“Vortex” e “Love Nest” di Charles Burns

(English text)

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Vortex e Love Nest, usciti lo scorso novembre per Cornélius, sono le ennesime sorprese di Charles Burns per i suoi fan, nuovi capitoli di un periodo particolarmente ricco di pubblicazioni e iniziative intorno all’autore di Black Hole. Negli ultimi due anni si sono infatti susseguite una serie di uscite burnsiane legate per lo più all’aspetto figurativo del suo mondo. Di Incubation – sketchbook che riprendeva le fasi di lavorazione della trilogia Last Look – e Free Shit – volumetto pubblicato da Le Dernier Cri che ristampava le fanzine regalate dall’autore ad amici e appassionati – ho parlato rispettivamente nella seconda e nella sesta puntata di Misunderstanding Comics. Vortex è invece un volume che riprende sin dall’elegante formato hardcover e dalla colorazione l’estetica dei libri della trilogia. Non si tratta di uno sketchbook come il precedente Incubation, perché qui troviamo disegni e pagine compiute, con lo stesso stile (e la stessa qualità) degli ultimi fumetti di Burns. E non possiamo nemmeno definirlo un semplice artbook, perché i diversi contenuti non si limitano a mostrare ma servono piuttosto a espandere, ramificare e arricchire l’universo stratificato creato da Burns in X’ed Out e The Hive e poi sbocciato in tutta la sua perfezione e chiarezza in Sugar Skull. La connessione tra pagina e pagina è suggerita senza essere esplicitata, è pre-logica, non cerca il significato ma l’atmosfera, stabilendo un legame tra i singoli elementi che solo chi ha letto Last Look può veramente apprezzare. Degna introduzione a tutto ciò due pagine di fumetto vero e proprio, con un testo lirico e denso che ha il compito di calare di nuovo il lettore tra le pieghe delle trilogia.

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Si prosegue con finte copertine ispirate graficamente a Tin Tin, manga immaginari, illustrazioni già utilizzate per le cover di alcuni quaderni, pagine scritte nello stesso linguaggio alieno inaugurato nell’albo Johnny 23 uscito nel 2010 per Le Dernier Cri, finti magazine a sfondo erotico, illustrazioni di vario formato, cartoline, fotoromanzi, balloon senza testo, romance comics che si spingono al di là del consentito.

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Proprio a tema romance è Love Nest, di formato più piccolo (15×17 cm) e uscito come il precedente in occasione di una mostra alla Galerie Martel di Parigi. Qui non c’è riferimento a un’opera specifica, anche se ovviamente l’immaginario è tutt’altro che alieno da quanto realizzato dal nostro nel corso della sua carriera. Il volume raccoglie 124 illustrazioni in bianco e nero che fanno collidere l’immaginario di film e fumetti a sfondo romantico del periodo ’50-’60 con quello dei b-movies dell’epoca. Detto così sembrerebbe un ritorno alle origini, alle pagine di El Borbah, Big Baby e Skin Deep, o anche una sorta di Black Hole vent’anni prima, eppure l’approccio è stavolta diverso, perché Burns non fa un lavoro di strutturazione dei contenuti ma giustapponendo semplicemente un’immagine all’altra si immerge completamente in questo habitat. Anche il tratto rompe di tanto in tanto i soliti schemi, abbandonando gli usuali tratteggi e sfumature a favore di una linea più spessa e pulita, perfetta mimesi dei fumetti (e in seguito della pop art) di quel periodo. Più organico del precedente, Love Nest è un progetto capace di affascinare e a volte di inquietare, grazie a illustrazioni che osano molto di più di quanto si potesse fare ai tempi dei romance comics, tra donne che si baciano, volti sfigurati, nudità, voyeurismo ed esseri deformi che si insinuano nei meandri della vita di provincia americana. Qui sotto alcune foto del volume. Buona visione.

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Minicomic of the Month Club 2017

(Italian text)

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Since a couple of years I have launched the Just Indie Comics Buyers Club, an annual subscription service available only for Italian people that allows to get in the mail four or eight comics during the year. The idea of a subscription service based on a “philosophy” has always intrigued me and so I am pleased to report a similar project coming from Australia, called Minicomic of the Month Club. Now at its 5th edition, the club aims to send to subscribers 12 A6 mini-comics per year. Every monthly mini-comic will be created by an Australian cartoonist. This year’s list includes very different artists, since the project wants to tell the richness and variety of the scene. We have the graphic journalism by Eleri Harris – already known for her work on The Nib and author of the first mini of the series – the surrealist forms of Sean Ed Whelan, the comics-as-poetry by Leonie Brialey and the cartoon characters created by Jake Lawrence. Below you can see some pictures taken from the previous works of these artists, while you can find a complete list of the creators on the Minicomic of the Month Club website. And here you can read some interviews.
If you are interested it’s better to sign up now, because the deadline is at the end of January. The price is 38 Australian dollars for domestic order, 40 for New Zealanders and 52 (about 37 €, or 40 US dollars) for international orders. Have a good mini-read.

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Eleri Harris

Sean Ed Whelan

Sean Ed Whelan

Leonie Brialey

Leonie Brialey

Jake Lawrence

Jake Lawrence

Minicomic of the Month Club 2017

(English text)

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Da un paio di anni ho lanciato il Just Indie Comics Buyers Club, un abbonamento annuale che permette di ricevere quattro o otto fumetti a cadenza trimestrale durante l’anno. La formula della sottoscrizione a un servizio basato su una filosofia più che su contenuti prestabiliti mi ha sempre incuriosito e mi fa dunque piacere segnalare un altro progetto simile, intitolato Minicomic of the Month Club e proveniente dall’Australia. Giunta già alla quinta edizione, l’iniziativa si propone di inviare durante l’anno 12 mini-comics formato A6 realizzati da cartoonist australiani per lo più sconosciuti da questo lato del mondo. Si tratta di autori molto diversi tra loro, dato che il progetto non intraprende una precisa ricerca stilistica ma cerca di raccontare piuttosto la ricchezza e l’eterogeneità di una scena. Si va così dal graphic journalism di Eleri Harris – già vista all’opera su The Nib e autrice del primo fumetto della serie – alle forme surrealiste di Sean Ed Whelan, dai comics as poetry di Leonie Brialey al mondo cartoon di Jake Lawrence. Qui sotto potete vedere qualche immagine tratta dai precedenti lavori degli autori appena citati, mentre sul sito del Minicomic of the Month Club trovate la lista di tutti gli artisti con relativi link. E qui potete leggere una serie di interviste di approfondimento.
Se siete interessati iscrivetevi subito, perché il termine per abbonarsi scade a fine gennaio e i prezzi sono più che ragionevoli: 38 dollari australiani per i connazionali, 40 per i neozelandesi e 52 (circa 37 euro) per tutti gli altri, Europa compresa. Buona mini-lettura.

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Eleri Harris

 

Sean Ed Whelan

Sean Ed Whelan

Leonie Brialey

Leonie Brialey

 

Jake Lawrence

Jake Lawrence

“Si fuera un alma en pena” di Jim Pluk

(English text)

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Jim Pluk è un autore di fumetti divertenti, fantastici, a modo loro anche poetici, caratterizzati da una linea rotonda e grezza che rivisita con piglio punk lo stile dei gag cartoon. L’artista colombiano, visto all’opera anche su Vice, sta arrivando in Europa per una serie di date in cui presenterà il suo nuovo fumetto Canosa’s Welcome, edito dalla Perfectly Acceptable Press di Chicago, e mostrerà i suoi dipinti e disegni. Si inizia venerdì 20 gennaio alla libreria Fatbottom di Barcellona per poi proseguire il 22 gennaio a Lione, il 3 febbraio a Berlino negli spazi della galleria/negozio Neurotitan e l’11 febbraio a Roma presso Studio Pilar. Qui trovate qualche dettaglio in più sul tour. Intanto godetevi Si fuera un alma en pena (If I was a Suffering Soul), un fumetto pubblicato nel novembre 2015 in Colombia da Calipso Press, ironico, delicato e poetico. Buona lettura.

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“If I was a Suffering Soul” by Jim Pluk

(Italian text)

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Jim Pluk is an author of funny and fantastic comics, poetic in their very own way, marked by a round and raw line that revisits with a punk approach the gag cartoon-style. The Colombian cartoonist, who worked for Vice and published the graphic novel Josefina, is coming in Europe to present his comic Canosa’s Welcome and to exhibit some of his paintings and drawings. The first date is Friday January 20 at Fatbottom Books in Barcelona, then the tour will continue January 22 in Lion, February 3 in Berlin at the Neurotitan shop/gallery and February 11 at Studio Pilar in Rome. You can find more details about the events here. In the meantime you can read If I was a Suffering Soul, a comic published in November 2015 by Calipso Press, ironic, sensitive and lyrical. Enjoy!

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Best 16 comics of 2016

(Italian text)

A year ago I published three lists of good 2015 comics, split in international graphic novels, foreign mini-comics and Italian books. Last year I’ve been a little lazy and so I’m just posting a list of 16 books I really liked among those I managed to read. Yes, the number is a bit strange but 10 seemed too few and 20 too much, and 15 + 1 is a good number in a year marked by the publication of the new comic by Daniel Clowes, for me always out of competition. And then 16 for 2016 sounds good. I didn’t make any distinction of genre, nationality, size and date of publication: you will find in this list new comics, reprints, anthologies, oversized books and minis. And as usual they’re mostly North-American books, as the name of this website easily suggests.

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Agony by Mark Beyer (New York Review Comics) – Straight from 1987, when it was published as one-shot of Raw magazine, this essential little book by Mark Beyer comes back in an edition substantially identical to the original one, thanks to New York Review Comics. The story follows the adventures of Amy and Jordan, the two protagonists who in these 173 pages are fired, chased, decapitated, dismembered, thrown underground, launched in the air and so on, in a succession of misfortunes cleverly depicted by a brut and unconventional line.

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Amore di lontano by Martoz (Canicola Edizioni) – Martoz was already in the 2015 list with Remi Tot in Stunt published by MalEdizioni and this year the young Italian cartoonist struck again with a new thick book published by Canicola. Amore di lontano is a chivalric poem looking both at Italian popular comics and at artists like Battaglia, Toppi, Crepax and Pratt, with these influences exploding in cubist and hyperkinetic panels. But the experimental approach is only one of the aspects of the book, because this is essentially a love story. In this post you can watch some original artworks by Martoz (the text is only in Italian, sorry!).

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Beverly by Nick Drnaso (Drawn and Quarterly) – This collection of six short comics by Nick Drnaso loosely interconnected combines the formal rigidity of Chris Ware with the themes of Todd Solondz’s films to describe the difficulty of relating to each other. Hidden cruelties, racism, hypocrisy and existential vacuum are told without sensationalism, with a deliberately monotonous style in both design and content. For me one of the discoveries of the year, a work of an author who, at age 27, is already more than just a promise.

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Blammo #9 by Noah Van Sciver (Kilgore Books) – Someone will notice I’m obsessed with the same cartoonists, but how can I keep out the new issue of Blammo from this list? Van Sciver alternates autobiography, adaptations of fairy tales, comical interludes, and the vicissitudes of “his” losers using the typical versatility. Furthermore, in the ten-pager set in White River Junction during the residence at the Center for Cartoon Studies, he introduces a more free and fluid structure than usual, suggesting new and interesting developments for his future comics.

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Christmas in Prison by Conor Stechschulte (self-published) – Just like Van Sciver, Conor Stechschulte is another artist I’ve often talked about here at Just Indie Comics. This 96-page booklet is carefully printed and hand-bound using various techniques (risograph, silkscreen, offset) and collects a series of “pieces” about Stechschulte’s recurring topics, such as voyeurism, control and metanarrative. The different features culminate in the last one, that begins with a narrative structure to flow into a series of existential questions of increasing intensity, confirming Stechschulte as one of the best contemporary cartoonists.

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Dôme by various artists (Breakdown Press/Lagon) – I was pretty disappointed from the latest Kramers Ergot, so the year’s best anthology is for me Dôme, an English-French production published by Lagon and Breakdown Press. This large-format book was printed in risograph during the 2016 Angoulême festival. Inside its 40 pages we find short stories by artists such as Lando, Simon Hanselmann, Dash Shaw, Antoine Cossé, Michael DeForge, Olivier Schrauwen, Joe Kessler, Richard Short. The high quality standard and the idea of proposing in the central pages new strips of the different stories help to create an example of really rare aesthetic coherence. The anthology was printed in 500 copies and is now sold-out. You can read more here.

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Dream Tube by Rebekka Dunlap (Youth In Decline) – One of the most pleasant surprises of 2016, this book published by Youth In Decline collects three stories by Rebekka Dunlap, clearly contemporary for style and content but that for spirit and mood seem to come straight out of an old issue of Garo. Among new technologies, sorcery and science fiction the pages go on for associations of ideas, interludes and digressions, creating a visual stream of consciousness that draws the reader into a world impossible to understand completely but incredibly fascinating.

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Exits by Daryl Seitchik (Koyama Press) – First long-form comic by Daryl Seitchik, best known for the series Missy, Exits showcases her usual themes overturning the aesthetic dimension. The initial idea of the girl who becomes invisible seems à la DeForge but the development is quite different. Exits is a seemingly simple but actually deep coming of age tale, mature and rich in its different levels, able to convey that sense of funny existential anxiety that is Seitchik’s trademark. It shows the growth process of a young artist who already likes to experiment and change herself.

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Gulag Casual by Austin English (2dcloud) – Using an uncoventional aesthetics, inspired more by the avant-gardes and abstract expressionism than by other comics, Austin English tells stories of everyday tensions, in which aggressive forces from outside invade familiar and comforting spaces. But there isn’t a real drama in these pages, because the characters are figures performing actions and not subjects with their own personality, as if the power of art could soften pain and anxiety. Gulag Casual is another hit from Minneapolis-based 2dcloud.

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Hellbound Lifestyle by Alabaster Pizzo & Kaeleigh Forsyth (Retrofit Comics) – Despite a subtle sensation of confusion and depression, Hellbound Lifestyle is the funniest work in this list. Alabaster illustrated the notes Forsyth wrote on her phone, creating a hilarious chronicle full of absurd situations, good intentions gone bad, strange thoughts and ideas, ideas, ideas one after the other that you could fill many other comics or complete seasons of TV series. One of those comics that, when you read them, make your day better.

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July Diary by Gabrielle Bell (gabriellebell.com) – In 2015 there was no July Diary by Gabriele Bell and I was very pleased this year when I saw the return of her daily comics, because she is simply one of my favorite cartoonists ever. In addition the new diary, recently published with the title Get Out Your Hankies, experiences utter spontaneity, since the artist has given herself the rule to avoid any kind of editing and rewriting. If you still haven’t, read it while waiting for Everything is Flammable, the new unpublished 160-page comic out next April for Uncivilized Books.

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Patience by Daniel Clowes (Fantagraphics Books)  – The long-awaited new graphic novel by Daniel Clowes didn’t get so enthusiastic reviews after all, probably because it’s a sort of blockbuster version of Clowes’ stories, with a more conventional structure and less detailed drawings than usual. Yet for me these aren’t flaws but accurate choises that make Patience not only another masterpiece by the author of Ghost World and David Boring but also his most poignant work, the one that most of all succeeds to move the reader.

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Puke Force by Brian Chippendale (Drawn and Quarterly) –  Serialized years ago on the Picture Box website, Puke Force was left unfinished for a long time, without ever being published in print. Tom Devlin, former Highwater Books and now at Drawn and Quarterly, convinced Chippendale to put aside for a while sticks and microphone (he is one half of Lightning Bolt) to conclude this slacker-fantasy tale, maybe the best output from ex-Fort Thunder group along with Multiforce by Mat Brinkman. And the recent release of a new self-published mini-comic, the excellent Atrophy Life, raises hopes for a Chippendale’s return to the world of comics on a permanent basis.

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Safe Space #2 by Alessandro Galatola (self-published) – One of the best Italian comics of the year doesn’t really exist, at least for now. Self-printed in only 10 proofs, Safe Space #2 is still looking for a publisher. Alessandro Galatola joins the new frontiers of cartooning with the outré design of the 80’s creating his own style made of a dense and unconventional writing. I talked recently about the book in this post, where I published one of these short stories, Dio di me stesso. Out of any conventions and of the neorealism typical of many Italian graphic novels, these are visceral comics that come straight from the soul of their young creator.

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Sirio by Martin López Lam (Fulgencio Pimentel) – Martin López Lam is a Peruvian cartoonist who is living in Spain for a long time, where he runs Ediciones Valientes and the Tenderete festival. He is also well known in Italy for the many projects he worked on during the residency at the Academy of Spain in Rome and the latest BilBOlbul festival in Bologna. All this activism should not lead to forget his artistic outputs, of which Sirio is a great example. Beautifully illustrated in shades of blue and ochre, it begins as a noir but goes on describing hesitant and indolent characters who wander around themselves in a sweltering summer, waiting for something new. And, as it happens sometimes, the wait is more fascinating than a thousand stories.

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Soft City by Pushwagner (New York Review Comics) – Another remarkable rescue by the New York Review Comics, this elegant hardcover designed by Chris Ware reprints the book published in Norway by No Comprendo Press. It was the beginning of the ’70s when Norwegian artist Pushwagner gave life to an almost wordless comic full of men living in huge residential complexes with their middle-class families, going to work in their cars identical to one other and living a perfectly “normal” life. One of the best representations of urban alienation in comic form, with soft and liquid lines serving as metaphors of the conformism that creeps under the skin of modern man. I had briefly talked about this book here, on the occasion of Pushwagner exhibition at the Fumetto Festival 2015 in Lucerne.

I migliori 16 fumetti del 2016

(English text)

Lo scorso anno avevo pubblicato, con notevole dedizione, ben tre classifiche del meglio del 2015, suddivise tra fumetti italiani, libri stranieri e comic-book ancora stranieri. Per l’anno appena trascorso un po’ di lassismo mi ha impedito di essere così dettagliato e quindi, in grande ritardo rispetto ai siti più in voga, mi limito a postare una lista dei 16 libri che mi sono piaciuti di più tra quelli che sono riuscito a leggere. Sì, il numero è un po’ strano ma 10 mi sembravano pochi e 20 troppi, e 15+1 è invece un buon numero nell’anno in cui è uscito il nuovo fumetto di Daniel Clowes, che per me è sempre fuori concorso. E poi 16 per il 2016 suona bene. Non ho fatto distinzioni di genere, nazionalità, formato e data di pubblicazione, pertanto troverete in lista materiale nuovo, ristampe, antologie, corposi volumi e comic book spillati. E come al solito si tratta di materiale prevalentemente americano, come il nome di questo sito lascia facilmente intuire.

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Agony di Mark Beyer (New York Review of Books) – Direttamente dal 1987, anno in cui fu pubblicato come one shot della rivista Raw, torna in un’edizione praticamente identica all’originale questo fondamentale volumetto di Mark Beyer. Il merito è della New York Review of Books, che proprio con Agony ha inaugurato una meravigliosa collana di fumetti incentrata su ristampe di materiale introvabile e sulla traduzione di materiale straniero poco conosciuto negli Stati Uniti. Il libro segue le vicissitudini di Amy e Jordan, i due protagonisti che nel corso di queste 173 pagine vengono licenziati, inseguiti, decapitati, smembrati, spediti sotto terra, lanciati in aria e così via, in un trionfo di sciagure sapientemente descritte da un tratto brut e fuori dagli schemi.

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Amore di lontano di Martoz (Canicola Edizioni) – Già presente nella mia classifica dello scorso anno con Remi Tot in Stunt, Martoz colpisce ancora con un nuovo corposo volume edito da Canicola. Amore di lontano è un poema cavalleresco che guarda alla tradizione fumettistica italiana popolare e d’autore, facendola esplodere in vignette cubiste e ipercinetiche. Ma non fatevi ingannare dal piglio sperimentale, dai riferimenti colti e dalle scene di sesso, perché questa è essenzialmente una storia d’amore. Ne ho parlato in maniera più approfondita in questo post.

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Beverly di Nick Drnaso (Drawn and Quarterly) – Raccolta di sei storie brevi di Nick Drnaso più o meno collegate tra loro, Beverly unisce la rigidità formale alla Chris Ware con i temi del cinema di Todd Solondz per mettere in scena la difficoltà di relazionarsi all’altro. Meschinità nascoste, razzismo, ipocrisia e vuoto esistenziale vengono raccontati senza sensazionalismi, con uno stile volutamente monocorde sia nel disegno che nei contenuti. Per me uno dei libri rivelazione dell’anno, a opera di un autore che a soli 27 anni è già più di una semplice promessa. Per ulteriori dettagli vi rimando qui. Il volume è stato pubblicato anche in Italia da Coconino.

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Blammo #9 di Noah Van Sciver (Kilgore Books) – Qualcuno noterà che sono fissato sempre con gli stessi autori, ma come potrei tenere fuori il nuovo numero di Blammo da questa lista? Come sempre poliedrico, Van Sciver alterna autobiografia, adattamenti di favole, intermezzi comici e le solite storie dei “suoi” perdenti. L’apice viene raggiunto nelle dieci pagine ambientate a White River Junction durante il soggiorno al Center for Cartoon Studies, che utilizzando una struttura più libera e fluida del solito fanno pensare a nuovi e interessanti sviluppi per la produzione del nostro.

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Christmas in Prison di Conor Stechschulte (autoprodotto) – Anche di Conor Stechschulte ho parlato più e più volte, dato che si tratta di uno dei miei cartoonist contemporanei preferiti. Questo volumetto di 96 pagine è stampato e rilegato a mano con cura utilizzando tecniche diverse (risograph, serigrafia, offset) e raccoglie una serie di “pezzi” su alcuni dei temi cari all’autore, come voyeurismo, controllo, metanarrazione. Splendida l’ultima storia che inizia con una struttura narrativa per poi sfociare in una serie di interrogativi esistenziali di intensità crescente. Per saperne di più leggete questa recensione.

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Dôme di autori vari (Breakdown Press/Lagon) – La migliore antologia dell’anno, capace di battere anche Kramers Ergot #9 (non un gran numero per Kramers Ergot, ma sarebbe da parlarne a parte) è per me Dôme, frutto della collaborazione dei francesi di Lagon e degli inglesi di Breakdown Press. Il volume, tutto in risograph e di grande formato, è stato stampato dal vivo durante l’ultimo festival di Angoulême. Dentro storie brevissime, a volte di una sola pagina, di autori come Lando, Simon Hanselmann, Dash Shaw, Antoine Cossé, Michael DeForge, Olivier Schrauwen, Joe Kessler, Richard Short. Il materiale tutto di altissimo livello e la scelta di ospitare nelle pagine centrali un’appendice in forma di singola striscia delle diverse storie contribuiscono a creare un esempio di coerenza estetica davvero raro a vedersi. L’antologia è stata stampata in sole 500 copie ed è da tempo esaurita. Ne ho parlato più dettagliatamente qui.

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Dream Tube di Rebekka Dunlap (Youth In Decline) – Una delle sorprese più piacevoli del 2016, questo volume targato Youth In Decline raccoglie tre fumetti di Rebekka Dunlap indiscutibilmente contemporanei per grafica e contenuti ma che per spirito e atmosfere sembrano usciti da un vecchio numero di Garo. Tra nuove tecnologie, stregoneria e fantascienza le pagine vanno avanti per associazioni di idee, dettagli e intermezzi, creando un flusso di coscienza per immagini che trascina il lettore in un mondo impossibile da comprendere del tutto ma incredibilmente affascinante.

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Exits di Daryl Seitchik (Koyama Press) – Prima opera sulla lunga distanza di Daryl Seitchik, nota finora per la serie Missy, Exits ripropone le tematiche care all’autrice ribaltandone però la dimensione estetica. La trovata iniziale della ragazzina che diventa invisibile sembra un po’ alla DeForge ma lo sviluppo è ben diverso. Exits è un fumetto apparentemente semplice ma profondo, maturo e ricco di sfaccetature, capace di trasmettere quel senso di divertente inquietudine esistenziale che è la cifra stilistica della Seitchik. E in grado di mostrare il processo di crescita di un’autrice giovane ma che ha già voglia di mettersi in gioco. Per qualche parola in più vi rimando a questa puntata di Misunderstanding Comics.

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Gulag Casual di Austin English (2dcloud) – Utilizzando un’estetica tutta sua, debitrice più alle avanguardie storiche e all’espressionismo astratto che ad altri fumetti, Austin English racconta storie di tensioni quotidiane, in cui forze aggressive provenienti dall’esterno invadono spazi familiari e rassicuranti. Ma non si arriva mai al dramma in queste pagine, perché i protagonisti sono figure che compiono delle azioni e non soggetti con una propria personalità. Gulag Casual è un altro colpaccio dell’ottima 2dcloud di Minneapolis, una delle case editrici più interessanti del momento. Ne ho parlato in maniera leggermente più approfondita qui.

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Hellbound Lifestyle di Alabaster Pizzo e Kaeleigh Forsyth (Retrofit Comics) – Forse l’opera più leggera tra quelle in lista, Hellbound Lifestyle è un diario frutto della collaborazione di una scrittrice (la Forsyth) e una cartoonist (Abalaster). Qui lo definivo come “un fumetto divertentissimo scandito da note e conversazioni tratte da uno smartphone, pieno di situazioni assurde, di buoni propositi finiti male, di ragionamenti contorti e soprattutto di idee, idee, idee una dietro l’altra che ci si potrebbero riempire tanti altri fumetti o intere stagioni di serie tv”. Una di quelle cose che quando le leggi poi la tua giornata è migliore.

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July Diary di Gabrielle Bell (gabriellebell.com) – Il 2015 ci aveva privato dell’ormai tradizionale diario di luglio di Gabrielle Bell, che nel 2016 è tornato più scintillante che mai. La Bell è una delle mie cartoonist preferite in assoluto e tempo fa ho spiegato perché in questo articolo per Fumettologica. In più il nuovo diario, di recente uscito anche in versione cartacea per Uncivilized Books sotto il titolo Get Out Your Hankies, sperimenta la spontaneità più totale dato che l’autrice si è data la regola di evitare interventi di editing e di riscrittura. Leggetevelo e non ve ne pentirete, in attesa di Everything is Flammable, nuovo fumetto inedito di 160 pagine in uscita ad aprile sempre per Uncivilized.

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Patience di Daniel Clowes (Fantagraphics Books)  – Non ha ricevuto recensioni poi così entusiastiche l’ultima attesissima opera di Daniel Clowes, probabilmente per la sua trama quasi hollywoodiana, la sua struttura più tradizionale, i disegni meno dettagliati del solito. Eppure per me Patience è non solo l’ennesimo capolavoro dell’autore di Ghost World e David Boring ma anche la sua opera dal maggiore impatto emotivo, quella che più di tutte riesce a emozionare e addirittura a commuovere. Non dico altro perché ne ho parlato approfonditamente in questa recensione.

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Puke Force di Brian Chippendale (Drawn and Quarterly) – Visto anni fa a puntate sul sito della Picture Box, Puke Force era rimasto incompiuto per lungo tempo, senza mai trovare la strada della pubblicazione cartacea. Ci ha pensato Tom Devlin, ex Highwater Books e ora in forza alla Drawn and Quarterly, a convincere Chippendale a mettere da parte per un po’ l’attività di batterista e voce dei Lightning Bolt così da concludere questa epopea fantasy malata che forse è quanto di meglio uscito dal gruppo di Fort Thunder insieme a Multiforce di Mat Brinkman. E il fatto che il 2016 abbia visto anche l’uscita di un nuovo mini-comic autoprodotto, l’ottimo Atrophy Life, lascia ben sperare per un ritorno in pianta stabile di Chippendale all’attività di fumettista.

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Safe Space #2 di Alessandro Galatola (autoprodotto) – Uno dei migliori fumetti italiani dell’anno in realtà non esiste. Pubblicato in soli 10 prototipi, Safe Space #2 è ancora in cerca di un editore e sarebbe il caso che lo trovasse, perché le storie disegnate dal pugliese Alessandro Galatola uniscono le nuove frontiere del fumetto all’immaginario “altro” degli anni ’80 creando uno stile proprio fatto di una scrittura densa, sghemba, mai banale. Ne ho parlato di recente presentando Dio di me stesso, storia inedita tratta proprio da quello che è – o meglio sarà – Safe Space #2. Fuori da ogni convenzione di genere, dai tentativi di neorealismo, dal raccontare “tanto per”, questi sono fumetti viscerali che vengono dall’anima del loro giovane autore.

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Sirio di Martin López Lam (Fulgencio Pimentel) – Martin López Lam è un fumettista peruviano che risiede da anni in Spagna, dove anima la scena underground con la sua etichetta Ediciones Valientes e il festival Tenderete. In più Martin è ben conosciuto in Italia per le numerose iniziative di cui è stato protagonista durante la residenza all’Accademia di Spagna di Roma e l’ultimo BilBOlbul. Tutto questo attivismo non deve però far trascurare la sua produzione artistica, di cui Sirio è splendido esempio. La storia inizia come un giallo ma prosegue descrivendo personaggi che girano intorno a se stessi sullo sfondo di una torrida estate, in un’atmosfera densa, fatta di attese e magnificamente illustrata nei toni del blu e dell’ocra. Trovate qualche parola in più in questo post.

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Soft City di Pushwagner (New York Review of Books) – Altro lodevole recupero della New York Review of Books, questo elegante hardcover con grafica di Chris Ware ristampa il volume pubblicato in Norvegia dalla No Comprendo Press. Era l’inizio degli anni ’70 quando l’artista norvegese Pushwagner dava vita a un fumetto quasi muto pieno di uomini tutti uguali che vivono in enormi complessi residenziali con le loro famiglie perfette e vanno a lavoro nelle loro macchine una identica all’altra. Una delle migliori rappresentazioni dell’alienazione metropolitana in forma di fumetto, disegnata con linee soffici e liquide che sono già metafora del conformismo capace di insinuarsi sotto la pelle dell’uomo contemporaneo. Ne avevo parlato qui in occasione della mostra di Pushwagner al Fumetto Festival di Lucerna del 2015.

“Dio di me stesso” di Alessandro Galatola

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I più attenti tra voi già conosceranno Alessandro Galatola, fumettista classe ’93 di Gioia del Colle, in provincia di Bari, che da qualche tempo anima la sua pagina Facebook e il suo Tumblr di fumetti, illustrazioni, manifesti, esperimenti. Ne ho parlato brevemente su Just Indie Comics in occasione del reportage dal Crack! 2015, dove Alessandro fece esordire il suo primo comic book autoprodotto, Safe Space #1. Un albo quello per lo più muto e fuori dagli schemi rispetto alla scena fumettistica italiana, dato che rinunciava completamente al realismo della rappresentazione per guardare a modelli stranieri come i canadesi Michael DeForge e Jesse Jacobs, tra forme allungate, panorami alieni, corpi cadenti, feriti, ripiegati su se stessi. Certo, lo stile era ancora derivativo, ma già da allora si capiva che in quei fumetti c’era qualcosa di più, una dimensione psicologica più profonda, che non voleva solo strizzare l’occhio al lettore come fanno tanti fumetti di oggi. Safe Space #2, stampato per ora in soli 10 prototipi e più corposo con le sue 72 pagine, conferma e amplifica questa impressione. Denso di testo rispetto al precedente, con fumetti che abbandonano la formula del divertissement per diventare storie, l’albo è opera di un autore già maturo e capace di abbracciare uno stile proprio, fortemente contemporaneo ma in cui si trovano anche rimandi all’estetica cyber anni ’80, a scrittori come William Burroughs, a fumettisti come Mark Beyer, ai videogiochi in bassa fedeltà. Senza dimenticare una dimensione scatologica che diventa persino trash in episodi come Il club del vomito o Sindrome della vergogna (con l’incipit-confessione “Ho un’enorme cisti nel culo”) ma che non è mai fine a se stessa, anzi, è espressione più diretta dello stesso disagio rappresentato nei momenti visionari.

Alessandro Galatola ha frequentato l’Isia di Urbino e pubblicato su riviste indipendenti (Snuff Comix, Fumè, Gestopo Propaganda) e siti web (Verticalismi, 4Panel, Curzio). Ogni tanto si diverte a fare graffiti in giro. Il suo Safe Space #2, da cui è tratta la storia che segue, è al momento in cerca di un editore e sarebbe giusto che lo trovasse, perché un fumettista così in Italia ancora non ce l’avevamo.

Per contatti e approfondimenti vi rimando al Tumblr di Alessandro. Buona lettura.
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Torna il Just Indie Comics Buyers Club

Seconda edizione per il Just Indie Comics Buyers Club, l’abbonamento che ho lanciato lo scorso anno per sostenere il negozio on line in cui distribuisco materiale americano difficilmente reperibile in Europa, oltre che vari prodotti italiani ed europei di case editrici e micro-realtà editoriali a me affini. La formula è la stessa del 2016 e quindi più o meno ribadisco quanto scritto circa 365 giorni fa. Chi aderirà entro il prossimo 10 gennaio riceverà uno o due fumetti ogni tre mesi, a seconda della tipologia di abbonamento scelto, e avrà inoltre diritto a uno sconto del 10% su tutto il materiale ordinato dal sito nel corso del 2017 tramite un apposito codice promozionale. La prima spedizione sarà tra gennaio e febbraio, le successive ad aprile, luglio e ottobre. I fumetti saranno per lo più americani, a volte europei, ma sempre e comunque in lingua inglese. Come accennato, esistono due soluzioni per aderire al Just Indie Comics Buyers Club. La prima, quella più economica, viene 40 euro e dà diritto a ricevere un albo a trimestre, spese di spedizione tramite piego di libro ordinario incluse. La seconda, che invece è la versione estesa dell’abbonamento, consentirà di avere in ogni invio due fumetti, per un totale di otto albi annui, e costa 70 euro, con la spedizione sempre inclusa.

Il primo fumetto sarà uguale per tutti gli abbonati. L’anno scorso avevo scelto Frontier #10 di Michael DeForge, mentre quest’anno ho selezionato Blammo #9 di Noah Van Sciver, recente uscita dell’antologia personale dell’autore di Saint Cole e Fante Bukowski, visti in Italia per Coconino. Si tratta di un albo di 48 pagine che ben rappresenta lo spirito del Buyers Club, cioè quello di far leggere fumetti fuori dalle ormai preponderanti dimensioni del graphic novel, curiosi, originali, estemporanei, sperimentali e di difficile reperibilità. Blammo è in particolare un’antologia realizzata da un solo autore, una formula molto usata fino a qualche anno fa ma che ora è sempre meno diffusa. Il nuovo numero è uno dei migliori se non il migliore in assoluto del lotto, con storie autobiografiche, racconti di una tavola, adattamenti di favole e la classica pagina delle lettere. E con due storie più lunghe, White River Junction, Vermont e Little Bomber’s Summer Period che sono tra le cose più riuscite della produzione di Van Sciver.

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Gli altri invii saranno invece a sorpresa. Potrete trovare degli spillati di piccolo o grande formato, volumi, volumetti, antologie, tabloid e così via, pubblicati da piccole case editrici indipendenti o autoprodotti. Non tutti riceveranno gli stessi albi perché le quantità sono limitate ma se qualche abbonato avrà delle richieste specifiche sono aperto a suggerimenti e idee. Per farvi capire qual è il materiale che vi aspetta, ecco una lista dei fumetti inviati lo scorso anno agli abbonati, con tanto di link quando se ne è parlato su Just Indie Comics o quando sono ancora disponibili nello shop: Frontier #10 di Michael DeForge, The Social Discipline Reader di Ian Sundahl, Rough Age di Max de Radigués, Hellbound Lifestyle di Alabaster Pizzo e Kaeleigh Forsyth, Pope Hats #4 di Ethan Rilly, Immovable Objects di James Hindle, Felony Comics #1, Drawn Onward di Matt Madden, Windowpane #3 di Joe Kessler, Ganges #5 di Kevin Huizenga, Gloom Planet di Anya Davidson, 3 New Stories di Dash Shaw, Blammo #8.5 di Noah Van Sciver, Ritual #2 di Malachi Ward, Lydian di Sam Alden, Fedor di Pat Kelley, Mould Map #5, World in the Forcefield di Alexander Tucker, King Cat #76 di John Porcellino, Pure Shores di Jaakko Pallasvuo, Middle School Missy di Daryl Seitchik, It Never Happened Again di Sam Alden, Space Basket di Jonathan Petersen.

Qui sotto trovate i link per abbonarvi. Ripeto, se vi interessa affrettatevi perché sarà possibile aderire SOLTANTO FINO AL 10/01/2017. L’offerta con queste modalità è valida per i soli residenti in Italia, se invece siete residenti all’estero e siete interessati potete contattarmi a justindiecomics [at] gmail [dot] com e vedrò cosa si può fare.

JUST INDIE COMICS BUYERS CLUB LARGE

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A Martina Franca debutta Manuscripta

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Dal 2 al 4 dicembre arriva in Puglia Manuscripta, un nuovo festival organizzato dai Presìdi del Libro in collaborazione con l’Associazione Terra Terra/Manufacta, la Fondazione Paolo Grassi e il Laboratorio Urbano Arte Franca. 

Il festival avrà tre sedi, tutte nel centro di Martina Franca (l’Ospedaletto in via Orfanelli 7, la Fondazione Paolo Grassi in via Metastasio 20 e la sede di Arte Franca all’interno della Villa del Carmine), e proporrà uno sguardo a 360 gradi sul mondo del fumetto, con ospiti ben noti al grande pubblico come lo sceneggiatore di Tex e Dylan Dog Pasquale Ruju, uno sguardo alle produzioni locali con LABO Fumetto, un’occhiata al fumetto d’inchiesta con l’editore Federico Zaghis di Becco Giallo. E con una particolare attenzione al mondo delle produzioni indipendenti, che qui ci interessano in modo particolare.

Nella sede dell’Ospedaletto ci sarà innanzitutto la mostra Fumetti dal presente, con stampe autografate di artisti ben noti ai lettori di Just Indie Comics come Akab, Lorena Canottiere, Roberto La Forgia, Maicol & Mirco, Martoz, Alice Milani, Marino Neri, Dottor Pira, Cristina Portolano, Ratigher, Davide Reviati, Silvia Rocchi, Serena Schinaia, Alice Socal, Adam Tempesta, Fabio Tonetto e altri ancora. Il titolo della mostra prende il nome dal documentario Fumetti dal futuro di Serena Dovì, che è direttrice artistica del festival insieme a Piero Angelini. Lo stesso documentario, che racconta le storie di autoproduzione di Alessandro Baronciani, Dottor Pira, Maicol & Mirco e Ratigher, sarà proiettato venerdì 2 alle 11 e alle 22 presso la Fondazione Paolo Grassi.

Dottor Pira e Ratigher saranno anche ospiti di Manuscripta. Il primo curerà il workshop Fumetti disegnati male (venerdì 2 alle 17,30), presenterà L’almanacco dei fumetti della gleba (sabato 3 alle 18,30) e curerà il dj set di sabato sera, mentre Ratigher parlerà insieme a me del progetto Flag Press, sabato alle 17,30 all’Ospedaletto. E visto che siamo in tema di autopromozione, durante il festival ci sarà anche il banchetto di Just Indie Comics con una selezione dei fumetti che normalmente potete trovare nel webshop.

Altra guest star di Manuscripta sarà Cristina Portolano, con la presentazione di Quasi signorina venerdì alle 19 all’Ospedaletto e il workshop Fumetti autobiografici sabato alle 15 ad Arte Franca. Ma gli eventi e gli ospiti non finiscono qui e per tutto il resto vi rimando al sito web del festival, mentre per iscrizioni e informazioni sui workshop potete scrivere a manuscriptafest@gmail.com. E se passate da quelle parti venite a dire “ciao”, mi raccomando.

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