires e io – siamo una coppia, quindi possiamo parlare a casa delle nostre idee.

Tutti i progetti sono “hobby”, non lavori professionali che ci fanno guadagnare la pagnotta… Ci rilassiamo quando ci dobbiamo rilassare e agiamo quando c’è bisogno di agire!

A vederla da fuori, guardando le vostre pubblicazioni e gli eventi che organizzate, la scena portoghese sembra decisamente vivace. Eppure nell’introduzione a s! #20 sottolinei più volte il fatto che fare fumetti sia un processo solitario, arrivando a definire il medium come “una forma di tortura, uno sforzo inutile privo di cause e conseguenze, che non offre gloria né nessun’altra forma di ricompensa personale”. Mi sembra un concetto legato in qualche modo alla citazione di Pessoa che dice “tutto quello che facciamo, nell’arte o nella vita, è una forma difettosa delle nostre ambizioni iniziali”, come se questa idea dell’inutilità del fare fumetti ti sia arrivata nel corso di questi anni di attività come autore e come editore…

C’è stato un periodo più buio nella scena portoghese, ma ora ci sono nuove persone piene di energia e di idee… Questi ultimi cinque anni sono stati eccitanti, dopo una fase in cui sembrava non succedesse nulla dal 2005 al 2010. Ora ci sono i “professionisti” che lavorano per il mercato statunitense, piccoli editori che crescono e fanno ben sperare per il futuro, i medi editori che tornano e una crescente attenzione per il mercato del graphic novel. Speriamo che questo permetta di avere sempre più fumetti sperimentali e d’avanguardia… Perché altrimenti si creerebbe soltanto un grosso buco nero, gli artisti si sentono senza sbocchi perché il loro lavoro non interessa a nessuno, neanche agli appassionati di fumetto, che in realtà sono i lettori peggiori perché sono degli stronzi conservatori che collezionano merda infantile. Penso che proprio per questo ho sempre guardato al di fuori del Portogallo, in modo da avere più prospettiva e più feedback. I cartoonist della nuova generazione, come Amanda Baeza, già lo davano per scontato, non a caso il primo libro di Amanda è stato pubblicato in Lettonia, cosa che trovo veramente fantastica.

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La pubblicazione di antologie come Mutate & Survive e Boring Europa, che univano agli autori portoghesi altri artisti da tutta Europa, risale ormai a diversi anni fa, mentre l’ultima esperienza in questo ambito, Futuro Primitivo, è del 2011. Ultimamente invece Chili Com Carne si sta dedicando sempre più a libri realizzati da un unico autore. Pensi che questa sia una tendenza attuale del mercato, che formati come l’antologia o la rivista interessino ormai a un numero di appassionati sempre più ristretto mentre con il cosiddetto graphic novel è più facile guardare anche al lettore occasionale?

Pura coincidenza. Sono state le forze cosmiche a far venir fuori i graphic novel di David Campos, Francisco Sousa Lobo, André Coelho e Nunsky… Ed è anche vero che fare un’antologia in modo interessante (scegliendo un tema, per esempio) è un duro lavoro per l’editor! Stiamo ancora lavorando a delle antologie, come la serie QCDA o il prossimo volume di Zona de Desconforto, una serie in cui autori stranieri parlano delle loro esperienze in Portogallo. Quest’anno usciranno anche diversi libri realizzati da un solo autore, il che è ottimo perché in questo modo ci sono più libri da scoprire e da leggere.

Per quanto riguarda il mercato, è chiaro che i graphic novel sono IL formato che ha venduto di più negli ultimi dieci anni, ma anche nel mondo della letteratura esistono le antologie e vendono di meno perché sono per un pubblico più ristretto, cioè per le persone della “scena”, non per una grande audience. Per il nostro piccolissimo mercato (in Portogallo) e per la nostra bassa tiratura (di CCC o MNRG) al momento non c’è grande differenza, la gran parte delle nostre antologie sono esaurite mentre ci sono tanti fumetti monografici che sono ancora disponibili – ma è anche vero che i graphic novel risalgono al massimo a tre anni fa…

Alcune delle ultime cose che avete pubblicato sono diverse dalle vostre pubblicazioni “storiche”, dato che si distaccano dall’estetica e dalle tematiche underground prevalenti in passato. Parlo per esempio di The Dying Draughtsman di Francisco Sousa Lobo e di Askar, O General della colombiana Dileydi Florez, il primo un romanzo grafico intimista e profondo, il secondo un lavoro molto curato graficamente che guarda alla rappresentazione delle grandi battaglie storiche tipiche dell’arte del passato più che al fumetto.

Stiamo diventando vecchi?!? Nemmeno per sogno, Papá em África di Anton Kannemeyer è pieno di cazzi neri, Erzsébet è pieno di sangue di vergine, Rudolfo vomita un sacco in Malmö Kebab Party e se pubblicherò un mio nuovo libro quest’anno sarà pieno dei miei brutti disegni (e di cazzi!)… Ancora devi vedere una nostra fase “pulita”, o qualche libro “pulito”. Aspetta e vedrai, ahahahah!!!

Seriamente, gli autori fanno quello che vogliono, noi non imponiamo nessuna estetica… D’altra parte non avrebbe senso, a meno che non fossimo una specie di editore commerciale di sesso&violenza o di merdosi libri a due-colori pseudo-artistici o di qualsiasi altra cosa…

Malmo Kebab Party

Ok, forse mi ero perso un po’ di cazzi vari nei vostri fumetti… Comunque, cambiando argomento, parlami invece della tua attività alla Bedeteca de Lisboa (il link è a un sito non autorizzato, quello ufficiale è inattivo dal 2011). So che avete una bella collezione di fumetti e che fino a qualche tempo fa organizzavate corsi, eventi, ecc.

Sì, lo facevamo… Dal 2005 è andato tutto in malora, adesso sono soltanto un buon vecchio bibliotecario della Bedeteca. Comunque se capiti a Lisbona vienici a trovare! C’è un bel giardino, bei sofà e belle sedie, 9000 tra fanzine, riviste, libri, albi, CD, DVD e altri oggetti legati al fumetto e all’illustrazione. Perché sprecare tempo visitando le trappole per turisti quando puoi venire a rilassarti alla Bedeteca? Tra l’altro abbiamo libri in portoghese, inglese, francese, italiano, finlandese, svedese, polacco, ecc.

Il periodo d’oro delle pubblicazioni, dei grandi festival, delle mostre e tutto il resto è ormai passato (ne ho parlato in un’intervista pubblicata su Stripburger) ma la biblioteca è ancora interessante.

Dato che parliamo di fumetto portoghese, mi piacerebbe sapere cosa è popolare o mainstream in Portogallo oggi. Noi in Italia abbiamo fumetti come quelli della Sergio Bonelli Editore che sono il concetto di “popolare” per eccellenza, non so se conosci Tex o Dylan Dog. Poi c’è una grande diffusione dei manga, vengono pubblicati parecchi supereroi e ultimamente c’è il boom del fumetto ironico, satirico o in generale comico. Da voi cosa significa “fumetto popolare”?

Penso che le strisce umoristiche siano le più popolari (Calvin & Hobbes, Dilbert, Adam, Cathy…). Poi c’è questa roba pedofila franco-belga per gente dai quarant’anni in su, i supereroi fascisti per i trentenni, i manga per i ragazzi… Dopo qualche anno è tornata anche la Disney, ma credo che si rivolgano a persone nostalgiche di una certa età, i ragazzini non sono così stupidi da leggere ancora quella merda. Molti portoghesi leggono l’inglese, il francese e lo spagnolo e così comprano le edizioni straniere perché il mercato non fornisce abbastanza libri di qualità. Abbiamo anche edizioni brasiliane di schifezze Bonelli, non so chi legge quella roba e nemmeno voglio saperlo. Mi chiedo se possiamo parlare di un “mainstream” (eccetto che per le strisce umoristiche) perché a quanto ne so i trade paperback di Batman vendono quanto A Viagem di Baudoin. Forse quell’idiozia di Saga venderà di più perché è divertente e, lo sai, i comics dovrebbero essere… comici! Eh, che ironia…

Si può dire che un libro che vende 3000 copie è popolare o mainstream? Sinceramente non lo so…

Passando dal popolare al personale, mi piacerebbe sapere quali sono gli autori portoghesi che tu ammiri di più e ti sentiresti di consigliare ai lettori.

Vecchi e nuovi tutti mischiati, vivi o morti, con dei libri solisti o no: André Lemos, Janus, Ana Cortesão, João Fazenda, Nunsky, Filipe Abranches, Bruno Borges, Carlos Botelho, Pedro Brito, Pedro Nora, Amanda Baeza, José Smith Vargas, Jucifer, Pedro Burgos, Tiago Manuel, Rafael Bordalo Pinheiro, Francisco Sousa Lobo…

The Dying DraughtsmanBeh, sicuramente c’è molto da esplorare per gli stranieri come me… Come vedi invece la scena europea al momento? A me sembra che ci sia un’attenzione sempre maggiore e spesso eccessiva per gli aspetti puramente estetici e tecnici del fumetto, favorita anche dalla diminuzione dei costi di stampa che ha consentito la diffusione del colore. Questo a mio parere ha influito pesantemente anche nell’ambito delle autoproduzioni, dove si trovano tanti prodotti conformisti, che poco hanno di alternativo…

Sì, i grapich novel hanno portato i fumetti a somigliare al mondo della letteratura: pieno di cose leggere, best-seller e così via… Devi scavare più a fondo per trovare le cose migliori, ma è sempre stato così, no? Le persone diventano nostalgiche se pensano a quando hanno scoperto Daniel Clowes o Joe Sacco negli anni ’90 e adesso ci sono tutti questi cloni o sottoprodotti di Clowes e di Sacco, ma poi basta guardare a realtà come Canicola o alle antologie come Glomp o a qualche tizio serbo o croato e c’è ancora abbastanza energia e originalità in giro da essere entusiasti come negli anni ’90. O guarda anche a Olivier Schrauwen, che è riuscito a unire “la quantità di pagine che ti permette di essere rispettabile” con aspetti estetici e formali. O a Ruppert & Mulot o a Tommi Musturi… O a Jarno Latva-Nikkola, che può essere etichettato come “caricatura” ma che ha una profondità degna di un graphic novel…

E’ vero che i grapich novel hanno sempre più peso nel mercato librario con “mia mamma era una puttana fatta di crack” o con la biografia di Pinochet, proprio come i libri di cucina o i gatti che salvano il mondo sono diventati i nuovi best-seller… Se tutti i graphic novel fossero di qualità (una cosa che qualche anno fa era il sogno della Fantagraphics o de L’Association) il mondo sarebbe perfetto, ma sai, là fuori ci sono ancora McDonald’s, la guerra, la fame, l’ultimo film di Batman, il razzismo, Berlusconi…

Come al solito abbiamo bisogno di critici – bravi critici – che possono filtrare tutta questa “nuova industria del libro disegnato”, ma dove sono?

Se ti va concluderei parlando dei progetti futuri. Ho letto che ci saranno parecchie iniziative per i 15 anni di Mmmnnngggr, me ne puoi parlare? E da Chili Com Carne cosa dobbiamo aspettarci?

Le celebrazioni per il quindicesimo anniversario di MNRG sono quasi finite… Abbiamo fatto un tour con due band punk, fatto uscire uno split-tape e la mia nuova zine, Anton (Kannemeyer, autore di Papá em África, ndr)  ha partecipato a Lisbona a una conferenza con qualche polemica e io ho fatto il DJ al Beja festival. A questo punto ci daremo da fare per pubblicare i nuovi libri di Aleksandar Zograf, André Ruivo e Tiago Manuel… E qualche altra cosa arriverà di sicuro!

Per quanto riguarda Chili Com Carne ancora non lo sappiamo… Ma speriamo di pubblicare nuove graphic novel di Francisco Sousa Lobo e José Smith Vargas, parecchi altri libri e zine, poi ci sarà una mostra all’Amadora Fest e all’Università di Salamanca in Spagna. Ma solo dopo giugno avremo le idee più chiare…

Marcos Farrajota

Annunciato “Kramers Ergot” #9

(English text)

Kramers Ergot 9

Dopo la pubblicazione dell’ottavo numero di Kramers Ergot nel 2011 per Picture Box, nel giugno dell’anno successivo l’editor Sammy Harkham annunciava con un tweet un imminente seguito, descrivendolo come “350 pages of wicked wanda and Ian Svenonius essays” (Svenonius, conosciuto ai più come frontman dei Nation of Ulysses e dei Make-Up aveva già contribuito al numero 8 con il saggio Notes on Camp, part 2). Da allora Picture Box ha chiuso, Harkham ha pubblicato dopo un’altra lunga attesa il quarto numero di Crickets, e di Kramers Ergot non si è saputo più nulla, almeno fino a oggi, quando su Amazon è comparsa questa copertina (che credo sia opera di John Pham) e la possibilità di prenotare il nono numero della fondamentale antologia che nel corso degli ultimi quindici anni ha ospitato i migliori talenti dell’underground statunitense e non solo. Il nuovo editore sarà Fantagraphics e la data di uscita prevista è il 18 marzo 2016, per 250 pagine (e non 350 a quanto pare) a opera di Michael DeForge, Noel Freibert, Steve Weissman, Anya Davidson, Stefan Marx, Abraham Diaz, Leon Sadler, Julia Gfrörer, Adam Buttrick, Kim Deitch, Ben Jones, Andy Burkholder, Antony Huchette, Trevor Alixopulos, Antoine Cossé, Archer Prewitt, Kevin Huizenga, Renée French e altri che verranno annunciati in seguito. Che dire, la lista è come al solito impressionante e a questo punto non ci resta che attendere.

Marcos Farrajota and Portuguese comics

Chili Com Carne

Marcos Farrajota is the editor of š! #20, the special issue of the Latvian anthology dedicated to Portuguese comics (you can read my review here), but he’s also the guy behind a lot of cool projects in Portugal, a librarian in Bedeteca de Lisboa – one of the best comics place in Europe – and a cartoonist, as you can see in his collection Talento Local. I’ve interviewed him to talk about comics in Portugal and some other stuff.

I’d like to start this interview sorting out all your various projects, from the fanzine Mesinha de Cabeceira, born in 1992, to Mmmnnnrrrg collective, which is celebrating 15 years right now, up to Chili Com Carne, perhaps the label best known outside Portugal and with a frequently updated blog. Can you tell me how you’ve evolved from project to project and how you’re giving your attention at the different labels/publications at the moment?

Well, everything is very organic, I mean, there isn’t an obligation to release every year one Mesinha de Cabeceira – like between 1997 and 2000 it took three years to release a new issue… Also, Mesinha is sometimes published by CCC, others by MNRG… A mess to librarians and collectors, I guess.

CCC has also more people involved so we can split work… And MNRG is me and Joana Pires – we are a couple, you see? So we manage at home our ideas.

All projects are “hobbies”, not professional works that put bread on the table… We relax when we have to relax and we act when we need to act!

Looking at your books and at the events you organize, the Portuguese scene seems quite lively. Yet the introduction to š! #20 emphasizes that making comics is a solitary process and describes the medium as “a form of torture, a useless effort devoid of causes or consequences that offers us neither glory nor any sort of personal reward”. It’s a similar concept to Pessoa’s “Everything we do, whether in art or in life, is a defective version of what were our initial ambitions”, as if you came at this idea of the futility of making comics during these years as an artist and as a publisher…

There’s been a darker time in the Portuguese scene but now there’s a new breed full of energy and ideas… It’s been exciting these last five years I guess, after a period of “nothing seems to be happen” from 2005 to 2010. So there are the “pros” working for USA, small publishers growing and keeping the light alive, medium publishers coming back and a growing attention on the graphic novel market. Let’s hope this helps to more experimental and cutting edge comics to develop even more… Because if not, it’s just a big black hole, creators feel hopeless since nobody will understand or care – even the people who state they like comics – those are actually the worst because they are conservative assholes that collect juvenile crap. I guess that’s why I always looked for people outside Portugal so that you may have more perspective and feedback. New generation like Amanda Baeza by instinct already knew that and her first book was published in Latvia, which is an awesome and interesting situation.

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Anthologies as Mutate & Survive and Boring Europa, which connected Portuguese cartoonists with artists from all over Europe, date back to several years ago, and the last experience in this field, Futuro Primitivo, is from 2011. Recently Chili Com Carne is focusing more on books made by a single author. Is this a precise choice or only a coincidence? Do you think this is a current trend in the market, that now is harder to sell an anthology or a magazine than a so-called “graphic novel”?

Pure coincidence. It was by cosmic forces that graphic novels of David Campos, Francisco Sousa Lobo, André Coelho and Nunsky appeared… And it’s also true that to make anthologies in an interesting way (by the theme, for example) is some hard work for the editor! We still do anthologies like the QCDA series or the next volume of Zona de Desconforto (about foreign comics authors experiencing live in Portugal). New solo books will happen this year which is good just because in this way there are more different books to read and experience.

As for market, it’s obvious that solo graphic novels are THE market format to sell in the last 10 years but you can imagine that in literature world there are also anthologies and they sell less because they’re for a more restricted public like the people of the “scene”, not for a big audience. For our very small market (in Portugal) and printrun (of CCC or MNRG) actually there’s no big difference, most of our anthologies are sold out and solo books are still available – but then again, solo graphic novels are like only three years old…

Some of your latest books are different from your past publications, since they don’t have the typical underground contents or aesthetics of the past, in the sense that they aren’t provocative or “dirty”. For example Francisco Sousa Lobo’s The Dying Draughtsman is an intimate and deep story, while Askar, O General by Colombian artist Dileydi Florez is a very well-finished graphic work looking at the representation of the great historical battles of the past that we find in painting more than in comics.

We are getting old!!!

No way man… Come on, Papá em África by Anton Kannemeyer is full of black dicks, Erzsébet is full of virgin blood, Rudolfo is puking a lot in Malmö Kebab Party and if I’ll publish a new book this year there will be loads of my bad drawings (and dicks!)… You’ve just got to see some of “clean” phase of ours, or some “clean” books. Wait and see! Hahahahaha!!!

Man, authors do what they like, we don’t impose any aesthetics… Otherwise it won’t make sense unless we were some kind of commercial publishers of sex& violence or artsy-fartsy-two-colours books, whatever…

Malmo Kebab Party

Well, it seems dicks are everywhere in your comics! However, let’s talk about your activity at the Bedeteca de Lisboa (this is an unoffical website, the old address is now closed). I know you’ve a big collection of comics and that you organize events, classes and so on…

Used to… Since 2005 it’s just going down the drain as for others activities. Now, I’m just a good librarian dude in Bedeteca. If you go to Lisbon, please come by! It has a nice garden, good sofas and chairs, 9000 volumes of zines, mags, books, albums, CDs, DVDs and related items to comics and illustration. Why waste your time visiting tourist’s traps when you can come and relax reading books in Bedeteca? Actually we have books in Portuguese, English, French, Italian, Suomi, Swedish, Polish, etc…

The golden days of publishing, making big festivals, exhibitions and all that it’s gone (I did an interview in Stripburger about that) but the library is good and interesting, come on!

Since we’re talking about Portuguese comics, I’d like to know what is popular or mainstream in Portugal today. In Italy we’ve comics as Tex or Dylan Dog, published by Sergio Bonelli Editore, that represent perfectly the concept of “popular”, I don’t know if you’ve ever seen them… Then there is a large diffusion of manga, we’ve a lot of superheroes and a lot of satirical, ironic and in general funny (or supposed to be funny…) comics. What is “popular” in Portugal?

I guess humour strips are the most popular (Calvin & Hobbes, Dilbert, Adam, Cathy…). And then this pedophilic french-belgian stuff for the 40 uppers, fascist super-heroes for the 30’s up, manga for kids… Disney returned after some years, but maybe they’re selling to nostalgic grown-ups, kids aren’t that stupid to read that crap anymore. Many Portugueses read English, French and Spanish so they buy foreigner editions since the market doesn’t supply enough good books. We’ve also Brazilian editions of Bonelli trash, don’t know who consumes that and I really don’t want to know. I wonder if we can talk about a “mainstream” (excepts humour strips, I guess) because I know that Batman trade paperbacks sold as much as Baudoin’s A Viagem. I guess moronic Saga will sell better than these examples because it’s funny and, you know, comics are supposed to be… comical! Oh, the irony…

Can we say that 3000 copies sold of a book is popular or mainstream? I don’t know…

Moving from the popular to the personal, I’d like to hear from you some names of Portuguese cartoonists you admire and you can recommend to the readers.

Old and new all mixed up, active and inactive, dead and alive, with solo books or not: André Lemos, Janus, Ana Cortesão, João Fazenda, Nunsky, Filipe Abranches, Bruno Borges, Carlos Botelho, Pedro Brito, Pedro Nora, Amanda Baeza, José Smith Vargas, Jucifer, Pedro Burgos, Tiago Manuel, Rafael Bordalo Pinheiro, Francisco Sousa Lobo…

The Dying DraughtsmanSo there’s a lot to discover for foreigners like me… And on the other hand, what do you think of the European scene at the moment? I believe there is a greater and sometimes exaggerated attention to the aesthetic and formal aspects of the comics, probably thanks to the decrease of printing costs and the consequent diffusion of the color… I think this has influenced also the self-published comics, where now we’re finding a lot of conformist products, which are everything but alternative…

Yup, graphic novels made the comics looks like literature world: full of light literature, best-sellers and all that… You have to dig depper to find good stuff but that was always like that, no? People get nostalgic when they think they found Daniel Clowes or Joe Sacco in the 90’s and now there are all this Clowes and Sacco clones or subproducts but man, look at Canicola crew, or Glomp anthologies or some Serbian and Croatian guys and there’s still energy and originality to be as exciting as the 90’s. Or look to Olivier Schrauwen that actually can combine the “graphic novel loads of narrative pages to be respectable” with aesthetic and formal aspects at the same time. Or Ruppert & Mulot or Tommi Musturi… Or Jarno Latva-Nikkola who can be pigeonholed as “caricature” but has a full graphic novel depth…

It’s true that graphic novels are growing in the book market with “my mom was a crackwhore” or Pinochet biography, juts like best-sellers are now cook books or cats that saves the day… If all graphic novels were good (a thing that Fantagraphics or L’Association wanted back in the days) the world would be perfect, but as you know there’s still McDonald’s, war, hunger, latest Batman film, racism, Berlusconi out there…

As usual, we need critics – good ones – that can filter all this “new graphic books industry”, where are they?

If you want, I would close this interview speaking of your future projects. I read you’re setting up a lot of initiatives for the 15th anniversary of Mmmnnngggr, can you tell me something more? And what can we expect from Chili Com Carne?

15th MNRG celebrations are almost gone… We made a punk tour with two bands, released a split-tape and my new zine, Anton was in Lisbon in a conference with some public polemics and I’m DJing next week at Beja festival. After that it’s hard work making new books of Aleksandar Zograf, André Ruivo and Tiago Manuel… And something else that comes on the way!

As for Chili Com Carne we still don’t know… But we’re hoping to have new graphic novels of Francisco Sousa Lobo and José Smith Vargas, loads of other zines and books and some exhibition in Amadora Fest and University of Salamanca (Spain). But only after June we’ll have clear ideas…

Marcos Farrajota

Il meglio del web – 4/6/2015

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Dopo qualche settimana di assenza, torna questa scintillante rubrica, in cui cercherò di mettere insieme le notizie e i link più interessanti degli ultimi tempi. Iniziamo dai festival in giro per il mondo, che questo weekend sono davvero tanti. A Chicago c’è uno dei principali eventi del fumetto underground, il CAKE, con un poster di Ivan Brunetti, ospiti come Gilbert e Jamie Hernandez, Dash Shaw, Lale Westvind, Eleanor Davis, Keiler Roberts, Zak Sally, Jillian Tamaki, incontri, disegno dal vivo, lezioni di tecniche di stampa e tante novità al debutto. Per approfondimenti vi rimando al blog della manifestazione. Gli artisti ed editori americani che non potranno raggiungere Chicago si divideranno tra la terza edizione del Grand Comics Fest di Brooklyn, l’Olympia Comics Festival e il New South Festival of Literary Arts & Cartooning di Austin in Texas, con un bel poster disegnato da Inés Estrada.

New South Fest

In Europa sono invece in programma il Copenhagen Comics, con ospiti di altissimo livello come Art Spiegelman, David Lloyd, Herr Seele, Simon Hanselmann, Tommi Musturi, il Munchen Comic Festival, incentrato su autori inglesi come Dave McKean e Bryan Talbot, e il Crouch End Cartoon Arts Festival di Londra, di cui Andy Oliver ci fornisce un’esauriente anteprima. Dall’11 al 13 giugno arriverà poi l’Oslo Comics Expo, che avrà come ospite ancora Hanselmann ma anche Ed Piskor, Lando, Aisha Franz, Paul Paetzel, Antoine Cossé, Joe Kessler. Passando ai festival già conclusi, su Broken Frontier ci raccontano del Klaxon di Anversa, mentre Robyn Chapman di The Tiny Report e Zainab Akhtar di Comics&Cola scrivono da Toronto. Sempre su Comics&Cola vi segnalo un paio di articoli su un’artista che a me piace parecchio e di cui prima o poi vi parlerò, Lala Albert: si parla del recente R.A.T. e della sua libreria.

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Veniamo dunque a qualche approfondimento di rito sugli ultimi articoli pubblicati su JustIndieComics e in particolare sulla chiacchierata con Dylan Horrocks dello scorso 22 maggio alla libreria Giufà di Roma. Il passaggio di Horrocks in Italia per il tour di presentazione di Sam Zabel e la penna magica ha prodotto qualche altra interessante intervista, come quelle pubblicate su Bad Comics e Fumettologica, in cui vengono toccati anche temi rimasti fuori dalla conversazione romana.

horrocks

A proposito di interviste, ormai non si contano più quelle a Daniel Clowes e forse me ne sono persa anche qualcuna: tra le ultime ci sono quelle a Boing Boing, a Vulture e a The Guardian, secondo cui l’autore di Eightball “scrive i più divertenti fumetti tristi o i più tristi fumetti divertenti del mondo”. Inoltre Clowes ipotizza anche di ritornare, un giorno o l’altro, ai suoi vecchi personaggi, come Enid e Rebecca di Ghost World, o anche Lloyd Llewelyn, mentre Wilson diventerà un film con Woody Harrelson e Laura Dern. Intanto l’organizzazione del Comic Arts Brooklyn, in programma il prossimo 7 novembre, annuncia che Clowes sarà ospite del festival e che in quell’occasione si vedranno in anteprima le prime copie del suo nuovo libro, Patience. Come già saprete a pubblicarlo sarà la Fantagraphics, che nel frattempo ha rinnovato il suo sito. La stessa casa editrice di Seattle annuncia la raccolta di Wimmen’s Comix, fondamentale antologia underground.

wimmen's comix

Mentre su Boing Boing anticipano qualche pagina da un lavoro inedito – e purtroppo ancora incompiuto – di Joe Matt tratto dal libro celebrativo per i venticinque anni della Drawn & Quarterly (di cui spero di parlare prossimamente), a Pittsburgh esce l’ottavo numero del sempre interessante Comics Workbook Magazine, con un’intervista agli editor di š! a firma Laila Milevski, un saggio su Julie Doucet a opera di Daryl Seitchik e un’intervista al cartoonist “misterioso” GG di Jamie McMorrow. La rivista è distribuita da Copacetic Comics, nel cui shop virtuale potete trovare anche BW, una nuova zine assemblata dal cartoonist Jim Rugg che mette insieme una serie di spettacolari immagini tratte da misconosciuti fumetti anni ’80 e di cui ha parlato anche Frank Santoro sul sito del Comics Journal.

bw jim rugg