Ora su Kickstarter “Invisible War” di Diego Lazzarin

Torna con un nuovo fumetto Diego Lazzarin, autore ben noto ai lettori più affezionati di questo sito, dato che fu ospite nel 2017 al primo Just Indie Comics Fest. In quell’occasione lo portammo a Roma con gli originali del suo riuscitissimo quanto stupefacente esordio a fumetti, Aminoacid Boy and the Chaos Order, autoprodotto con il crowdfunding. E anche questo nuovo fumetto verrà finanziato con le stesse modalità, questa volta su Kickstarter, con una campagna che finirà il prossimo 14 novembre.

Invisible War sarà un albo di 52 pagine interamente realizzato, come il precedente, con dipinti in acrilico più o meno grandi uniti a formare le pagine del fumetto. La storia vede protagonista una bambina chiamata Jyoshimi, che vive in un futuro caotico distrutto da un sanguinoso conflitto globale. Il potere è infatti in mano al New Government, che rappresenta le istituzioni finanziare e religiose, e che ha creato una nuova cripto-valuta con cui ha rimpiazzato il dollaro e che può essere utilizzata anche nell’aldilà. Per contrastare i loro oppositori, riuniti in bande di ribelli finanziari chiamati Spekulators, i membri del New Government hanno ingaggiato dei mercenari senza scrupoli, tra cui Josh, il padre di Jyoshimi. Per ora non vi anticipo altro, ma dopo aver visto un pdf parziale del lavoro posso assicurarvi che alla complessità della trama si uniscono i soliti spettacolari dipinti di Lazzarin, una buona dose di mostri, ambientazioni suggestive e sbudellamenti vari.

Cliccate qui per sostenere la campagna Kickstarter e scegliete le vostre ricompense: oltre a Invisible War si possono prenotare anche originali di diverse dimensioni e gli altri due libri di Lazzarin, ossia il già citato Aminoacid Boy e N-EURO C-RACK, l’albo di illustrazioni in serigrafia uscito per Le Dernier Cri. E se volete conoscere meglio l’opera dell’autore, vi rimando a questo post in cui avevo trascritto l’incontro con Diego e Alessandro Galatola avvenuto nel giugno 2017.

JICBC pt. 4: “Smoke Signal” #32 + “Ranchero” di Mike Taylor

Con un po’ di ritardo è partita negli scorsi giorni la quarta e ultima spedizione del Just Indie Comics Buyers Club 2019. I fortunati abbonati Small riceveranno il numero di Smoke Signal dedicato interamente a Cowboy Henk, mentre gli ancora più fortunati Large oltre al tabloid edito dal negozio Desert Island di Brooklyn avranno il mini-comic Ranchero di Mike Taylor.

Portare Smoke Signal in Europa non è una cosa facile e se come me avete cercato di ordinarlo dal sito di Desert Island avrete sicuramente desistito a causa degli spropositati costi di spedizione. Ho dunque colto al balzo del Buyers Club per farmi arrivare questo speciale Cowboy Henk, che in qualche modo è storico dato che è al momento l’unica pubblicazione disponibile negli Stati Uniti con protagonista il folle personaggio creato da Kamagurka e Herr Seele. 44 pagine a colori ci fanno assistere alle folli avventure tra metanarrazione, gusto dell’assurdo e provocazione dell’atipico eroe con il ciuffo biondo, capace di piacere sia agli appassionatissimi di fumetto che ai telespettatori di Drive In.

Come è già capitato in passato, il secondo albo sarà questa volta uguale per tutti gli abbonati Large. Ho infatti scelto di ordinare Ranchero di Mike Taylor, di recente ristampato dall’autore statunitense, che ultimamente ha fatto uscire per Fantagraphics il suo In Christ There Is No East or West. In realtà Taylor è attivissimo da anni nell’ambito dell’autoproduzione e della serigrafia, con la pubblicazione non solo di fanzine (tra cui la sua più famosa, Late Era Clash) ma anche di poster e libri d’arte destinati ai collezionisti. Il suo Ranchero mi aveva colpito al tempo della pubblicazione in The Best American Comics 2017 e così avevo scritto all’epoca: “Mike Taylor disegna con le sue linee generose ed elaborate le vicissitudini di due ragazze adolescenti in una piccola cittadina della Florida, tra magliette dei Metallica, centri commerciali, le attenzioni dei ragazzi più grandi e quelle – non richieste – dei genitori”. Un racconto che è una bomba a orologeria, un disegno che ricorda Raymond Pettibon, un’edizione artigianale come ce ne sono poche, insomma Ranchero ha tutto quel che serve per entrare di diritto nel Buyers Club.

Per chi non è abbonato, segnalo che una quantità limitata dei due fumetti è anche disponibile sul nuovo webshop di Just Indie Comics, quindi se siete interessati fate qualche clic e ordinateli. E con il Buyers Club ci risentiamo come sempre a fine anno, per un’edizione del 2020 che promette sorprese talmente grandi che nemmeno io so ancora quali sono.

Just Indie Comics conquista Big Cartel

Dopo circa un mese di assenza dal fantastico mondo di internet e con il sogno sempre più vivo di girare tutte le piattaforme esistenti per lo shopping on line, sbarca su Big Cartel il webshop di Just Indie Comics. La nuova versione è – almeno per ora – essenziale, dato che saranno disponibili non più di 25 prodotti per volta, sia per risparmiare sul costo dell’abbonamento a Big Cartel che per non dover caricare on line tutti i prodotti disponibili in passato su Tictail e Shopify. Poca spesa, poca fatica, speriamo massima soddisfazione per voi e massimo rendimento per noi, dato che ho cercato di selezionare i titoli più nuovi, più introvabili e anche più pazzeschi tra quelli attualmente a disposizione. E poi troppa scelta fa male, rischiereste di rimanere vittime della paralisi opzionale e di non comprare niente.

Chi segue da tempo queste pagine e chi viene a trovarci ai banchetti sa comunque che il catalogo è molto vasto e non ha che da chiedere via mail o via form di Big Cartel se è disponibile questo o piuttosto quel fumetto (o anche quell’altro là, sì proprio quello…). Non escludo prima o poi di fare una lista, di passare a una versione più estesa di Big Cartel, di cambiare di nuovo piattaforma, di dar vita a un sito di shopping on line autonomo o di iniziare a vendere calzini. Tutto è possibile insomma, e d’altronde chi ha un po’ di peli sotto le ascelle sa benissimo che la vita ci riserva ogni tipo di sorprese.

Facezie a parte, cosa trovate per ora sul nuovo webshop di Just Indie Comics? Beh, abbiamo per esempio Pierrot Alterations di C.F. (di cui avevo parlato in questo post), un paio di libri di Tara Booth tra cui la ristampa di D.U.I uscita di recente per Colorama, l’antologia Crude Intentions edita da Anthology con storie e illustrazioni a tema violenza sessuale, il sesto numero del magazine Now della Fantagraphics con nomi come Theo Ellsworth, Amandine Meyer, Tim Lane, Disa Wallander, Jesse Reklaw e Steven Weissman. E poi fumetti di Cole Johnson, Ian Sundahl, Steven Gilbert e via dicendo. Passando all’Italia, ecco Kap Trap di Mat Brinkman in rappresentanza del catalogo Hollow Press, il recente Un ragazzo gentile di Shin’ichi Abe edito da Canicola (qui una recensione/anteprima), Souvenir di Serena Schinaia, il “nostro” Diego Lazzarin con il suo Aminoacid Boy and the Chaos Order che potete acquistare in attesa del nuovo Invisible War, in questi giorni protagonista di un crowdfunding su Kickstarter.

Insomma, andate a farvi un giro all’indirizzo justindiecomics.bigcartel.com e tenete d’occhio la pagina di tanto in tanto, perché l’idea – che ovviamente verrà disattesa in brevissimo tempo causa pigrizia – è quella di far girare i prodotti vorticosamente. Buoni acquisti e, di conseguenza, buona lettura.


 

Il programma del Just Indie Comics Fest 3

Come già annunciato qualche tempo fa, arriva la terza edizione del Just Indie Comics Fest, dal 18 al 20 ottobre a Roma presso lo Studio Co-Co, in via Ruggero d’Altavilla 10. Quest’anno l’ospite d’onore sarà Andrea De Franco, protagonista di una mostra a lui interamente dedicata. De Franco, da solo e con le pubblicazioni a nome De Press, ha tracciato una nuova linea nella scena italiana, proponendosi come alfiere di un fumetto coraggioso, sperimentale, a volte poetico, altre giocoso. Non potevamo dunque che scegliere di portarlo a Roma per questa edizione del Just Indie Comics Fest e di dedicargli una mostra, oltreché il solito incontro del sabato pomeriggio. Sempre sabato De Franco suonerà sabato sera un live set con il suo progetto Fera, mentre la domenica mattina terrà il workshop Punto linea e basta, organizzato in collaborazione con Studio 54, in cui guiderà i partecipanti nel processo produttivo di una fanzine a fumetti, dal disegno fino alla stampa.

Ma i nomi del Just Indie Comics Fest sono anche altri, a partire da Ratigher, che aprirà le danze venerdì sera con l’incontro Cosa leggere in prigione quando sei in bagno, in cui ci parlerà dei suoi fumetti preferiti, quelli di cui non potrebbe proprio fare a meno. Sabato ci sarà un ospite internazionale, Matthias Lehmann, che dialogherà con Alessio Trabacchini e Luca Ralli e firmerà le copie dei suoi libri pubblicati in Italia da 001 Edizioni, ossia La favorita e Le lacrime di Ezechiele. Domenica pomeriggio arriveranno Fulvio Risuleo e Antonio Pronostico, autori di Sniff uscito qualche settimana fa per Coconino, un libro italiano che vale assolutamente la pena di leggere, capace di stupire per originalità, coerenza interna, profondità: veramente una grandissima sorpresa. Da non dimenticare poi il solito spazio Just Indie Comics Presenta, che quest’anno proporrà Parallel Lives di Olivier Schrauwen (con la partecipazione di Alessio Trabacchini), Art Comic di Matthew Thurber, Assassin Child di Tetsunori Tawaraya (con la partecipazione di Olivia Ministeri) e How To Stay Afloat di Tara Booth (con la partecipazione di Serena Dovì).

Di seguito il programma completo, mentre per aggiornamenti e maggiori dettagli vi rimando all’evento Facebook. E se siete a Roma in quel weekend veniteci ovviamente a trovare.

Just Indie Comics Fest 3, 18-20 ottobre, Studio Co-Co, via Ruggero d’Altavilla 10, Roma

Tre giorni di fumetti underground a cura di Just Indie Comics, CO-CO ed Empty Fridge, con la mostra di Andrea de Franco, incontri, bookshop, workshop e musica

Ingresso libero

⋯ PROGRAMMA ⋯

⇨ Venerdì 18 ottobre

• ore 18.30 apertura bookshop e inaugurazione mostra di Andrea de Franco con aperitivo

• ore 19.30 “Cosa leggere in prigione quando sei in bagno”: incontro con Ratigher

• dalle 21 selezioni musicali a cura di Noia

⇨ Sabato 19 ottobre

• ore 16 apertura mostra e bookshop

• ore 18 incontro con Andrea de Franco
https://www.andreadefranco.com/
https://editionsdepress.bigcartel.com/

• ore 19 Matthias Lehmann, autore de “La favorita” e “Le lacrime di Ezechiele” pubblicati da 001 Edizioni, conversa con Alessio Trabacchini e Luca Ralli
http://blocmatthias.blogspot.com/

• a seguire live set di Fera
https://soundcloud.com/andreadefranco

⇨ Domenica 20 ottobre

• ore 16 apertura mostra e bookshop

• ore 18 Just Indie Comics presenta:

▷ “Parallel Lives” di Olivier Schrauwen con la partecipazione di Alessio Trabacchini
https://justindiecomics.com/2019/02/11/parallel-lives-di-olivier-schrauwen/
▷ “Art Comic” di Matthew Thurber
https://justindiecomics.com/2018/12/28/art-comic-di-matthew-thurber/
▷ “Assassin Child” di Tetsunori Tawaraya con la partecipazione di Olivia Ministeri
https://hollow-press.net/collections/featured-products/products/assassin-child
▷ “How To Stay Afloat” di Tara Booth con la partecipazione di Serena Dovì
http://www.arbitraire.fr/livres_howtostayafloat.php

• ore 19 Fulvio Risuleo e Antonio Pronostico parlano di “Sniff” edito da Coconino Press
https://www.fandangoeditore.it/shop/marchi-editoriali/sniff/

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★ EVENTO SPECIALE ★: “Punto linea e basta”, workshop con Andrea de Franco in collaborazione con Studio 54 Torpignattara
Domenica 20 ottobre ore 10-14

Come realizzare facilmente una fanzine a fumetti, senza stress. Andrea de Franco vi seguirà in tutti gli aspetti della creazione di un fumetto, dal disegno fino alla stampa in Risograph. Alla fine ogni partecipante avrà realizzato la sua piccola fanzine.

“Il mio modo di gestire il workshop si basa sul cercare di creare l’ambiente più favorevole per lavorare nel modo più rapido possibile ad una fanzine, prendendo ad esempio quello che faccio ormai da tre anni, quando decido di fare una zine a mezzanotte e alle tre devo aver finito, perché dormire è bello. Quello che faccio è quindi impostare i fogli in modo che si possa disegnare già nello stesso formato della zine, e che per stamparla basta fotocopiare fronte e retro, piegare e spillare.
Insomma siccome sembra che disegnare i fumetti sia super doloroso e fonte di grandi paranoie, almeno elimino tutti questi ostacoli pratici che sono in realtà tutte le paranoie che bisognerebbe farsi, in modo da concentrarsi sul racconto, sul rapporto tra testo, disegno e layout, insomma sulla ciccia”

La partecipazione è aperta a tutti e i materiali verranno messi a disposizione dall’organizzazione.
Quota di partecipazione: 30€
Chiusura iscrizioni: lunedì 14 ottobre
Numero massimo di partecipanti:12
Per ulteriori informazioni e iscrizioni: justindiecomics@gmail.com

In arrivo “Un ragazzo gentile” di Shin’ichi Abe

Mi considero più uno stronzo che un esperto di fumetto giapponese, per farvi capire quanto poco ci capisco di fumetto giapponese (o quanto sono stronzo). Tuttavia sono in grado, se non sempre almeno spesso, di capire se una cosa mi è piaciuta o meno. E Un ragazzo gentile di Shin’ichi Abe, in uscita il 12 settembre per Canicola, è un fumetto bellissimo, che dovrebbe meritare tutta la vostra attenzione. Elenco dunque un po’ di informazioni che ho appreso tra materiale stampa, biografia dell’autore e quarta di copertina del libro. Abe è considerato uno dei principali esponenti del watakushi manga, genere incentrato sull’esplorazione di sé, oltreché il maggiore erede di Yoshiharu Tsuge. I racconti contenuti in questo volume sono stati pubblicati nelle riviste Garo e Young Comic tra il 1970 e il 1973, ad eccezione dei conclusivi Vita Privata (Shūkan Manga Times, 1976) e Miyoko, l’aria di Tagawa (ancora Garo ma nel 1994). L’atmosfera bohémien, le scene di sesso al limite della molestia, l’alcolismo autodistruttivo rappresentano sicuramente i temi ricorrenti ma non sono il vero punto, perché a emergere in maniera prevalente è un senso di impermanenza, inadeguatezza, incomunicabilità. La narrazione è sempre esilissima, quasi scompare tra vuoti e silenzi. Un racconto come Il Gatto sembra una scena di un film di Antonioni, con i personaggi muti che quasi non riescono a guardarsi negli occhi. Altre volte emergono situazioni più sostanziali, come la necessità di un aborto o un tentativo di suicidio, ma senza che l’apice drammatico venga effettivamente messo in scena.

Al centro della gran parte delle storie, anche quando le stesse vestono i panni della fiction, c’è la biografia di Abe, le prime prove da mangaka, il suo trasferimento a Tokyo, l’alcolismo, il ritorno in provincia. Tutto ciò insieme a Miyoko, la donna che lo accompagna nei suoi spostamenti e di cui spesso conosciamo il punto di vista, con trovate narrative d’avanguardia. Stilisticamente la prima parte del volume stupisce per la presenza invadente dei neri, che dominano la scena. Ci sono alcuni racconti, come Spalle leggere, in cui c’è una netta opposizione tra la semplicità con cui Abe rende i corpi umani e l’accuratezza degli sfondi, sia interni che urbani: sfondi così affascinanti che ricordano le stampe giapponesi e che ci si ferma a guardare interrompendo l’incedere della storia, nello stesso modo in cui ci si incanta davanti ai palazzi nei fumetti di Tardi. La presenza o l’assenza della luce è resa così bene da risultare accecante o, a seconda dei casi, tanto oscura da permeare il cuore dei personaggi, in pagine di incredibile potenza. Abe ricorda senz’altro il già citato Tsuge, con cui condivide una composizione della pagina rigorosa e matura, mentre risulta meno equilibrato del suo collega nella linea, che è più discontinua, libera, adattandosi al contenuto delle storie. Gli ultimi tre racconti mostrano un approccio sostanzialmente diverso rispetto al resto del volume, con l’utilizzo dei grigi e di forme che abbandonano gli spigoli per arrotondarsi. Il tratto diventa quasi underground e in alcuni passaggi sembra addirittura diluire gli inconfondibili connotati geografici, fino a perdere di vista le proporzioni nell’ultima storia datata 1994. Un ragazzo gentile alla fine lascia scossi, turbati, affascinati, emozionati, e si rivela un’altra grande riscoperta del fumetto giapponese d’autore. Non fatevelo scappare.

Arrivederci al webshop di Just Indie Comics

Il prossimo primo settembre il webshop di Just Indie Comics festeggerà quattro anni di attività e lo farà innanzitutto con una serie di offerte speciali e poi… chiudendo lo spazio su Shopify. Sì, lo so che chiudere i battenti non è un grande festeggiamento, ma vi assicuro che si tratta solo di una pausa temporanea, perché il sito tornerà presto on line altrove e con una nuova formula. Purtroppo l’acquisizione degli svedesi di Tictail da parte di Shopify ha lasciato me e molti altri orfani di una piattaforma efficiente e al tempo stesso gratuita, sostituita da nuovi “padroni” che invece fanno pagare i loro servizi a caro prezzo. Ecco dunque che, dato il volume delle vendite, tenere in piedi il webshop di Just Indie Comics con le condizioni di Shopify significava forse rimetterci o nella migliore delle ipotesi pareggiare i conti. L’unica scelta possibile è dunque quella di chiudere temporaneamente in attesa di mettere in piedi un nuovo sito. Continuerà invece con la solita regolarità la proposta presso i vari festival di fumetto indipendente.

Il webshop sarà on line fino al prossimo mercoledì 4 settembre. Fino a quel giorno sarà inoltre possibile approfittare di una serie di sconti, con alcuni titoli a prezzo stracciato. Le quantità sono limitatissime, anzi, in alcuni casi l’offerta è limitata a una sola copia. Inoltre questa può essere una buona occasione per ordinare qualche nuovo arrivo o anche altri titoli dal catalogo, dato che per un po’ non saranno disponibili on line. Cliccate quindi sui link qui sotto e non pensateci più.

OFFERTE SPECIALI (FINO AL 4 SETTEMBRE)

NUOVI ARRIVI

CATALOGO JUST INDIE COMICS

“Bad Gateway” di Simon Hanselmann

Tornano Megg, Mogg e gli altri personaggi creati da Simon Hanselmann in un cartonato di grande formato e totalmente inedito pubblicato ancora da Fantagraphics. Manca all’appello – almeno per questa volta – Owl, andato via di casa perché stufo di essere continuamente vessato dai suoi coinquilini. Il suo posto nell’appartamento è stato preso dall’immancabile Werewolf Jones, che garantisce il solito livello di nefandezze e trasgressioni varie, mentre sullo sfondo aleggia un’aria di freddezza e indifferenza tra Megg e Mogg, ormai in piena crisi di coppia visti i flirt della strega con la donna “dalla faccia strana” Booger e con lo stesso lupo mannaro, oltreché la totale incapacità del gatto di prendere in pugno la situazione. E avendo solo le zampe non c’è da stupirsi più di tanto…

Insomma, si riprende da dove eravamo rimasti al termine dell’edizione originale di Megahex o, per i lettori italiani, in quelle storie di Megahex tradotte nel volume Special K: tutto quanto si è letto nel frattempo tra altri volumi e albi autoprodotti è da considerarsi interlocutorio al “lungo addio” di Owl. Di Hanselmann si è parlato da queste parti in tempi ancora poco sospetti, come testimonia la recensione di Life Zone pubblicata nel vecchio blog nel 2013. Il suo è un cartooning vecchia scuola, con pagine ordinate, quasi sempre di 12 vignette, e basato sulle gag, sulla ripetizione delle situazioni e sulla capacità di giocare sempre con gli stessi personaggi: le sue storie potrebbero benissimo essere strip di una volta, anche se probabilmente nessun quotidiano le pubblicherebbe dato che i protagonisti non fanno altro che drogarsi, scopare, vomitare, scorreggiare, collassare e via dicendo. Oppure potrebbero essere una sitcom, ma con una sostanziale differenza in questo caso, perché Hanselmann ha il coraggio di far uscire di scena uno dei protagonisti. Come se da Frasier se ne andasse Niles, per prendere ad esempio un telefilm più volte citato dall’autore (e ambientato a Seattle, dove Hanselmann vive ormai da qualche anno). Ecco dunque che Bad Gateway non racconta più la storia di personaggi immobilizzati nel tempo e sempre uguali a se stessi unendo gag esilaranti e disperazione esistenziale, ma diventa la storia di “persone”, facendo i conti con il tempo che passa e con i rapporti che cambiano, anche tra coloro che sono rimasti sul palcoscenico. Si passa così da Frasier a How I Met Your Mother, per rimanere ai telefilm citati dall’autore, o da Nancy all’Hate di Peter Bagge, per tornare a parlare di fumetti e rimanere ancora a Seattle. O anche a Love and Rockets, un modello a cui Hanselmann ha dichiarato di ispirarsi per raccontare l’evoluzione dei suoi personaggi.

In Bad Gateway comunque non mancano le varie efferatezze a cui siamo stati abituati, dagli schizzi di sperma alle bottiglie di piscio, con Megg che arriva a farsi mordere i capezzoli fino a sanguinare da un uccello (in senso letterale) per impietosire un assistente sociale, ma l’aria che si respira è ancor più pesante e deprimente che in passato, con il tema principale che è rappresentato dalla crisi di coppia tra Megg e Mogg. I loro silenzi, le facce stonate e mogie abilmente rappresentate da un Hanselmann come sempre maestro delle espressioni, fanno passare definitivamente la voglia di ridere quando i nostri si trovano in mezzo all’ennesimo casino o si rendono protagonisti di un nuovo gesto disperato per procurarsi un po’ di droga. E questo filone subisce un’accelerata notevole nel finale, con l’inizio di un flashback incentrato su Megg da giovane e che verrà approfondito nel prossimo Megg’s Coven, iniziato da Hanselmann già da anni e più volte rimandato: una prima traccia la si trovava già nel suo Tumblr Girl Mountain, in tavole riprese sin dal finale di Bad Gateway, anche se completamente ridisegnate. I temi centrali sembrano essere i rapporti familiari e la droga, per una storia dai contenuti autobiografici che lo stesso autore ha definito il suo Requiem for a Dream. E con queste premesse rimaniamo dunque in trepidante e curiosa attesa.

“Dédales” di Charles Burns su Libération

E’ iniziata sabato 10 agosto sul quotidiano Libération la serializzazione delle prime 25 pagine di Dédales, il nuovo fumetto di Charles Burns, che sarà pubblicato in Francia da Cornélius il 10 ottobre prossimo. Da quanto è stato anticipato finora, si tratta del primo capitolo di una nuova trilogia destinata al solo pubblico transalpino, dato che gli accordi contrattuali presi da Burns con Cornélius consentiranno altre edizioni soltanto dopo l’uscita del terzo e conclusivo volume. L’autore sarà in Francia per presentare il libro, innanzitutto con una sessione di dediche il 10 ottobre stesso presse la Galerie Martel di Parigi, e poi il 12 dello stesso mese al festival Bd Colomiers, per presenziare all’inaugurazione di una retrospettiva sulla sua opera. Il tutto è l’ennesima conferma del legame speciale tra Burns e la Francia, oltreché della forza di un mercato capace di superare non solo altri da sempre minori ma anche quello americano.

Intanto, grazie alla versione digitale di Libération disponibile sul sito del quotidiano, potete dare un’occhiata alle prime pagine, centellinate due al giorno. Fino a oggi se ne sono viste quattro, in cui abbiamo potuto fare la conoscenza del protagonista, Brian, inquadrato di spalle mentre disegna, seduto in cucina davanti a un tostapane che riflette la sua immagine. Nell’altra stanza i rumori di una festa, da cui il protagonista si estrania, perso nei suoi sogni (o incubi) a occhi aperti, che Burns mostra con la sua sempre raffinata lente di ingrandimento nella terza tavola, una splash page dominata da una spora gigante sullo sfondo di uno scenario desolato. A guardare la creatura c’è una ragazza dai capelli rossi, che nell’ultima vignetta di pagina 4 appare anche nel mondo reale mentre si allontana dalla festa per entrare in cucina e avvicinarsi a Brian. Dall’articolo di Marius Chapuis che introduce la pubblicazione di Dédales veniamo a sapere che la giovane, ritratta di spalle sulla copertina del libro, si chiama Laurie e ha con Brian una relazione tormentata, dovendo avere a che fare con il carattere solitario del ragazzo, i suoi atteggiamenti da misantropo, il suo fare spesso assente e distratto, come se fosse più interessato ai b-movie e ai film horror amatoriali di cui è appassionato che a quello che succede intorno a lui. Ma, come sempre in Burns, è possibile che la linea tra il reale e l’immaginario non sia poi così demarcata… Il resto lo scopriremo pian piano nei prossimi giorni e poi a ottobre, quando il libro troverà finalmente la via delle librerie.

Disponibili i primi tre numeri di “Bubbles”

Come promesso qualche tempo fa, arriva nel webshop di Just Indie Comics Bubbles, fanzine statunitense che dopo aver debuttato all’inizio di quest’anno è già giunta alla terza uscita. Non mi dilungo troppo sul progetto in sé, che ho già illustrato in questo post, ma vi lascio piuttosto al sommario di questi primi tre numeri, in modo da farvi scegliere con la massima trasparenza se comprarli tutti, uno in particolare o addirittura nessuno. Da parte mia confermo soltanto la bontà del progetto e il fatto che oggi è ancora di più un piacere sfogliare e leggere una fanzine vecchio stampo.

Bubbles #1, marzo 2019 (disponibile qui)

Speciale Blast Books con storia della casa editrice, interviste alla fondatrice Linda Lindgren e a Hiroo Yamagata, traduttore dal giapponese all’inglese di Hell Baby di Hideshi Hino.

Intervista a James Hudnall, traduttore dell’edizione Viz di Mai, the Psychic Girl.

Interviste a Jesse Poimboeuf, Steve Sweet e Steve Cunningham, gli autori di Music from Nancy, curioso tentativo di adattare la striscia a fumetti di Ernie Bushmiller in uno spettacolo musicale. Questo numero della fanzine include anche un inserto di 16 pagine che riproduce il libretto della performance del 1979 (che potete vedere anche su You Tube: https://www.youtube.com/watch?v=QkX2-LncA0M).

Ebay Finds, rubrica dedicata alle curiosità trovate su Ebay in qualche modo legate al mondo del fumetto.

Intervista a Shades7000, uno dei membri della comunità You’re Welcome Scans, che mette on line la traduzione in inglese di alcuni manga.

Comic You Should Read, con mini-recensioni di fumetti di Lale Westvind, Patrick Kyle, Abraham Diaz e altri.

The Road Home, traduzione di una storia breve della giapponese Tsurita Kuniko, il cui Flight è uscito anche da noi per Coconino.

Bubbles #2, maggio 2019 (disponibile qui)

Mail Bin, la pagina delle lettere.

Talking “Kramers Ergot” with Sammy Harkham: l’editor e cartoonist di Los Angeles parla della storia dell’antologia, recentemente arrivata al decimo numero pubblicato da Fantagraphics.

Un fumetto di una pagina a firma Jordan Chu.

Ancora Ebay Finds, con il fermacravatte di Yellow Kid, una spilletta del 1972 della Ec Comics, una risposta a un fan da parte di Steve Ditko (“Dear Jeffrey, no answer for your questions – Steve Ditko”) e altro ancora.

Intervista al “comic scholar” Thomas Inge.

Un breve articolo su The Family Circus di Bil Keane.

Intervista a Katharine Gates, fondatrice dell’etichetta Gates of Heck, che ha pubblicato tra le altre cose l’edizione originale di Facetasm, libro di illustrazioni che ha visto collaborare Charles Burns e Gary Panter, e la mega strip collettiva The Narrative Corpse.

Altra pagina di fumetto, questa volta a firma Rellie Brewer.

Un’occhiata a tre diverse edizioni di Delirius di Druillet.

La rubrica Comic You Should Read, con fumetti di Bill Griffith, Tom Scioli, Josh Pettinger e altri.

Bubbles #3, luglio 2019 (disponibile qui)

Mail Bin, l’immancabile pagina delle lettere.

Due pagine dedicate a Mike Taylor, con un disegno inedito e un breve testo sull’autore della zine Late Era Clash e del recente In Christ There Is No East or West.

Intervista al critico e traduttore Ryan Holmberg, che ha curato la versione anglofona di tantissimi fumetti giapponesi d’autore (Yuichi Yokoyama, Seiichi Hayashi, Tadao Tsuge ecc.).

Una recensione di Alay-Oop di William Gropper, appena ristampato da New York Review Comics.

Intervista a Bob Lewis, proprietario di Richmond Book Shop, libreria storica della capitale della Virginia.

Un articolo sul webshop giapponese Mandarake.

Intervista a Tetsunori Tawaraya, autore ben conosciuto anche in Italia grazie alle sue pubblicazioni per Hollow Press e prossimo ospite del Treviso Comic Book Festival.

Ebay Finds con altri pazzi manufatti dal mondo delle aste on line, come una tavola da surf con disegno di Rick Griffin.

Intervista a Brian Blomerth, che ha di recente pubblicato Bicycle Day per Anthology, coloratissimo adattamento a fumetti del famoso “primo trip” di Albert Hofmann.

Who Cares About the Comics?, un saggio di Thomas Inge sull’unicità del medium fumetto.

Due pagine di mini-recensioni con titoli come The Book of Weirdo, Clyde Fans di Seth, Alienation di Inés Estrada, Cannonball di Kelsey Wroten e molti altri.

Un nuovo mini-fumetto di una pagina, questa volta a firma Archie Fitzgerald.

Just Indie Comics Fest 3 a Roma dal 18 al 20 ottobre

In arrivo la terza edizione del Just Indie Comics Fest, a Roma da venerdì 18 a domenica 20 ottobre presso Studio Co-Co in via Ruggero d’Altavilla 10. Per chi non sapesse di cosa si tratta, vi rimando ai reportage delle precedenti edizioni, che trovate in questo e in quest’altro post. Ci saranno come al solito un ospite d’onore, una mostra, la musica, tante novità a fumetti e magari anche qualcos’altro che ci verrà in mente strada facendo. Per ora non dico altro ma vi ho avvisato perché così non prendete impegni in quelle date. Quindi adesso mare mare mare, ma poi tornate sempre a naufragare qui su Just Indie Comics.