Viaggio nel fumetto portoghese – š! #20

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La cover di “š!” #20, a firma Daniel Lima

Dopo l’ottavo numero realizzato esclusivamente da cartoonist finlandesi, l’antologia lettone š! torna a dedicare un’intera uscita ad autori di una sola nazione, mettendo insieme con l’aiuto del guest editor Marcos Farrajota del collettivo Chili Come Carne una serie di fumetti realizzati da autori portoghesi e incentrati sul tema dell’inquietudine, ispirato dal Livro do Desassossego di Fernando Pessoa. L’aderenza al tema e il suo sviluppo sono mutevoli ed eterogenee, ma questa non è certo una novità per š!, pubblicazione che numero dopo numero ci ricorda cosa si può fare con il fumetto, mostrando i tanti approcci possibili al medium e al suo linguaggio. Ci sono così artisti come Amanda Baeza, Filipe Abranches e Paulo Monteiro che lavorano su una griglia prefissata di vignette, altri come Rafael Gouveia e Daniel Lima che adattano rispettivamente i testi letterari di Bernardo Soares e Paul Ableman, mentre Cátia Serrão e João Fazenda giocano con spazio, forma, colori e Bruno Borges crea una storia partendo da una serie di scarabocchi.

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João Fazenda

La vignetta non è la regola nelle pagine di š! e infatti troviamo fumetti costruiti con illustrazioni a tutta pagina o anche con fotografie, come nel caso dei contributi di Tiago Casanova e Joana Estrela. In particolare le sei pagine della venticinquenne Estrela sono una delle cose migliori dell’antologia, dato che combinano brillantemente immagini tratte da un film anni Cinquanta con un testo incentrato sull’inquietudine del giovane cartoonist dei nostri tempi, tra ritratto sociologico e parodia. La Estrela è tra gli autori più giovani della raccolta, mentre il titolo di veterano spetta a Tiago Manuel, autore di una serie di notevoli illustrazioni narrative che ricordano stilisticamente vecchi libri di medicina. Manuel è anche un personaggio tipicamente portoghese, in grado con i suoi oltre 25 progetti eteronimi di poter rivaleggiare con lo stesso Pessoa. L’ombra di Pessoa si avverte in parecchi di questi fumetti e soprattutto in quello di Francisco Sousa Lobo. L’autore della graphic novel The Dying Draughtsman delinea la figura di Fausto M. Fernandes, un misterioso pioniere del fumetto lusitano. Probabilmente è questo il miglior contributo del lotto, dato che centra perfettamente il tema dell’inquietudine ritraendo un protagonista problematico, è poetico senza essere retorico, suscita domande sull’autobiografia e la natura stessa dell’arte.

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Francisco Sousa Lobo

Arrivati alla fine del volumetto abbiamo un’idea più chiara del panorama fumettistico portoghese, o forse non ne abbiamo idea… D’altronde come potrebbero due sorelle cilene che vivono a Lisbona (Amanda e Milena Baeza), una scienziato sociale precario con una linea accattivante (Daniel Lopes), un fotografo (Tiago Casanova) e una studiosa di linguistica (Cátia Serrão) creare uno stile condiviso? Ci sono un sacco di “lupi solitari” da queste parti  – come Marcos Farrajota fa notare nel saggio introduttivo – e forse è questa la bellezza dei fumetti portoghesi e del fumetto indie in generale. Così, più che essere una visione d’insieme di una scena, questo numero di š! è la storia dinamica di un medium in una nazione. O è anche, se preferite, il racconto di una lotta, quella fatta dal fumetto per uscire fuori dalle stanze, dalle case e dagli studi degli autori per arrivare faticosamente ma gioiosamente tra le mani dei lettori.

Uno sguardo a š! #21

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Dietro a una bella cover del belga Brecth Vandenbroucke – conosciuto ai più per il suo White Cube, uscito anche oltreoceano per Drawn and Quarterly – arriva il prossimo primo maggio il 21esimo numero dell’antologia baltica š!. E dato che l’uscita è fissata per la festa dei lavoratori, il tema del volumetto, nel solito formato di 164 pagine in A6, sarà il business. Tra gli artisti coinvolti l’argentino Berliac (già autore dello splendido mini kuš! #19 Inverso), il polacco Maciej Sieńczyk (visto in Italia con Avventure sull’isola deserta pubblicato da Canicola), il canadese Chris Kuzma, il finlandese Roope Eronen, lo spagnolo Sergi Puyol. E poi Ann Pajuväli (Estonia), Anna Haifisch (Germania), Anna Vaivare (Lettonia), Disa Wallander (Svezia), Harukichi (Giappone), Jeroen Funke (Olanda), König Lü.Q. (Svizzera), Lai Tat Tat Wing (Hong Kong), Laura Ķeniņš (Canada/Lettonia), Līva Kandevica (Lettonia), Lote Vilma Vītiņa (Lettonia), Olive Booger (Francia), Rūta Briede (Lettonia) e Zane Zlemeša (Lettonia).

Di seguito alcune immagini da š! #21, che potete già ordinare qui al prezzo di $14 dollari spese di spedizione incluse.

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Berliac

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Chris Kuzma

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Anna Haifisch

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Sergi Puyol

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Anna Vaivare

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Harukichi

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Jeroen Funke

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Lai Tat Tat Wing

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Līva Kandevica

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Olive Booger

Il meglio del Web – 23/4/2015

Burns Tcaf 2015

Inauguro con questo post un appuntamento dedicato alle segnalazioni dei contenuti più interessanti trovati in giro sul web. Iniziamo ancora una volta da Charles Burns, protagonista assoluto di questa prima serie di articoli. L’immagine che vedete in alto è il manifesto realizzato per la nuova edizione del Toronto Comic Arts Festival, in programma il 9 e 10 maggio, in cui Burns ci fa scoprire che anche gli alieni leggono i romance comics…

Sempre a proposito del cartoonist statunitense, vi segnalo l’articolo Charles Burns: Show, don’t tell dello scrittore Francesco Pacifico, pubblicato sul nuovo magazine on line Prismo.

Passando ad altro, proprio oggi Fumettologica ha pubblicato Fare editoria alternativa di fumetto, oggi: il caso Hollow Press, un’esaustiva intervista di Matteo Stefanelli al mio amico Michele Nitri, in cui si parla di Under Dark Weird Fantasy Grounds, Mat Brinkman, l’underground e… Paolo Bacilieri.

A proposito di festival, il 18 e 19 aprile a Portland nell’Oregon c’è stato il Linework. Gli organizzatori hanno pubblicato sul sito della manifestazione una lunga serie di brevi ma spesso interessanti interviste, tra cui vi segnalo quelle a John Pham, Malachi Ward e Marnie Galloway. Per un mini reportage e qualche foto date un’occhiata invece a quanto raccontato da Tyler Chin-Tanner su Broken Frontier.

Sempre al Linework Fantagraphics ha presentato in anteprima la raccolta extra-lusso dei primi 18 numeri dell’Eightball di Daniel Clowes, ospite del festival. Sul Flickr della casa editrice potete dare un’occhiata più dettagliata a questo prezioso cofanetto. Per due recenti interviste a Clowes vi rimando invece ai siti di The Stranger e The New Yorker.

Chris Ware Juxtapoz

Il nuovo numero della rivista americana Juxtapoz sfoggia una copertina di Chris Ware, di cui si parla nella rubrica Beyond the Cover, con tanto di intervista all’autore di Jimmy Corrigan.

Intanto sono state annunciate le nomination agli Eisner Awards 2015, che non brillano certo per originalità.

Per concludere un paio di contenuti critici di qualità, entrambi a firma Rob Clough, rispettivamente su Ur di Eric Haven e Saint Cole di Noah Van Sciver.

 

Il nuovo fumetto di Daniel Clowes… e “The Complete Eightball”

Daniel Clowes 2016 2

All’inizio di aprile la Fantagraphics ha annunciato la pubblicazione, prevista per marzo 2016, del nuovo fumetto di Daniel Clowes. Senza dare alcun dettaglio riguardo ai contenuti o al numero di pagine (sembrano numerose, a vedere la pila di originali sul tavolo…), la casa editrice di Seattle ha postato sul suo sito internet e sui vari social network l’immagine qui sopra, accompagnata dalla didascalia “Coming in March 2016. Five years in the making”. Unico altro messaggio, quel “Patience” lì in alto, probabilmente più un invito ai lettori che il titolo del nuovo volume. Da allora è stato possibile vedere in giro sul web una nuova immagine, quella in basso, che aumenta l’attesa per la nuova opera del cartoonist statunitense, autore di Like a Velvet Glove Cast in Iron, Ghost World, David Boring, Ice Haven e tanti altri fumetti che hanno fatto la storia recente di questo medium. Le forme visibili nella prima tavola, i colori psichedelici della seconda e le reminiscenze di Steve Ditko, da sempre un punto di riferimento per Clowes, potrebbero lasciarci pensare a una storia metanarrativa che parla di un artista outsider apparentemente visionario ma che si rivela un profeta quando la terra si trova a fronteggiare un’invasione aliena? Mah, forse no…

Daniel Clowes 2016

Intanto Clowes continua a girare gli Stati Uniti per presentare il suo The Complete Eightball. La foto in basso è tratta dalla session di autografi presso il Fantagraphics Bookstore and Gallery di Seattle. A seguire una delle immagini di presentazione del cofanetto e una copia autografata.

Daniel Clowes at Fantagraphics

Daniel Clowes The Complete Eightball

Daniel Clowes The Complete Eightball signed

Mentre la raccolta dei primi 18 numeri di Eightball sta per essere distribuita nelle librerie, fioccano le interviste all’autore, come quelle già segnalate nel mio Il meglio del Web del 23/4, rilasciate a The New Yorker e The Stranger. Quest’ultimo è un settimanale gratuito di Seattle che ha anche dedicato la copertina a Clowes, adattando un suo vecchio disegno.

Daniel Clowes The Stranger

E per concludere vi segnalo la riproposta di questa intervista realizzata da Gary Groth e pubblicata nel novembre del 1992 sul Comics Journal dietro a un’ormai storica copertina gialla.

Daniel Clowes TCJ